Sembra avvicinarsi sempre più nel tempo il momento in cui i genitori (uno o due poco importa) potranno scegliere il proprio bambino su misura, con la sola limitazione imposta dalla grandezza del proprio portafoglio. Occhi verdi, azzurri o nocciola, capelli biondi, castani o rossi, nasino all'insù, a patata o aquilino, ma anche quoziente intellettivo ai massimi livelli, fisico atletico, vista da falco e optional di ogni genere, così come accade quando si acquista un'automobile....
Il MIT Technology Review ha infatti dato notizia del fatto che in Oregon sarebbe stato creato il primo embrione umano modificato geneticamente negli Stati Uniti, utilizzando la tecnica del Crispr che segue un processo di gene-editing chiamato «germline engineering», che rende permanenti le modifiche al codice del Dna e automatica la loro trasmissione ai figli di chi le ha subite.
L'esperimento era già stato tentato in Cina, ma con risultati non del tutto soddisfacenti a causa di una serie di problemi che sembrano essere stati superati.
Come non smetteremo mai di ripetere, l'innovazione scientifica e tecnologica non è mai qualcosa di buono o cattivo a prescindere, ma si caratterizza in un senso nell'altro in funzione dell'uso che della stessa si fa.
Una scoperta di questo genere, se usata con raziocinio, potrà dare in futuro un grosso contributo nella lotta contro le malattie genetiche.
Qualora usata unicamente nel segno del profitto, potrebbe essere prodromica alla creazione di "razze" di bambini superiori in funzione alla disponibilità economica dei genitori, roba da fare scolorare il nepotismo dei giorni nostri.
Se usata in ambito militare potrebbe perfino dare la stura ad un'epoca di guerre genetiche degna dei più drammatici romanzi di sf.
Non resta che augurarci che l'umanità del prossimo futuro sappia essere più saggia di quanto non è stata fino ai giorni nostri.
Il MIT Technology Review ha infatti dato notizia del fatto che in Oregon sarebbe stato creato il primo embrione umano modificato geneticamente negli Stati Uniti, utilizzando la tecnica del Crispr che segue un processo di gene-editing chiamato «germline engineering», che rende permanenti le modifiche al codice del Dna e automatica la loro trasmissione ai figli di chi le ha subite.
L'esperimento era già stato tentato in Cina, ma con risultati non del tutto soddisfacenti a causa di una serie di problemi che sembrano essere stati superati.
Come non smetteremo mai di ripetere, l'innovazione scientifica e tecnologica non è mai qualcosa di buono o cattivo a prescindere, ma si caratterizza in un senso nell'altro in funzione dell'uso che della stessa si fa.
Una scoperta di questo genere, se usata con raziocinio, potrà dare in futuro un grosso contributo nella lotta contro le malattie genetiche.
Qualora usata unicamente nel segno del profitto, potrebbe essere prodromica alla creazione di "razze" di bambini superiori in funzione alla disponibilità economica dei genitori, roba da fare scolorare il nepotismo dei giorni nostri.
Se usata in ambito militare potrebbe perfino dare la stura ad un'epoca di guerre genetiche degna dei più drammatici romanzi di sf.
Non resta che augurarci che l'umanità del prossimo futuro sappia essere più saggia di quanto non è stata fino ai giorni nostri.
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