domenica 6 dicembre 2020

Giornali alla deriva: la crisi d’identità dell’informazione mainstream

 

Marco Cedolin

È sufficiente leggere i dati pubblicati da ADS (Accertamenti Diffusione stampa) concernenti le vendite dei principali quotidiani nel mese di settembre 2020, per avere dinanzi agli occhi l’impietosa fotografia dello stato di profonda crisi in cui versano i giornali italiani.
I 59 quotidiani presi in esame hanno infatti venduto 1.879.909 copie, a fronte delle 2.222.294 di settembre 2019, palesando un calo del 15,4%, il dato è inferiore anche a quello delle vendite riscontrate nello scorso mese di agosto 2020, ma quello che più dovrebbe fare riflettere è il fatto che l’incidenza delle copie rese sia ormai giunta al 67,19%, con un incremento di oltre tre punti percentuali rispetto a settembre 2019......

mercoledì 14 ottobre 2020

Il Mose ha funzionato davvero?

 

Marco Cedolin

Nei giorni scorsi il Mose è stato utilizzato per la prima volta, a fronte di un’alta marea di 120 cm, Venezia è rimasta all’asciutto e tutti i media hanno celebrato l’accaduto come si trattasse di un successo epocale. Ma davvero il fatto che una mega infrastruttura, costata finora 6 miliardi di euro e 17 anni di lavori durante i quali è stata sventrata la laguna, sia riuscita per una prima volta a compiere il lavoro per cui era stata concepita può considerarsi un successo? Lo abbiamo chiesto a Stefano Micheletti dell’Associazione Ambiente Venezia che fa parte del comitato No Grandi Navi che da anni lotta per una laguna risanata e in equilibrio....

sabato 3 ottobre 2020

Un chip nella nostra testa: l’ultima visione di Elon Musk

 

Marco Cedolin

Quando si pensa a Neuralink, l’azienda fondata nel 2016 dal miliardario “visionario” Elon Musk con lo scopo dichiarato di mettere in collegamento il cervello umano con il computer, vengono immancabilmente alla mente i racconti di Asimov o le serie tv come “Black Mirror“, in un universo dove l’uomo e la macchina si fondono fra loro fino ad ingenerare una serie di futuri inquietanti che si perdono nell’imponderabile....

lunedì 21 settembre 2020

Glifosato: l'ingrediente segreto della pasta

 

Marco Cedolin

Dovrebbero indurci a una profonda riflessione le parole pronunciate nel mese di agosto durante un’intervista da Paolo Barilla, vicepresidente dell’omonimo gruppo, nonché presidente dell’associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane. Il manager in questione, dopo avere puntualizzato come produrre una pasta a “glifosato zero” sia un’operazione senza dubbio possibile ma solamente alzando i prezzi di produzione, si è sentito in dovere di aggiungere che nel caso si producesse una pasta “perfetta” in una zona del mondo non contaminata e senza l’ausilio della chimica, un piatto di pastasciutta arriverebbe a costare due euro anziché 20 centesimi come accade oggi....

mercoledì 8 luglio 2020

Con l’inaugurazione del Mose si festeggia una truffa da 7 miliardi

Marco Cedolin

In un periodo estremamente drammatico per l’economia del nostro Paese come quello che stiamo vivendo, mentre perfino l’epidemia di covid – 19 viene usata dalla consorteria del cemento come cavallo di Troia per sdoganare senza alcun controllo ogni sorta di grande opera impattante per il territorio, venerdì 10 luglio a Venezia si terrà l’ennesimo atto di una commedia del grottesco che è già costata al contribuente italiano 7 miliardi di euro e probabilmente altri ne costerà negli anni a venire....

lunedì 15 giugno 2020

Tutta la verità sul 5G: risorsa o pericolo?

Marco Cedolin
Intervista a Marco Pizzuti

È opinione comune che l’avvento del 5G rappresenti la pietra miliare sulla strada di una rivoluzione epocale in ambito tecnologico, in grado di cambiare in profondità le nostre vite, abbracciando svariati campi, dalla domotica all’industria 4.0, dall’intrattenimento all’ambito medico e diagnostico, dal nuovo “internet delle cose” alla sfera militare.
L’introduzione di questa nuova tecnologia non sta creando solamente aspettative, ma anche tutta una serie di timori e contestazioni, che spaziano dalla pericolosità per la salute dei cittadini e dell’ambiente all’ingerenza nella privacy della persona, fino all’ipotesi tutt’altro che peregrina che in campo occupazionale il 5G segni l’inesorabile sostituzione dell’uomo con la macchina.
Un ventaglio di questioni che Marco Pizzuti ha approfondito in “Dossier 5 g – Inchiesta non autorizzata sulla rivoluzione tecnologica destinata a cambiare la nostra esistenza”, un libro pubblicato da Mondadori, che prova a restituire a chi legge un’indagine il più oggettiva possibile....

