giovedì 20 luglio 2017

I populisti? Tutta colpa dei social network

Marco Cedolin

Nella giornata in cui i giudici del Tribunale di Roma trasformano "mafia capitale" in una marachella goliardica delle coop rosse e Tito Boeri riprova a convincerci che l'immigrazione selvaggia rappresenta un valore aggiunto per il paese, fatti salvi naturalmente i capotreno che ormai vengono accoltellati a vista, bisogna pur trovare qualcosa per cui sorridere. Per riuscirci basta leggere il report del centro studi Epicenter, che per il secondo anno ha realizzato uno studio che misura l’indice del «populismo autoritario» in Europa.....

e naturalmente l'articolo della Stampa che ne illustra i risultati, preoccupandosi del fatto che i movimenti impropriamente definiti populisti costituiscano ormai il terzo partito in Europa.

Stendiamo un velo pietoso sull'ostinazione di tanti pennivendoli nel definire populisti tutti coloro che anziché preoccuparsi delle banche mettono in primo piano i problemi della gente, quelli creati proprio dalle banche e dai loro sodali per intenderci. E sorvoliamo sulla velleità mostrata da analisti e pennivendoli di astrologare sul futuro di ciò che conosco solamente in maniera parcellare e di etichettare attraverso gli steccati ideologici destra/sinistra ogni cosa che vedono muoversi dinanzi a loro.

Quelle che veramente ci fanno sorridere di gusto sono le parole dell’istituto parigino Jeacques Delors che ha svolto un recente studio dedicato al rapporto fra populismo e social network, arrivando a concludere che oggi«il 50% degli adulti ha un profilo Facebook e il 50% degli under 35 lo usa per informarsi». Si starebbe trasformando, in una «piattaforma per un dibattito politico anarchico». Anonimato, mancanza di oggettività, scarsità di regole e poca attenzione da parte dei «lettori» sono gli ingredienti che trasformerebbero l’agorà digitale in terreno fertile per il consenso verso questi movimenti. Il pericolo, secondo lo studio sarebbe che «le forme di dibattito democratico istituzionale, il processo decisionale e di supervisione democratica ne escano indeboliti».

Insomma vanno eliminati i luoghi dove le persone possono confrontarsi ed informarsi in maniera anarchica al di fuori del mantra mainstream, perché se mai quelle stesse persone prendessero coscienza del fatto che è preferibile anteporre i propri interessi a quelli delle banche e dell'Europa dei banchieri sarebbe una vera rovina, per loro naturalmente.

Nessun commento: