venerdì 7 luglio 2017

L'amante del futuro sarà un robot

Marco Cedolin

L'amore fra l'uomo e la donna è il sentimento trainante che fa battere il cuore dell'umanità fin dai tempi in cui la specie umana ha iniziato con alterne fortune a calcare la superficie del "nostro" verde pianeta. Anche oggi, nonostante grazie a Youporn ed ai reality show la visione della donna non sia più quella angelicata tanto cara ai poeti romantici, mentre l'uomo ammaliato dalle cerette e dalla chirurgia plastica si allontana sempre più dal cavaliere senza macchia e senza paura di medioevale memoria, l'amore continua comunque a farci battere il cuore ed a permeare tanto i nostri sogni quanto la nostra realtà. Però e c'è un però.....

negli ultimi decenni qualcosa, dapprima sommessamente e poi in maniera sempre più tangibile, sembra stia iniziando a cambiare nella cultura di massa, grazie all'operato di tutte quelle figure (politici, giornalisti, uomini dello spettacolo, insegnanti, scrittori, opinionisti, eroi della TV) che quotidianamente praticano l'orientamento del pensiero ad iniziare dalla più tenera età.

L'uomo moderno, funzionale all'interesse delle corporation e dei grandi potentati economici deve per forza essere una figura nuova. Privo d'identità e di appartenenze, sostanzialmente apolide, disancorato dai rapporti famigliari e possibilmente anche dai lacciuoli di una sessualità ben definita.

L'amore fra l'uomo e la donna sta così venendo messo in discussione sempre più profondamente, mentre la TV, il cinema, la scuola, la musica, i giornali e tutto ciò che contribuisce a fare tendenza, oltre all'omosessualità sponsorizzano sempre nuove forme di amore, dal poliamore alla pedofilia, all'amore con (e non per) gli animali e al feticismo con gli oggetti.

Probabilmente proprio pensando agli oggetti la Foundation for Responsible Robotics (Frr), un’istituzione internazionale che studia i risvolti etici nel rapporto tra uomo e macchine si dice convinta del fatto che nel giro di 10 anni i robot saranno completamente sdoganati come possibili partner di amplesso erotico, senza che sopravviva la minima ombra di pregiudizio sull’accoppiamento uomo macchina.
Non ci riesce davvero d'immaginare in tutta onestà quanto gli amanti robotici del futuro saranno figure dalla bellezza angelicata o dall'animo gentile, ma si può stare sicuri che l'umanità che avrà delegato ad una macchina il ruolo di proprio partner aumenterà la propria produttività, e poi se si crede al detto secondo cui con gli anni si finisce per assomigliare alla "persona" con cui ci si accompagna ecco che il gioco è fatto.

2 commenti:

maurizio_59 ha detto...


Qualcuno ricorda il "self godeur" di Renato Pozzetto? :-)

https://www.youtube.com/watch?v=KfXtHgxgrXM

marco cedolin ha detto...

Ah ah ah vero Mauri :-)