martedì 14 aprile 2020

Glifosato: studi truccati per “salvare” il diserbante di Bayer-Monsanto

Marco Cedolin

Il glifosato, storico prodotto della Monsanto (recentemente acquisita dalla farmaceutica Bayer), nato nel 1974 e commercializzato con il nome Roundap, attualmente prodotto da varie aziende essendo scaduto il brevetto, si manifesta come l’erbicida in assoluto più utilizzato nel mondo e sicuramente anche il più discusso. Classificato come cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ma poi declassato a “potenzialmente cancerogeno” dietro forti pressioni dell’organismo per la sicurezza alimentare della UE (EFSA). In grado di compromettere l’equilibrio ormonale e renale, nonostante l’EFSA tenti di negare l’evidenza degli studi scientifici compiuti in materia. E stando agli studi più recenti portati avanti dall’Università della California potenzialmente in grado di danneggiare gravemente il fegato, il glifosato non si presenta certamente come un toccasana per la nostra salute, ma piuttosto come un “mostro” acquattato nell’ombra di legislazioni compiacenti e gruppi di pressione disposti a tutto pur di evitarne la messa al bando, nonostante negli USA migliaia di persone abbiano già intentato una causa per risarcimento danni e in alcuni casi Bayer-Monsanto sia già stata condannata a pagare....

lunedì 6 aprile 2020

L'inquinamento non va più "di moda"

Marco Cedolin

Per molti di noi potrebbe essere una sorpresa, ma il settore della moda così ricco di fascino e così colorato, oltre a brillare per l’istrionismo degli stilisti e per la sua capacità di farci sognare, risulta essere fra i più inquinanti al mondo, secondo solamente a quello del petrolio e del gas.
Lo ha reso noto, sciorinando dati assai preoccupanti, la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite che ha rivelato come l’industria tessile nel suo complesso sia responsabile del 20% dello spreco globale dell’acqua, del 10% delle emissioni di anidride carbonica arrivando a produrre una quantità maggiore di gas serra rispetto al trasporto aereo e navale, del 24% dell’uso di insetticidi e dell’11% di quello dei pesticidi. Come se non bastasse l’inquinamento determinato dall’industria dell’abbigliamento non si limita alla produzione e al trattamento dei capi, dal momento che i vestiti dismessi a un ritmo sempre più sostenuto (la loro durata media si è dimezzata negli ultimi 15 anni) finiscono nell’85% dei casi in discarica e solamente l’1% di essi viene riciclato.....

venerdì 3 aprile 2020

Acqua contaminata in Veneto: uno scandalo di cui non si parla abbastanza

Marco Cedolin

Solamente in Veneto, nel territorio compreso fra le province di Vicenza, Verona e Padova, almeno 350 mila persone che vivono in un territorio di 180 chilometri quadrati risultano essere contaminate dai Pfas presenti nelle acque di falda trasferitisi all’interno della catena alimentare e 90 mila di esse necessitano di essere sottoposte a controlli clinici periodici. Secondo i risultati di una ricerca condotta dall’amministrazione della regione Veneto a partire dal 2016 e condotta su un campione di 25 mila persone di età compresa fra i 14 ed i 65 anni residenti nelle aree maggiormente contaminate, ben il 65% del campione ha mostrato nel sangue la presenza di valori di Pfas superiori a quelli ritenuti limite, in alcuni casi anche di decine di volte....

venerdì 20 marzo 2020

Modello Italia

Marco Cedolin


Nel corso della conferenza stampa di questa sera, durante la quale veniva sviscerato il canonico bollettino di guerra con la conta dei morti e dei feriti della giornata, rispondendo alla domanda di un giornalista che rilevava come l'Italia con oltre 3400 decessi fosse diventata il Paese con il più alto numero di morti al mondo per Coronavirus, segno inequivocabile del fatto che qualcosa qui da noi fosse andato storto, il responsabile dell'ISS ha risposto che al contrario tutto fino ad oggi è filato alla perfezione, fino al punto da far sì che il “modello Italia” sia ormai diventato il sistema da imitare in Europa e nel mondo.
In verità un paio di elementi che possono fare scuola nel mondo, durante questo primo mese di epidemia li abbiamo visti realmente. In primo luogo l’abnegazione con cui tutto il personale sanitario, medici infermieri, oss, operatori del 118, combatte giorno dopo giorno all’interno degli ospedali bombardati dai tagli, con le poche armi spuntate a sua disposizione e con tanto coraggio, indispensabile nell’affrontare un pericolo ferale di questo genere senza essere in possesso delle protezioni necessarie. Personale sanitario costretto a sobbarcarsi turni massacranti, ad abbandonare i propri affetti e la propria famiglia, molto spesso perfino ad ammalarsi (costituisce il 14% dei contagiati totali) e talvolta perfino a morire (sono ormai decine i medici e gli infermieri deceduti), senza mai mollare di un centimetro la propria posizione….

giovedì 12 marzo 2020

Coronacaos

Marco Cedolin


Insomma,  da domani mattina non potremo più andare a prendere un caffè al bar ma potremo recarci nel negozio d’informatica per acquistare uno smartphone, non potremo più andare al ristorante a mangiarci una cotoletta ma potremo entrare in profumeria a comprare Chanel numero 5, non potremo più andare in un negozio di abbigliamento per acquistare un paio di pantaloni ma potremo comprare una Smart TV o andare dal ferramenta, ma non dal barbiere e neppure dall'estetista, mentre sarà possibile acquistare una lampada da mettere sul comodino.
In base alle stesse direttive dovremo restare in casa a condurre una vita monastica e potremo interrompere questa esperienza contemplativa, varcando la soglia solamente per andare a fare la spesa o in farmacia, sempre che non ci conduca fuori dall’uscio qualche motivo di grave necessità. Al tempo stesso però dovremo continuare ad andare a lavorare nelle fabbriche e negli uffici, prendendo come se niente fosse i mezzi pubblici se necessario.
Al termine della giornata senza dubbio più tragica dall'inizio dell’epidemia di Coronavirus, con 2000 contagi e 200 decessi registrati in sole 24 ore, mentre l'OMS dichiara la pandemia globale da Covid19 e la Lombardia, appoggiata dal Piemonte e dal Veneto, domanda al Premier di chiudere tutte le attività (tranne naturalmente supermercati e farmacie) dal momento che il servizio sanitario risulta ormai al collasso e non potrebbe sopportare altre settimane sulla falsariga di questa…

giovedì 5 marzo 2020

Decisioni difficili

Marco Cedolin


Supponiamo per un attimo che il virus con il quale stiamo iniziando a fare i conti, quello che in una decina di giorni ha prodotto almeno 3000 contagi, 107 decessi, portato 300 persone in rianimazione ed un altro migliaio dentro ad un letto di ospedale sia realmente un virus estremamente pericoloso. A causa della sua estrema contagiosità, del fatto che non lo conosciamo e allo stato attuale delle cose non esiste una cura e della consapevolezza che il nostro sistema sanitario dilaniato da decenni di tagli si regge in piedi con le stampelle.
Certamente come molti credono potrebbe anche trattarsi di una banale influenza enfatizzata ad hoc per inocularci un vaccino, di un esperimento sociale per portarci nel panico, di una manovra finalizzata a dare economicamente il colpo di grazia all'Italia, di un laboratorio sperimentale delle teorie malthusiane e di molto altro ancora.
Ma torniamo all’ipotesi primigenia, supponendo che ci si trovi davvero di fronte ad un virus estremamente pericoloso, potenzialmente in grado di farci molto male, non solo economicamente ma anche dal punto di vista della salute pubblica. Un virus che a causa di scelte politiche sbagliate, supponenza e pressapochismo è stato finora lasciato libero di proliferare nel Paese….

sabato 29 febbraio 2020

Calma e gesso

Marco Cedolin


Ad una settimana dall’esplosione dell’epidemia di Coronavirus in Italia possiamo affermare senza tema di smentita di averne viste davvero di tutti i colori. Sullo sfondo dell’abnegazione con cui ha lavorato senza sosta (per molti versi eroicamente ) il personale sanitario delle zone maggiormente interessate dal contagio, il resto del sistema Paese è riuscito a dare veramente il peggio di sé.
La politica non è stata in grado di leggere la gravità e la complessità della situazione nella sua interezza, finendo per abbandonarsi ad una sterile fibrillazione. Litigi, contraddizioni, conflitti di potere e di competenze, hanno fatto da corollario a meschini tentativi d'imbastire proprio sull’emergenza virus l'asse portante d'improbabili campagne elettorali.
I virologi, pseudo virologi o comunque esperti nostrani sono andati in TV e sui giornali in ordine sparso, spesso contraddicendosi l'uno con l'altro, difendendo ciascuno la propria teoria, forti di una sicumera che non aveva ragione di esistere dal momento che il virus in questione è un qualcosa di nuovo anche per loro.
I media mainstream, già poco avvezzi a raccontare la realtà così come si manifesta, hanno perso di vista completamente quello che dovrebbe essere il loro ruolo, riuscendo a passare in pochi giorni dall'allarmismo più becero alla reticenza squallida di un giornale di regime….

