Non è un mistero il fatto che dopo la
morte di Chavez gli Stati Uniti e l'Occidente abbiano percepito la
maggiore vulnerabilità di un Paese come il Venezuela, da lungo tempo
inviso a Washington, cambiando di conseguenza le strategie per
sovvertirne la leadership e riportarlo nell'alveo dei propri
servitori.
Se ai tempi di Chavez, forte di un
consenso popolare plebiscitario, l'unica strada percorribile era
quella dell'annientamento fisico del leader, probabilmente andato a
buon fine, oggi le cose sono cambiate.
Maduro, pur continuando a
procedere nel solco del suo predecessore non possiede certo lo stesso
carisma e la medesima popolarità, rendendo di fatto praticabile la
via della rivoluzione colorata un tempo preclusa....
Agendo in questa direzione gli Usa
hanno già iniziato da tempo a rendere "fertile" il
terreno, creando malcontento nel Paese e sabotando la distribuzione
dei generi alimentari.
Di pari passo con queste operazioni
interne, volte a creare caos e screditare il governo in carica,
Washington ha anche ottenuto la collaborazione dei grandi media
internazionali per trasformare nell'immaginario collettivo
occidentale il governo Maduro in un regime sanguinario che opprime il
popolo.
Questa seconda parte dell'operazione,
assai più sottile della prima, viene portata avanti con un'infinita
sequela di articoli di secondo piano, tendenziosi e finalizzati
unicamente allo screditamento di Maduro, del suo governo e dei suoi
sostenitori, spesso definiti "squadristi chavisti".
Ultimo fra tutti, oggi presente su ogni
giornale, quello del ferimento del "violinista della libertà"
da parte della polizia che avrebbe sparato proiettili di gomma.
Peccato che Wuilly Arteaga, il violinista in oggetto, non sia altro
che uno dei facinorosi impegnati nel contestare duramente il governo
e sia semplicemente vittima di quei rischi che si corrono in ogni
paese qualora si fronteggi violentemente la polizia.
Se le gesta del "violinista delle
libertà" vengono cantate con tanta enfasi dai media nostrani,
per quale ragione lo stesso trattamento non è stato riservato agli
studenti, agli ambulanti, ai tassisti, agli operai, ai NO TAV ed a tutti i contestatori che in
Italia hanno osato alzare la testa, ricevendo in cambio oltre a
lacrimogeni e manganellate anche le bastonate mediatiche dei
giornalisti che li definivano facinorosi e violenti?
Probabilmente perché non li mandava Washington.
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