L'amore fra l'uomo e la donna è il
sentimento trainante che fa battere il cuore dell'umanità fin dai
tempi in cui la specie umana ha iniziato con alterne fortune a
calcare la superficie del "nostro" verde pianeta. Anche
oggi, nonostante grazie a Youporn ed ai reality show la visione della
donna non sia più quella angelicata tanto cara ai poeti romantici,
mentre l'uomo ammaliato dalle cerette e dalla chirurgia plastica si
allontana sempre più dal cavaliere senza macchia e senza paura di
medioevale memoria, l'amore continua comunque a farci battere il
cuore ed a permeare tanto i nostri sogni quanto la nostra realtà.
Però e c'è un però.....
negli ultimi decenni qualcosa, dapprima
sommessamente e poi in maniera sempre più tangibile, sembra stia
iniziando a cambiare nella cultura di massa, grazie all'operato di
tutte quelle figure (politici, giornalisti, uomini dello spettacolo,
insegnanti, scrittori, opinionisti, eroi della TV) che
quotidianamente praticano l'orientamento del pensiero ad iniziare
dalla più tenera età.
L'uomo moderno, funzionale
all'interesse delle corporation e dei grandi potentati economici deve
per forza essere una figura nuova. Privo d'identità e di
appartenenze, sostanzialmente apolide, disancorato dai rapporti
famigliari e possibilmente anche dai lacciuoli di una sessualità ben
definita.
L'amore fra l'uomo e la donna sta così
venendo messo in discussione sempre più profondamente, mentre la TV,
il cinema, la scuola, la musica, i giornali e tutto ciò che
contribuisce a fare tendenza, oltre all'omosessualità sponsorizzano
sempre nuove forme di amore, dal poliamore alla pedofilia, all'amore
con (e non per) gli animali e al feticismo con gli oggetti.
Probabilmente proprio pensando agli
oggetti la Foundation for Responsible Robotics (Frr), un’istituzione
internazionale che studia i risvolti etici nel rapporto tra uomo e
macchine si dice convinta del fatto che nel giro di 10 anni i robot
saranno completamente sdoganati come possibili partner di amplesso
erotico, senza che sopravviva la minima ombra di pregiudizio
sull’accoppiamento uomo macchina.
Non ci riesce davvero d'immaginare in tutta onestà quanto gli
amanti robotici del futuro saranno figure dalla bellezza angelicata o
dall'animo gentile, ma si può stare sicuri che l'umanità che avrà
delegato ad una macchina il ruolo di proprio partner aumenterà la
propria produttività, e poi se si crede al detto secondo cui con gli
anni si finisce per assomigliare alla "persona" con cui ci
si accompagna ecco che il gioco è fatto.
2 commenti:
Qualcuno ricorda il "self godeur" di Renato Pozzetto? :-)
https://www.youtube.com/watch?v=KfXtHgxgrXM
Ah ah ah vero Mauri :-)
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