Nella giornata in cui i giudici del
Tribunale di Roma trasformano "mafia capitale" in una
marachella goliardica delle coop rosse e Tito Boeri riprova a
convincerci che l'immigrazione selvaggia rappresenta un valore
aggiunto per il paese, fatti salvi naturalmente i capotreno che ormai
vengono accoltellati a vista, bisogna pur trovare qualcosa per cui
sorridere. Per riuscirci basta leggere il report del centro studi
Epicenter, che per il secondo anno ha realizzato uno studio che
misura l’indice del «populismo autoritario» in Europa.....
e naturalmente l'articolo della Stampa
che ne illustra i risultati, preoccupandosi del fatto che i movimenti
impropriamente definiti populisti costituiscano ormai il terzo
partito in Europa.
Stendiamo un velo pietoso
sull'ostinazione di tanti pennivendoli nel definire populisti tutti
coloro che anziché preoccuparsi delle banche mettono in primo piano
i problemi della gente, quelli creati proprio dalle banche e dai loro
sodali per intenderci. E sorvoliamo sulla velleità mostrata da
analisti e pennivendoli di astrologare sul futuro di ciò che conosco
solamente in maniera parcellare e di etichettare attraverso gli
steccati ideologici destra/sinistra ogni cosa che vedono muoversi
dinanzi a loro.
Quelle che veramente ci fanno sorridere
di gusto sono le parole dell’istituto parigino Jeacques Delors che
ha svolto un recente studio dedicato al rapporto fra populismo e
social network, arrivando a concludere che oggi«il 50% degli adulti
ha un profilo Facebook e il 50% degli under 35 lo usa per
informarsi». Si starebbe trasformando, in una «piattaforma per un
dibattito politico anarchico». Anonimato, mancanza di oggettività,
scarsità di regole e poca attenzione da parte dei «lettori» sono
gli ingredienti che trasformerebbero l’agorà digitale in terreno
fertile per il consenso verso questi movimenti. Il pericolo, secondo
lo studio sarebbe che «le forme di dibattito democratico
istituzionale, il processo decisionale e di supervisione democratica
ne escano indeboliti».
Insomma vanno eliminati i luoghi dove
le persone possono confrontarsi ed informarsi in maniera anarchica al
di fuori del mantra mainstream, perché se mai quelle stesse persone prendessero coscienza
del fatto che è preferibile anteporre i propri interessi a quelli
delle banche e dell'Europa dei banchieri sarebbe una vera rovina, per
loro naturalmente.
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