martedì 13 luglio 2010

Torino, nasce l'inceneritore ma nessuno ci fa caso

Marco Cedolin
Qualche giorno fa a Grugliasco, alle porte di Torino, le autorità, contornate da un nutrito codazzo di giornalisti, hanno presenziato all’inaugurazione del cantiere per la costruzione del nuovo forno inceneritore del Gerbido, prima di recarsi tutti quanti al rinfresco, dove fra un pasticcino e un sorso di spumante si sarebbe potuto dare libero sfogo al compiacimento derivante dal “regalo” fatto alla città da parte della classe politica che l’amministra.

Ad assistere al penoso teatrino, oltre ai disinformatori di professione, solamente un centinaio di contestatori delusi, più che arrabbiati, il che in una città che con l’hinterland supera il milione di abitanti significa l’assoluta mancanza di qualsivoglia reazione da parte della cittadinanza.
In parole povere i torinesi ed i cittadini di Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, hanno ritenuto giusto non interessarsi del nuovo megainceneritore. L’inceneritore del Gerbido in compenso ha già iniziato ad interessarsi di loro, partendo dai portafogli, salassati per alcune centinaia di milioni di euro (cifra che continua ad aumentare progressivamente) necessarie per la costruzione, per arrivare alla loro salute che l’impianto metterà a repentaglio anche qualora continuino a restare voltati dall’altra parte....


Il megainceneritore brucerà 421.000 tonnellate di rifiuti/anno ma la capacità massima potrebbe arrivare a 579.000 tonnellate/anno, molti più di quanti la provincia sia in grado di produrne a fronte di una buona raccolta differenziata. Diffonderà nell’ambiente nanopolveri e polveri fini, unitamente a diossine, furani, idrocarburi policlici, acidi inorganici, ossido di carbonio, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio ed una miriade di altre sostanze (oltre 250) dalla ferale pericolosità. Dissiperà oltre un milione di metri cubi d’acqua l’anno destinati al suo sistema di raffreddamento, praticherà l’eutanasia del sistema di raccolta differenziata in città, necessitando di un’enorme quantità di rifiuti dall’alto potere calorifero che ne garantiscano il funzionamento, produrrà energia elettrica emettendo nell’atmosfera quantitativi di CO2 doppi rispetto ad una centrale a gas naturale di eguale potenza. Determinerà, come dimostrato da un’ampia letteratura di studi epidemiologici, l’incremento dell’incidenza di una lunghissima serie di patologie che vanno dai tumori di più svariato genere, alle leucemie, alle malattie cardiache e vascolari, passando attraverso le malformazioni fetali e la sterilità, all’interno di una zona che comprende larga parte della città e del suo hinterland.

I signori che hanno mangiato i pasticcini e bevuto il vino bianco sono perfettamente al corrente di tutto ciò, dal momento che hanno già destinato 30 milioni di euro ai comuni interessati dall’impianto, in qualità di compensazione per i danni che esso arrecherà. Danni che si leggono sotto forma di malattie, debitamente convertite in euro all’interno di apposite tabelline stilate per l’occasione, dove un infarto arriva a valere 3260 euro euro ed il decesso è stimato intorno ai 160.000 euro.

I cittadini con tutta probabilità non sono al corrente di nulla, anche perché né la classe politica, né gli scribacchini di professione hanno mai ritenuto giusto renderli edotti di tutto ciò. Anche perché tutti i partiti, da destra a sinistra, passando attraverso le varie frange dipinte di verde, hanno sempre sostenuto la costruzione del forno inceneritore senza tentennamenti di sorta. Anche perché tutto sommato informarsi e prendere coscienza dei problemi è un’operazione che comporta grande dispendio di tempo ed energie e rischia oltretutto d’indurre al cattivo umore, per cui una serata in poltrona dinanzi al grande fratello o alla pay tv è di gran lunga preferibile ad una conferenza sull’incenerimento.

Il megainceneritore del Gerbido una volta completato continuerà ad occuparsi di tutti loro, piccoli scampoli di umanità racchiusi all’interno delle tabelline d’incidenza delle patologie, ma loro troveranno mai il tempo di occuparsi del forno inceneritore e di quelle tabelline che li riguardano in prima persona?

36 commenti:

Anonimo ha detto...

QUESTO SI CHIAMA TERRORISMO PSICOLOGICO! LEGGETE BENE AMICI! FATEVI MANGIARE IL CERVELLO DA TERRORISTI COME QUESTO! L'automobile emette da 38 a 86 mg di Particolato ed il fumatore da 45 a 240! L'automobile emette 23,4 ppm (29,4 mg) di CO ed il fumatore da 200 a 2.160 (251 e 2.713 mg) In un Inceneritore di rifiuti urbani moderno, con un sistema di elettrofiltri, più filtro a maniche ed abbattimento inquinanti con bicarbonato e carboni attivi, la concentrazione del particolato è di circa 1 mg/Nm3 e quella del CO meno di 5 mg/Nm3.

