Leggendo
le parole del quotidiano La Stampa di Torino (e in verità anche di
tutti gli altri) riguardo a quanto sta accadendo al confine con
l'Ungheria, si percepisce la profonda indignazione degli articolisti
nei confronti delle forze dell'ordine ungheresi che di fronte alle
cariche dei migranti che tentavano di sfondare le barriere in filo
spinato, hanno sparato gas lacrimogeni ed usato gli idranti per
respingere l'attacco. Risultato degli scontri, sempre stando alle
parole dei giornalisti italiani, il ferimento di 300 migranti ed
anche una ventina di poliziotti. Dure condanne per quanto accaduto,
non solo da parte dei media nostrani, ma anche dall'ONU e dalla UE
che si sono detti scioccati per l'uso di una violenza
inaccettabile.....
Fatta
la debita premessa che personalmente sono profondamente "allergico"
all'uso degli idranti e dei lacrimogeni (troppe volte sperimentati
sulla mia pelle), quello che mi preme mettere in evidenza è
l'atteggiamento completamente antitetico espresso dalla "buona
stampa" nei confronti delle persone che vengono gasate dalle
forze dell'ordine, a seconda che la polizia sia quella di uno stato
profondamente nemico da criminalizzare, come l'Ungheria, o quella di
uno "stato" a libro paga del quale i giornalisti si
ritrovano, come la Ue che solo qualche giorno fa gasò e bastonò gli
agricoltori che protestavano a Bruxelles, nell'indifferenza mediatica
generale, o l'Italia che in altrettanta indifferenza fece anche di
peggio.
Dico di
peggio perché le forze dell'ordine italiane, asserragliate dietro
alle barrriere in filo spinato del cantiere - fortino del TAV a
Chiomonte, il 3 luglio 20113 spararono ben 4367 lacrimogeni al gas cs
(vietati in guerra dalla convenzione di Ginevra), come emerso dagli
atti del maxiprocesso di Torino. E li spararono non solamente contro
giovani facinorosi e mascherati, ma anche e soprattutto, contro donne
ed anziani che tentavano di difendere con i propri corpi la terra in
cui vivono.
Senza
scomodare l'ONU e la UE, che ignorarono bellamente la vicenda, gli
articolisti della "buona stampa" (compresi quelli della
"busiarda" torinese) elogiarono pubblicamente le forze
dell'ordine, stigmatizzando non la loro violenza, ma quella della
popolazione valsusina che aveva assalito le barriere in filo spinato,
tentando di penetrare nel cantiere.
Insomma,
anche quando si parla di gasare la gente c'è il gas buono e quello
cattivo, quello che "fanno bene ad usarlo" e quello che
invece fa indignare profondamente, tanto i giornalisti quanto il
bestiario politico internazionale. Peccato non accada la stessa cosa
anche per i media mainstream, lì quelli buoni davvero non ti riesce
di trovarli e devi rassegnarti a vederli sempre tutti allineati dalla
stessa parte.
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