Nel Sulcis, in Sardegna, vicino alla cittadina d'Iglesias, ha sede la ditta tedesca Rwm, fra le aziende leader nel settore degli armamenti, che oltre ad essere fornitore della Difesa italiana, rifornisce l'Arabia Saudita delle micidiali bombe Mk83 prodotte proprio in Sardegna ed utilizzate nella guerra contro lo Yemen, condannata tanto dall'Onu quanto dalla UE...
Quello degli armamenti è uno dei pochissimi settori che non sa cosa significhi la parola crisi e la Rwm ha recentemente comunicato la propria intenzione di ampliare il proprio impianto, raddoppiando di fatto l'area dedicata alla struttura.
Il sindaco di Domusnovas, comune dove ha sede la fabbrica è più che mai intenzionato ad appoggiare la scelta della Rwm, dal momento che ritiene che la fabbrica di bombe rappresenti l'unico scoglio a cui potersi aggrapparsi in un momento di profonda depressione economica e disoccupazione che sale alle stelle.
Il Consiglio comunale di Iglesias, che dovrebbe formalmente concedere il permesso per il nuovo progetto, perché ha giurisdizione sugli ettari oggetto dell'ampliamento, si dice combattuto fra il desiderio di salvaguardare la pace nel mondo e quello d'incrementare l'occupazione. I sindacati sono felici che l'azienda di guerra ampli le proprie strutture ed il proprio organico, ma vorrebbero che la Rwm non vedesse più bombe all'Arabia Saudita, pur trattandosi del suo miglior cliente.
I comitati contro la guerra contestano a gran voce la presenza stessa della fabbrica e il carico di morte da essa prodotto. I lavoratori e gli aspiranti tali ritengono che bombe o non bombe la Rwm rappresenti l'unica reale prospettiva occupazionale e temono che le titubanze politiche e le contestazioni possano farla fuggire altrove.
In sostanza è meglio "sporcarsi l'anima" producendo bombe con la pancia piena, o mantenerla pulita con la pancia vuota, lasciando che le bombe siano altri a produrle?
Un bel dilemma, ma in fondo anche l'emblema delle contraddizioni dell'uomo moderno, sospeso fra l'inseguimento dei propri ideali e la necessità di soddisfare quei bisogni che giorno dopo giorno si stanno trasformando sempre più in una meta inarrivabile.
Quello degli armamenti è uno dei pochissimi settori che non sa cosa significhi la parola crisi e la Rwm ha recentemente comunicato la propria intenzione di ampliare il proprio impianto, raddoppiando di fatto l'area dedicata alla struttura.
Il sindaco di Domusnovas, comune dove ha sede la fabbrica è più che mai intenzionato ad appoggiare la scelta della Rwm, dal momento che ritiene che la fabbrica di bombe rappresenti l'unico scoglio a cui potersi aggrapparsi in un momento di profonda depressione economica e disoccupazione che sale alle stelle.
Il Consiglio comunale di Iglesias, che dovrebbe formalmente concedere il permesso per il nuovo progetto, perché ha giurisdizione sugli ettari oggetto dell'ampliamento, si dice combattuto fra il desiderio di salvaguardare la pace nel mondo e quello d'incrementare l'occupazione. I sindacati sono felici che l'azienda di guerra ampli le proprie strutture ed il proprio organico, ma vorrebbero che la Rwm non vedesse più bombe all'Arabia Saudita, pur trattandosi del suo miglior cliente.
I comitati contro la guerra contestano a gran voce la presenza stessa della fabbrica e il carico di morte da essa prodotto. I lavoratori e gli aspiranti tali ritengono che bombe o non bombe la Rwm rappresenti l'unica reale prospettiva occupazionale e temono che le titubanze politiche e le contestazioni possano farla fuggire altrove.
In sostanza è meglio "sporcarsi l'anima" producendo bombe con la pancia piena, o mantenerla pulita con la pancia vuota, lasciando che le bombe siano altri a produrle?
Un bel dilemma, ma in fondo anche l'emblema delle contraddizioni dell'uomo moderno, sospeso fra l'inseguimento dei propri ideali e la necessità di soddisfare quei bisogni che giorno dopo giorno si stanno trasformando sempre più in una meta inarrivabile.
2 commenti:
Non c'è nessuna "ditta tedesca" Rwm che abbia "sede" nel Sulcis, in Sardegna. La ditta è italiana: Rwm Italia Spa.
Roberto, la Rwm Italia che ha la sede principale a Ghedi e lo stabilimento oggetto dell'articolo a Domusnovas fa parte del gruppo tedesco Rheinmetall Defense.
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