In
questi giorni di blocchi e proteste, portati avanti da gruppi di
cittadini, poco avvezzi ad occupare le strade, ma molto esasperati dalla mancanza della materia prima con cui imbandire il desco, mi è
capitato di ascoltare una vera e propria ridda d'improbabili grida
d'allarme provenire da un po' tutte le parti. Chi paventa il pericolo
di un golpe militare, dimenticando di trovarsi nell'anno del Signore
2013 e non a metà del secolo scorso, nelle mani di banchieri assai
più feroci di quanto i militari potrebbero mai immaginare di essere.
Chi bolla come squadrista fascista chiunque partecipi ai blocchi,
finendo per scontrarsi con la matematica ed il numero dei manifestanti, davvero troppo
cospicuo per specchiarsi in movimenti dello 0 virgola. Chi è
indispettito dal basso livello culturale dei manifestanti, "tutta
gente ignorante che fino a ieri dov'era?" Chi vaticina intorno
ad improbabili sodalizi fra poliziotti e rivoluzionari, intravvedendo
una futura dittatura assai meno tangibile di quella attualmente in essere, targata Bruxelles e così via....
martedì 10 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
Riflessioni urbane ed extraurbane
Marco Cedolin
Mentre
circa il 3% degli italiani si recava alle urne del PD, per incoronare
Matteo Renzi in veste di nuovo leader del partito, un'altra piccola
percentuale d'italiani sceglieva di scendere in strada, per bloccare
strade e tangenziali in segno di protesta, contro questo governo e la dittatura eurobancaria
che ne tira le fila.
Nel
mezzo il 90 e rotti per cento dei connazionali, troppo disgustati
dalla farsa dei mestieranti politici, per scegliere di regalare due
euro al PD, ma anche troppo assuefatti al disastro italiano, per
ostentare una qualche reazione nei confronti della mano che li
schiaccia a terra, senza lasciarli respirare.
Personalmente
ho guardato fin dall'inizio con molte riserve alla manifestazione del
9, avendo la sensazione che si trattasse fondalmentalmente di una
protesta fine a sè stessa, priva di un progetto di largo respiro e
per molti versi egoista, nella difesa delle svariate categorie di
lavoratori. Ciò nonostante quando i cittadini scendono in strada,
per difendere i propri diritti e ribellarsi alla dittatura
finanziaria, davvero non mi riesce di evitare di fare il tifo per
loro, soprattutto se larga parte degli altri italiani li guardano con
sufficienza o li additano in qualità di violenti, fascisti e perfino
mafiosi....
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