Allontanatosi
da poco l'incubo
del TTIP, grazie all'elezione di Donald
Trump alla presidenza degli Stati Uniti, già un nuovo mostro sta
calando sulle teste dei cittadini italiani ed europei, sotto forma di
un trattato commerciale internazionale che in questo caso non
riguarda gli USA ma l'Europa ed il Canada.
In
realtà il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) è
già stato approvato dal Parlamento eurepeo nello scorso mese di
febbraio e dovrebbe entrare in vigore il prossimo autunno in maniera provvisoria in
attesa che lo ratifichino i singoli parlamenti nazionali.
Ma perché parlare di mostro
riguardo ad un trattato di libero scambio e per quale ragione sarebbe
opportuno contestarne l'approvazione?.....
Innanzitutto perché, come
nel caso del TTIP,
il CETA trae i propri maggiori vantaggi dall'abbattimento delle
barriere non tariffarie, cioè tutte quelle regole che tutelano la
salute e la sicurezza dei cittadini. Basti pensare che il Canada
impiega nell'agricoltura 99 principi attivi proibiti nell'Unione
Europea, fra i quali il glisofato ed il paraquat della Syngenta, solo
per citare due fra gli erbicidi più tossici e pericolosi in circolazione.
Inoltre, sempre come sarebbe
avvenuto con il TTIP, anche il CETA prevede la risoluzione delle
controversie per mezzo di una sorta di "tribunale privato"che
limita l'esercizio della sovranità nazionale e potenzialmente può
rendere gli Stati sudditi degli interessi delle multinazionali.
Come se non bastasse, dopo
la bocciatura del TTIP il CETA potrebbe rappresentare il cavallo di
Troia che consentirebbe a tutte le multinazionali americane che hanno
controllate candesi di far entrare dalla finestra tutto ciò che era
stato chiuso fuori dalla porta. Al tempo stesso l'approvazione
dell'accordo metterà seriamente in crisi il made in Italy, avendo
riconosciuto solo 41 IG italiane su 811 ed affosando di fatto tutti
gli sforzi fatti nell'ambito dei prodotti nazionali di origine
controllata.
Senza dimenticare le
ripercussioni che il CETA potrebbe avere nell'ambito dei servizi,
laddove andrà a scontrarsi con la gestione pubblica della sanità,
dell'istruzione e via discorrendo.
Insomma sarebbe auspicabile
una maggiore sensibilizzazione dei cittadini, come sempre volutamente
tenuti all'oscuro dalla stampa mainstream riguardo a quanto viene
calato sopra la propria testa dalla democrazia, senza neppure
premurarsi di chiedere il permesso.
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