Anonimo ha detto...

Anonimo: considera tutte le possibili conseguenze e dimmi che un impianto del genere è migliore di quello di Vedelago...

Anonimo ha detto...

Non è affatto terrorismo psicologico!!è pura verità che chi ci amministra si tiene ben per sè..
ci sono tanto di analisi e previsioni fatte dall'ARPA..sconvolgenti!
Vorrei sapere quale tecnico è in grado di sapere che cosa uscirà da quell'inceneritore con un composto così eterogeneo di materiali..ma secondo voi ci finiranno solo rifiuti indifferenziati? magari...per cui altro che diossine,ecc..uscirà ben di peggio e filtri o non filtri quell'aria schifosa ce la respireremo tutti!

marco cedolin ha detto...

Gentile anonimo,
il fatto di essere un beota che cita a caso dati totalmente privi di qualsiasi significato non credo giustifichi il fatto che lei si permetta di sputare sentenze condite da epiteti di dubbio gusto.
Posso solo consigliarle di mettersi a studiare con un minimo di serietà, prima di disquisire di particolato, filtri e CO2, senza avere la minima cognizione degli argomenti di cui sta parlando.
Avendo constatato che oltre a manifestarsi beota si dimostra anche fortemente maleducato, la invito caldamente a non leggere le mie manifestazioni di terrorismo psicologico e postare altrove i suoi commenti "raffinati" dal momento che ogni suo ulteriore intervento in questo sito sarà da me personalmente bannato immediatamente.

Grazie!
Marco Cedolin

Davide Zannoni ha detto...

Ma... un anonimo è un 'signor nessuno'... quindi la prima cosa che mi vien darire è 'Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza', poi il signor anonimo-nessuno si manifesta prosaicamente insipiente e prostrato alle griglie di dati fornite da ARPA che non può dire la verità-vera, se non almeno confrontandosi pubblicamente con dati, strumenti uilizzati e verifica incrociata con ditta terza super partes. O mgari ripetendo una misurazione ambientale con strumenti tarati e certificati alla presenza di autorità e cittadini. Se è tutto 'così pulito' come dicono... non dovrebbero avere alcun timore o remora ad eseguire tali misurazioni. Mhm?

Valeria ha detto...

Il terzo commento è stato pubblicato da me...in difesa di quello che ha scritto il Signor Cedolin sull'argomento e per far notare che questo inceneritore non sarà una manna dal cielo..soprattutto perchè carta canta (in queto caso mi riferivo al lavoro Bianco Ambientale commissionato dalla Provincia di Torino).
Ovviamente c'è molta bibliografia recente sull'argomento, non per questo volevo attenermi a quel documento in particolare..era un esempio di uno dei tanti lavori e approfondimenti che sono stati fatti per questo inceneritore..che ovviamente non si dovrebbe assolutissimamente realizzare, per noi e per i nostri posteri..
Ottimo post Signor Cedolin..purtroppo qua a Beinasco, soprattutto per cattiva informazione da parte dell'amministrazione, la gente è totalmente disinteressata al fatto che stanno costruendo l'inceneritore...è solo un gioco di poteri e denaro, il nostro.

Anonimo ha detto...

Riposto qui quanto scritto su direttanews:
"Il megainceneritore brucerà 421.000 tonnellate di rifiuti/anno ma la capacità massima potrebbe arrivare a 579.000 tonnellate/anno, molti più di quanti la provincia sia in grado di produrne a fronte di una buona raccolta differenziata."

Dopo questa affermazione mi domando chi siano i "disinformatori di professione"... "Molti di più di quanti la provincia sia in grado di produrne"!?! Veramente la provincia di Torino (ultimi dati disponibili della Regione Piemonte al 2007 http://extranet.regione.piemonte.it/ambiente/rifiuti/urbani.htm ) produce 1.179.245 tonnellate/anno di RSU, di cui 547.939 tonnellate/anno di RSU differenziati e 631.305 tonnellate/anno di indifferenziati. La quantità di RSU che finiscono nelle discariche della provincia (sempre dato 2007) è invece di 825.939 tonnellate/anno.

Anche a voler fantasticare sulla capacità massima cui l’inceneritore POTREBBE (boh!) arrivare ce ne vogliono di tonnellate prima di raggiungere la produzione annua della provincia, alla faccia di chissà quale "eutanasia del sistema di raccolta differenziata in città".

Massimo

marco cedolin ha detto...

Gentile Massimo,
non facciamo finta di equivocare il senso delle parole, dal momento che l'italiano è una splendida lingua quanto mai precisa.
Io ho scritto nell'articolo:
"molti più di quanti la provincia sia in grado di produrne a fronte di una buona raccolta differenziata".

La provincia come lei sottolineato ne manda oggi a discarica 825.939 tonnellate/anno a fronte di una pessima raccolta differenziata. Mi pare abbastanza intuibile che se la raccolta differenziata raggiungesse un buon livello si dovrebbero importare rifiuti per fare funzionare il forno.

