Insomma, da domani
mattina non potremo più andare a prendere un caffè al bar ma potremo recarci
nel negozio d’informatica per acquistare uno smartphone, non potremo più andare
al ristorante a mangiarci una cotoletta ma potremo entrare in profumeria a
comprare Chanel numero 5, non potremo più andare in un negozio di abbigliamento
per acquistare un paio di pantaloni ma potremo comprare una Smart TV o andare
dal ferramenta, ma non dal barbiere e neppure dall'estetista, mentre sarà
possibile acquistare una lampada da mettere sul comodino.
In base alle stesse direttive dovremo restare in casa a
condurre una vita monastica e potremo interrompere questa esperienza
contemplativa, varcando la soglia solamente per andare a fare la spesa o in
farmacia, sempre che non ci conduca fuori dall’uscio qualche motivo di grave
necessità. Al tempo stesso però dovremo continuare ad andare a lavorare nelle
fabbriche e negli uffici, prendendo come se niente fosse i mezzi pubblici se
necessario.
Al termine della giornata senza dubbio più tragica
dall'inizio dell’epidemia di Coronavirus, con 2000 contagi e 200 decessi
registrati in sole 24 ore, mentre l'OMS dichiara la pandemia globale da Covid19
e la Lombardia, appoggiata dal Piemonte e dal Veneto, domanda al Premier di
chiudere tutte le attività (tranne naturalmente supermercati e farmacie) dal
momento che il servizio sanitario risulta ormai al collasso e non potrebbe
sopportare altre settimane sulla falsariga di questa…
Il Presidente del consiglio Giuseppe Conte dimostra ancora
una volta di non avere il polso della situazione, di non possedere la forza
necessaria per scrollarsi di dosso chi in tutta evidenza lo tira per la
giacchetta e di muoversi a tentoni fra una selva di provvedimenti privi di ogni
coerenza, raffazzonati, confusi, senza capacità d’incidere realmente sulla
progressione dell’epidemia.
Quello esperito stasera è il festival delle mezze misure,
chiudere ma non chiudere, fermare ma non fermare, limitare ma non limitare,
condito con il generico appello “restate a casa" ma continuate ad andare a
lavorare, che è un ossimoro in sé destinato a vanificare gli effetti di
qualsiasi sacrificio.
Come se non bastasse, dopo che da alcuni giorni si era
palesata la necessità di un Commissario destinato all'emergenza, qualcuno che
sapesse fare sintesi ponendosi fra l’avvocato Conte e il commercialista
Borrelli, magari un uomo di polso (Bertolaso?) disposto a tirarsi su le
maniche, indossare una mascherina e recarsi negli ospedali lombardi, veneti,
piemontesi ed emiliani per vivere in prima persona la criticità della
situazione e tentare di dare una mano a risolverla, stasera è stato
ufficializzato il nome scelto dal Premier. Tale Domenico Arcuri, economista
scuola Luiss che probabilmente guarderà il dramma da un monitor come già fanno
i suoi colleghi.
Non resta da sperare altro se non che Dio ce la mandi buona,
perché con la classe dirigente che ci ritroviamo, in questa Italia chiusa a
metà i sacrifici sono tanti ma gli spifferi risultano essere almeno altrettanti,
mentre il virus continua a progredire indisturbato.
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