Già oggi nella sola Europa 25000
persone muoiono ogni anno a causa della resistenza antimicrobica, dal
momento che gli antibiotici conosciuti risultano del tutto inefficaci
nel contrastare l'infezione che hanno contratto. Secondo l'opinione
degli esperti, se non si riuscirà a porre rimedio al fenomeno, entro
il 2050 la resistenza agli antibiotici potrebbe diventare una delle
principali cause di morte dell'uomo moderno arrivando a provocare
perfino più vittime del cancro.....
La Commissione europea nei giorni
scorsi ha diffuso una serie di linee guida concernenti l'uso
"prudente" degli antibiotici nella medicina umana e messo a
punto un piano finalizzato a monitorare il fenomeno negli esseri
umani, negli animali e nell'ambiente, dal momento che la conoscenza
delle dinamiche che generano il problema sembra essere a livello
scientifico ancora parcellare e lacunosa.
Ma per quale ragione i microbi che
assalgono il nostro corpo stanno diventando sempre meno sensibili
all'azione degli antibiotici? La ricerca medica senza dubbio deve
ancora trovare molte risposte, ma sostanzialmente la responsabilità
è da imputare all'assuefazione del nostro organismo agli
antimicrobici, determinata da un'eccessiva assunzione degli stessi.
Le cause di questa "overdose"
di antibiotici che progressivamente ne pregiudica l'efficacia sono da
ricercarsi non solamente nell'esagerato utilizzo degli stessi
(proprio quello che le nuove linee guida intendono stemperare) a
causa di prescrizioni mediche propense a ricorrere a farmaci
antimicrobici anche qualora non sia strettamente necessario. Ma anche
all'uso smodato dei farmaci antibiotici nell'ambito animale
all'interno degli allevamenti intensivi, grazie al quale attraverso
gli alimenti che ingeriamo assumiamo ingenti quantità degli stessi
in maniera del tutto incontrollata e senza alcuna possibilità di
sottrarci all'overdose farmacologica.
Ancora una volta, come accade sempre
più spesso, fra le pieghe delle fascinazioni del progresso che ci
ammalia rischiano di nascondersi pericoli mortali che avevamo
sottovalutato, abbagliati dal miraggio del modernismo e della
crescita infinita.
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