Intervista di
Fabio Polese
Ieri nelle piazze di Atene e Salonicco è montata la protesta, il popolo greco, già dal pomeriggio, si era dato appuntamento davanti alla sede del Parlamento dove nella serata è stato varato con 199 voti favorevoli il “pacchetto lacrime e sangue” ordinato dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. In piazza Syntagma giovani e meno giovani hanno affrontato i reparti anti sommossa della polizia greca con molotv e bombe carta, hanno urlato la loro rabbia e il loro sdegno contro la politica dell’alta finanza.
Agenzia Stampa Italia ne parla con Marco Cedolin che in più occasioni si è occupato della delicata situazione in Grecia.
Partiamo dall’inizio. A cosa è dovuta la crisi greca?
Ufficialmente viene imputata ad un debito pubblico andato fuori controllo, comportando il fatto che la Grecia non sia più in grado di fare fronte ai propri impegni economici. In realtà il problema è molto più complesso, dal momento che è tutto il sistema marcio della finanza globale, declinato attraverso la BCE, l’FMI e l’euro ad avere innescato il disastro, deprivando gli stati della propria sovranità monetaria, speculando finanziariamente sulle loro disavventure e creando i presupposti per il loro annientamento. La Grecia in questo senso è solo il primo di una lunga lista di paesi che lo seguiranno a ruota, condividendo la stessa tragedia.....