Fin dal momento della sua nascita il progetto TAV fu propagandato all’opinione pubblica attraverso l’uso sistematico della menzogna. Nei proclami di coloro che nel 1991 la presentarono alla stampa, l’infrastruttura avrebbe dovuto essere finanziata per il 60% da capitale privato, sarebbe statadestinata ad ospitare esclusivamente treni passeggeri e avrebbe comportato un costo di 26.180 miliardi di lire.
In realtà gli investitori privati non esistevano affatto, come emerse pubblicamente alcuni anni più tardi, i potenziali passeggeri sarebbero stati pochissimi, per cui nel corso del tempo la destinazione d’uso fu allargata al trasporto delle merci ed il costo dell’opera lievitò in maniera esponenziale fino a raggiungere nelle stime più attendibili la stratosferica cifra di 90 miliardi di euro.
Per giustificare l’utilità e la necessità dell’opera sono state accampate nel corso degli anni le ragioni più disparate, destinate a venire regolarmente smentite dalla realtà oggettiva dei fatti e dal giudizio degli esperti che si esprimevano riguardo al loro campo di competenza. Questo poiché in realtà il progetto TAV non interpreta nessuna delle esigenze connaturate alla movimentazione di merci e persone presenti nel nostro paese.
La prima motivazione a sostegno dell’alta velocità ferroviaria è stata quella di potere offrire ai viaggiatori italiani la possibilità di spostarsi in maniera più rapida.....