Ad una settimana dall’esplosione dell’epidemia di
Coronavirus in Italia possiamo affermare senza tema di smentita di averne viste
davvero di tutti i colori. Sullo sfondo dell’abnegazione con cui ha lavorato
senza sosta (per molti versi eroicamente ) il personale sanitario delle zone
maggiormente interessate dal contagio, il resto del sistema Paese è riuscito a
dare veramente il peggio di sé.
La politica non è stata in grado di leggere la gravità e la
complessità della situazione nella sua interezza, finendo per abbandonarsi ad
una sterile fibrillazione. Litigi, contraddizioni, conflitti di potere e di
competenze, hanno fatto da corollario a meschini tentativi d'imbastire proprio
sull’emergenza virus l'asse portante d'improbabili campagne elettorali.
I virologi, pseudo virologi o comunque esperti nostrani sono
andati in TV e sui giornali in ordine sparso, spesso contraddicendosi l'uno con
l'altro, difendendo ciascuno la propria teoria, forti di una sicumera che non
aveva ragione di esistere dal momento che il virus in questione è un qualcosa
di nuovo anche per loro.
I media mainstream, già poco avvezzi a raccontare la realtà così
come si manifesta, hanno perso di vista completamente quello che dovrebbe
essere il loro ruolo, riuscendo a passare in pochi giorni dall'allarmismo più becero
alla reticenza squallida di un giornale di regime….