Mentre le foglie secche mormorano
sul selciato ad ogni refolo di vento, ricordandoci la
presenza dell'autunno incipiente, non é necessaria alcuna
associazione mentale per avere ben chiare le proporzioni del dramma
epocale nel quale i grandi poteri finanziari ci hanno calato nostro
malgrado, con l'unico intendimento di ridurci in stato di schiavitù,
prima a livello psicologico e poi anche a livello fisico.
In Italia ormai un italiano su due é senza lavoro, o per essere più precisi si ritrova nella condizione
di non riuscere ad ottenere lavorando un qualche reddito di
sopravvivenza. In parole povere, dal momento che nel nostro paese non
esiste un reddito di cittadinanza e gli ammortizzatori sociali sono
un affare per pochi intimi, sopravvive solamente grazie all'aiuto dei
genitori, del coniuge o di qualche famigliare.
Anche un bimbo delle elementari non
faticherebbe a comprendere come una situazione di questo genere,
acuita ogni giorno che passa dai provvedimenti decisi dai banchieri che usurpano le poltrone di governo, non possa essere a lungo
sostenibile e come le responsabilità della stessa allignino fra le
pieghe di un sistema ormai giunto al collasso e totalmente incapace
di garantire ai cittadini perfino le prerogative di base necessarie
per la sopravvivenza.
Nonostante ciò tanto i pennivendoli
quanto i banchieri scesi in politica (entrambi ben lontani dai tempi
delle elementari) fingono d'ignorare la gravità della situazione e
quando vi si accostano lo fanno con l'intento di addossare ogni
responsabilità del disastro proprio alla vittima dello stesso: il
disoccupato.
Sul Corriere della Sera di oggi
campeggia uno studio Eurofond....