In soli tre giorni le vittime del Coronavirus sono passate
da una a sette, il numero dei contagiati è salito da 16 a 230 portandoci al terzo posto nel mondo, una
quindicina di paesi sono isolati dal resto d’Italia e oltre 50 mila persone
vivono in una piccola Wuhan padana dove ogni accesso è presidiato dalle forze
di polizia. Ben 7 regioni, Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino, Liguria,
Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno chiuso le scuole di ogni ordine e
grado per una settimana insieme ai musei, sospeso ogni genere di evento
comprese le messe e le competizioni sportive. In alcune di esse è stata
disposta la chiusura di bar e locali notturni dalle 18,00 alle 6 del mattino,
mentre i matrimoni ed i funerali potranno svolgersi solo “a porte chiuse”. I
supermercati di alcune grandi città come Milano e Torino sono stati letteralmente
svuotati da un'orda di clienti decisi a fare incetta di ogni genere di prima
necessità, i metrò e le strade milanesi sono semideserti come in un film post
apocalittico e dappertutto si respira paura. L’Italia dei “porti aperti come i
culi" e della fissazione no borders inizia ad innalzare “muri” contro i
propri connazionali, la Basilicata impone la quarantena per qualunque cittadino
arrivi dal Nord e la Puglia sembra intenzionata a fare altrettanto. Il tutto
mentre all’estero ci guardano con sempre crescente sospetto, respingono aerei
ed autobus con a bordo i nostri turisti ed invitano i loro a non recarsi in
Italia. La borsa crolla, l’economia promette di andare ancora più giù (nonostante
sembrava non fosse possibile), l’OMS ci bacchetta ed un Presidente del
Consiglio in fibrillazione, non sapendo più che pesci prendere, tenta di
scaricare le colpe della politica su medici ed infermieri che combattono in
prima linea e minaccia di avocare a sé i poteri delle regioni, in un delirio di
onnipotenza privo di costrutto….
Di fronte a questo quadretto non proprio idilliaco l’opinione
pubblica si divide in alcuni gruppi, nessuno dei quali seduto dalla parte del
torto o della ragione.
C’è chi è in preda alla paura (non al panico che è ben altra
cosa) e compie scelte talvolta irrazionali, ma diventa difficile stigmatizzare
il comportamento altrui semplicemente perché si vive la stessa situazione con
più distacco e minore apprensione.
C’è chi spaventato non lo è, mentre si domanda il perché di
un tale pandemonio per quella che nei fatti sembra una normale influenza, con
un tasso di mortalità nella norma, concentrato fra le persone anziane
sofferenti di patologie pregresse. Ma le persone anziane e quelle affette da
patologie purtroppo esistono in quasi tutte le nostre famiglie ed i virologi
più seri e meno legati alla politica sostengono come questo virus abbia le
potenzialità per essere (o diventare) ben più pericoloso di quello
dell’influenza, trattandosi di un elemento ancora sconosciuto ed in grado di
mutare repentinamente.
Ci sono coloro che non riescono a capacitarsi del fatto che
si dia un tale risalto e si stravolgano le nostre vite per un virus
influenzale, mentre la maggior parte di noi muore (spesso nel fiore degli anni)
a causa di ben altre patologie, per ovviare alle quali non si fanno ordinanze e
non si stravolge nulla. Costoro hanno senza dubbio ragione, ma purtroppo per
evitare un tumore o un’infezione ospedaliera non basta chiudere le frontiere o
mettere in quarantena i sospetti contagiati, perché allora non attivarsi quando
ciò invece può essere risolutivo?
Ci sono coloro che, spaventati o meno, tentano di usare il
Coronavirus come arma di campagna elettorale, a favore del centrosinistra o del
centrodestra, offendendo senza porsi problema tutti coloro che in questo momento
stanno soffrendo davvero, ma di fronte ad un tale esercizio di cinismo si può
solo provare compassione.
Ci sono infine colo che (come noi) spaventati solo quel poco
che basta per essere prudenti, continuano a ritenere la situazione assai poco chiara
e tentano di porsi qualche domanda, senza alcuna pretesa di avere la verità in
tasca.
Perché mai sono esplosi ben due focolai consistenti, a
centinaia di km di distanza l'uno dall’altro, senza che sia stato possibile
ricondurli ciascuno ad un paziente zero attendibile? Perché mai nonostante il
Coronavirus in questione provenga dalla Cina, fra le 230 persone infette non si
annovera nessun cinese? Per quale motivo in una regione come la Toscana, con la
più alta incidenza di popolazione cinese, non si è ad oggi mai verificato (ne
siamo felici sia chiaro) alcun caso di Coronavirus? Davvero tutte le regioni
provvedono a controllare i propri abitanti con la medesima frequenza ed
accuratezza? Perché di fronte ad un pericolo che oggi viene ritenuto grave,
alla luce delle contromisure imposte, per settimane il governo ha sottostimato
il rischio, non imponendo controlli di sorta e sponsorizzando petalose cene nei
ristoranti cinesi con baci e abbracci alla volemose bene? Davvero si è trattato
solamente d’incapacità manifesta o esisteva anche la malafede?
Insomma, proprio di un fuoco di paglia in tutta evidenza non
si trattava, ma fra scuole chiuse e Wuhan all’italiana, per adesso possiamo
ancora essere sicuri del fatto che quando verrà l’infausto giorno continueremo a
morire delle malattie di sempre o di malasanità, il che purtroppo non fa certo
meno paura di un virus.
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