Ho
viaggiato per almeno 20 anni su una mezza dozzina di modelli
Volkswagen, fino a quando un po' di anni fa dopo avere perso la mia
fonte di reddito ho dovuto accontentarmi di una vecchia Jeep ormai
prossima al suo ventesimo compleanno. Solo per questo, grazie al
fatto di essere caduto in miseria, ho potuto salvarmi dall'onta di
possedere una super macchina inquinante di quelle che hanno
contribuito a far morire nel mondo solo l'anno scorso 8 milioni di
persone, per avere respirato aria malsana. Naturalmente non solo dai
tubi di scappamento delle auto Volswagen, ma anche da quello delle
BMW, delle Fiat, delle Mazda, delle Toyota, delle Chrysler, delle
Ford, delle Renault, delle Daewoo, delle Ferrari, delle Peugeot e di
molte altre. Naturalmente non solamente dai tubi di scappamento delle
automobili, delle moto, dei furgoni, dei TIR e degli autobus, ma
anche dai camini degli inceneritori di rifiuti, delle acciaierie, dei
cementifici, delle centrali a carbone e di qualsiasi processo
industriale inquinante contribuisca al mito della crescita e dello
sviluppo.....
martedì 29 settembre 2015
venerdì 25 settembre 2015
Vivere alternativo
Marco Cedolin
Che si tratti di una comunità di “ardimentosi equilibristi” che hanno scelto di vivere in case sospese fra gli alberi, come accade in Piemonte ed in molti paesi del nord Europa, oppure di semplici ecovillaggi all’interno dei quali sperimentare un’esperienza comunitaria a contatto con la natura, l’ambizione d’intraprendere un percorso di vita alternativo sembra contagiare un sempre maggior numero di persone.
Da un lato la recessione economica e la conseguente progressiva incapacità di costruire un reddito necessario al sostentamento proprio e della famiglia, dall’altro le condizioni sempre più disumane in cui versano le grandi città, soffocate dall’inquinamento e dalla delinquenza, con un tessuto sociale profondamente marcescente, non possono che indurre alla ricerca di un’alternativa alla canonica dimensione di vita cittadina.....
Che si tratti di una comunità di “ardimentosi equilibristi” che hanno scelto di vivere in case sospese fra gli alberi, come accade in Piemonte ed in molti paesi del nord Europa, oppure di semplici ecovillaggi all’interno dei quali sperimentare un’esperienza comunitaria a contatto con la natura, l’ambizione d’intraprendere un percorso di vita alternativo sembra contagiare un sempre maggior numero di persone.
Da un lato la recessione economica e la conseguente progressiva incapacità di costruire un reddito necessario al sostentamento proprio e della famiglia, dall’altro le condizioni sempre più disumane in cui versano le grandi città, soffocate dall’inquinamento e dalla delinquenza, con un tessuto sociale profondamente marcescente, non possono che indurre alla ricerca di un’alternativa alla canonica dimensione di vita cittadina.....
domenica 20 settembre 2015
Iper globalizzati e senza futuro
Marco Cedolin
Strano progresso quello intervenuto durante gli ultimi decenni, vissuti nell’illusione di essere diventati “cittadini del mondo”, mentre in realtà abbandonavamo ogni connotazione umana, per trasformarci prima in risorse e capitale e poi in esuberi, da smaltire in qualche maniera, possibilmente senza fare troppo rumore. Strano progresso quello arrivato melodioso attraverso le voci melliflue dei cantastorie, impegnati ad incensare le virtù taumaturgiche del libero commercio e della grande finanza, mentre “l’uomo comune” iniziava a morire, deprivato della propria identità e di ogni prospettiva di futuro.....
Strano progresso quello intervenuto durante gli ultimi decenni, vissuti nell’illusione di essere diventati “cittadini del mondo”, mentre in realtà abbandonavamo ogni connotazione umana, per trasformarci prima in risorse e capitale e poi in esuberi, da smaltire in qualche maniera, possibilmente senza fare troppo rumore. Strano progresso quello arrivato melodioso attraverso le voci melliflue dei cantastorie, impegnati ad incensare le virtù taumaturgiche del libero commercio e della grande finanza, mentre “l’uomo comune” iniziava a morire, deprivato della propria identità e di ogni prospettiva di futuro.....
giovedì 17 settembre 2015
C'è gas e gas
Marco Cedolin
Leggendo
le parole del quotidiano La Stampa di Torino (e in verità anche di
tutti gli altri) riguardo a quanto sta accadendo al confine con
l'Ungheria, si percepisce la profonda indignazione degli articolisti
nei confronti delle forze dell'ordine ungheresi che di fronte alle
cariche dei migranti che tentavano di sfondare le barriere in filo
spinato, hanno sparato gas lacrimogeni ed usato gli idranti per
respingere l'attacco. Risultato degli scontri, sempre stando alle
parole dei giornalisti italiani, il ferimento di 300 migranti ed
anche una ventina di poliziotti. Dure condanne per quanto accaduto,
non solo da parte dei media nostrani, ma anche dall'ONU e dalla UE
che si sono detti scioccati per l'uso di una violenza
inaccettabile.....
martedì 15 settembre 2015
Del razzismo 2.0
Gianni Dessì
Ho sempre pensato che uno dei mali
peggiori delle società moderne sia l'indifferenza. Ne parlò anche
il Papa e mi sentii profondamente d'accordo con le sue parole, pur
non essendo cattolico e per quanto strumentalmente interpretate dai
media e oggettivamente interpretabili in tante diverse maniere.
L'indifferenza verso chi sta peggio di noi, come frutto avvelenato
dell'individualismo e dell'egoismo, di quello strisciante darwinismo
sociale tipico delle società capitalistiche. Eppure, ancor peggiore,
e' l'indifferenza aggravata dal razzismo. Quell'essere indifferenti
all'altro in virtù del suo colore della pelle, della sua religione,
provenienza geografica o cultura.....
domenica 13 settembre 2015
Il paese dell'incontrario
Marco Cedolin
Ascoltando
la cacofonia schizofrenica dell'universo massmediatico in queste
ultime settimane, continua a ronzarmi nella testa il gingle di uno
sciocco carosello degli anni 70 "Il paese dell'incontrario, dove
sia non si sa, io lo so ma non lo dico", dal momento che proprio
in un "paese dell'incontrario", assai meno idilliaco di
quello della pubblicità di 40 anni fa, ho la sensazione di
ritrovarmi a vivere in questo mio presente ricco di tinte fosche e
scampoli di realtà dai toni drammatici....
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