Il
governo Conte, essendo composto da due partiti certo non
rivoluzionari che hanno raccolto un grande consenso popolare e
proprio in virtù di questo governano, senza dubbio alcuno non farà
uscire l'Italia dalla UE e dall'euro, non darà al Paese una moneta
sovrana, non chiuderà i ponti con la NATO e non si farà portatore
di una rivoluzione epocale. Per raggiungere questi obiettivi gli
italiani avrebbero dovuto votare i partiti che li proponevano, ed
esistevano sia in questa che nelle passate tornate elettorali, ma
sono rimasti al palo con percentuali nell'ordine dello zero virgola,
dimostrando inequivocabilmente come la "rivoluzione" almeno
in questo momento non sia nelle corde del popolo che in tutta
evidenza la considera un salto nel buio.
Nonostante
ciò il governo Conte, per la prima volta dalla cacciata di Craxi,
sta dimostrando di occuparsi dei problemi degli italiani, anziché
delle banche, dello spread, dei mercati, di quello che ci chiede
l'Europa e tutte le altre amenità che hanno caratterizzato il
pensiero unico di tutti gli esecutivi precedenti....