giovedì 27 febbraio 2020

Fragili come il cristallo

Marco Cedolin


Se c’è una cosa che l’epidemia di Coronavirus che stiamo vivendo ha dimostrato inequivocabilmente, a prescindere da come la si pensi riguardo alla pericolosità del virus, questa è l’estrema fragilità della nostra società globalizzata che si nutre esclusivamente di crescita e sviluppo.
Qualora si verificasse un evento catastrofico di un certo peso, non mi riferisco alla caduta di un meteorite ma ad eventualità molto più concrete come una pandemia ad alto indice di mortalità, l'esplosione di una centrale o di una bomba nucleare, un terremoto di notevole intensità che colpisca aree altamente urbanizzate o qualsiasi altro disastro sui generis, la sensazione preponderante è quella che non esistano gli anticorpi per farvi fronte e riuscire a sopravvivere….

martedì 25 febbraio 2020

Con il Virus in poppa

Marco Cedolin


In soli tre giorni le vittime del Coronavirus sono passate da una a sette, il numero dei contagiati è salito da 16  a 230 portandoci al terzo posto nel mondo, una quindicina di paesi sono isolati dal resto d’Italia e oltre 50 mila persone vivono in una piccola Wuhan padana dove ogni accesso è presidiato dalle forze di polizia. Ben 7 regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino, Liguria, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno chiuso le scuole di ogni ordine e grado per una settimana insieme ai musei, sospeso ogni genere di evento comprese le messe e le competizioni sportive. In alcune di esse è stata disposta la chiusura di bar e locali notturni dalle 18,00 alle 6 del mattino, mentre i matrimoni ed i funerali potranno svolgersi solo “a porte chiuse”. I supermercati di alcune grandi città come Milano e Torino sono stati letteralmente svuotati da un'orda di clienti decisi a fare incetta di ogni genere di prima necessità, i metrò e le strade milanesi sono semideserti come in un film post apocalittico e dappertutto si respira paura. L’Italia dei “porti aperti come i culi" e della fissazione no borders inizia ad innalzare “muri” contro i propri connazionali, la Basilicata impone la quarantena per qualunque cittadino arrivi dal Nord e la Puglia sembra intenzionata a fare altrettanto. Il tutto mentre all’estero ci guardano con sempre crescente sospetto, respingono aerei ed autobus con a bordo i nostri turisti ed invitano i loro a non recarsi in Italia. La borsa crolla, l’economia promette di andare ancora più giù (nonostante sembrava non fosse possibile), l’OMS ci bacchetta ed un Presidente del Consiglio in fibrillazione, non sapendo più che pesci prendere, tenta di scaricare le colpe della politica su medici ed infermieri che combattono in prima linea e minaccia di avocare a sé i poteri delle regioni, in un delirio di onnipotenza privo di costrutto….

sabato 22 febbraio 2020

Carognavirus

Marco Cedolin


Puntualizziamo innanzitutto come allo stato attuale delle cose ciascuno di noi abbia molte più probabilità di morire a causa di un tumore o di una malattia cardiaca, di un incidente stradale o di un'infezione batterica ospedaliera, di quante ne abbia di defungere a causa del Coronavirus proveniente dalla Cina.
Detto ciò non si può negare che lo spettro di un virus pandemico sia qualcosa che terrorizza in profondità, vuoi perché riporta alla mente paure ancestrali legate alle grandi epidemie di peste e vaiolo del passato, piuttosto che al dramma dell’influenza spagnola che molti dei nostri nonni conobbero in gioventù, vuoi perché l'idea stessa di una pandemia con tutte le ripercussioni ad essa legate è un qualcosa di fronte a cui diventa impossibile non rabbrividire.
La paura rischia oltretutto di aumentare, quando si ha la netta sensazione che non ci abbiano raccontato tutta la verità e che le autorità e le strutture del Paese in cui viviamo siano del tutto inadeguate a far fronte ad un’emergenza di questo genere…..