Per quanto riguarda il resto del suo commento mi spiace dover constatare come nel suo caso la disinformazione abbia funzionato benissimo.
Lo sa quali sono i rifiuti più facilmente riciclabili?
Plastica, carta e cartone!
Lo sa quali sono i rifiuti maggiormente pregiati per il loro potere calorifico, indispensabili per il funzionamento di un inceneritore?
Plastica, carta e cartone!
Lo vede ora un nesso fra incenerimento ed eutanasia della raccolta differenziata destinata al riuso e al riciclo?

Non basta andarsi a spulciare i dati della provincia per capire qualcosa d'incenerimento.
Studiate, leggete quello che scrivono Montanari, Marino Ruzzenenti, la Gentilini, Roberto Topino, Bolognini e decine e decine di esperti che hanno scelto di non vendersi alle lobbies per 4 denari.
So che leggere costa fatica, ma è una prerogativa indispensabile per poter parlare d'incenerimento con cognizione di causa e non semplicemente prodursi in commenti pieni di livore e al tempo stesso vuoti di contenuto.

enza raso ha detto...

Caro Massimo, ti prego di perdonare la mia banalità ma vorrei ricordarti che a mente della più conosciuta legge fisica che si conosca "nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma". Basterebbe anche solo questa banale osservazione per capire che bruciare 421.000 tonnellate o 800.000 o 8.000.000 di rifiuti non ci libererebbe affatto dalla materia ma si limiterebbe a trasformarla in ceneri, polveri e nanopolveri da respirare, bere e mangiare. Considerando quindi che i rifiuti NON si possono distruggere (così come qualsiasi altra materia) bene sarebbe utilizzare le centinaia di milioni di euro necessarie a costruire impianti di incenerimento per attuare politiche che aiutino a ridurre, riusare, riciclare.
p.s. nessuno nega che il traffico sia una eccezionale fonte di inquinamento, così come nessuno nega che fumare fa male. Qui si tratta solo di decidere se è indispensabile costuire nuove fonti di inquinamento che si sommano a quelle già esistenti o se ne può fare a meno. Enza

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Marco Cedolin... non facciamo finta di buttarla sull'equivoco quando l'errore numerico quanto mai preciso è palese. La provincia di Torino è al 46,5% di raccolta differenziata, cifra di per se tutt'altro che trascurabile (pessima? addirittura?)... In ogni caso (dati appena snocciolati alla mano) i margini per un aumento della raccolta differenziata ci sono e la prospettiva di dover importare i rifiuti (non ci vedo nulla di male nell'allargare il bacino di raccolta oltre provincia SE necessario) per far funzionare il futuro forno rimane dannatamente lontana... visto che la capacità massima dell'inceneritore del Gerbido continua ad essere prevista a 420.000 tonnellate/anno circa e che nessuno ha mai parlato di chissà quali aumenti di capacità. Sul funzionamento di un inceneritore mi reputo informato (ma sarò sicuramente vittima delle lobbies) e l'argomento mi sembra giusto un pelo più complesso e decisamente meno eutanasistico di come lo sta accennando. Altrimenti, altro dato di fatto, paesi che più di noi bruciano i rifiuti in Europa, avrebbero ben altre (e misere) percentuali di raccolta differenziata.

Per il resto... ragiono con la mia testa (fortunatamente), non mi limito a "spulciare i dati della provincia per capire qualcosa d'incenerimento" (mi informo anche delle indagini fatte dall'Arpa... ma lo faccio all'origine), non mi faccio abbindolare dalle "malefiche lobbies" e dai venduti di turno (o presunti tali) ma evito prudentemente di prendere per oro colato quanto scrivono i non venduti Montanari, Topino, Bolognini e soci, viste (ad esempio) le "forzature" con cui di solito trattano certe tabelle e certi dati. Se poi vogliamo buttarla sul livore... la sua replica non mi sembra da meno... anzi.

Carissima Enza, considerata la (questa sì) pessima situazione della gestione dei rifiuti in Italia, sarebbe ragionevole, come hanno fatto a tempo debito altri stati più differenziati di noi, utilizzare qualsiasi mezzo atto a ridurre il conferimento di rifiuti in discarica (anche quelle costano)... e l'incenerimento, anche se è l'ultima opzione prima del deposito, dovrebbe essere presa seriamente in considerazione. Senza cadere in posizioni preconcette, allarmistiche o semplicistiche ( http://www.greenreport.it/conte
nuti/leggi.php?id_cont=11325 ).

Massimo

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per il triplice post ma devo aver avuto chissà quale problema di connessione (ah! le lobbies!).

Massimo

marco cedolin ha detto...

Gentile Massimo,
il problema è risolto dal momento che mi sono permesso di eliminare i post doppi, sperando che la cosa non urti la suscettibilità delle lobbies :-)

Stendiamo un velo pietoso sulle alchimie usate dal circo equestre di Saitta per portare il dato (solo quello) della raccolta differenziata al 46,5%.
In ogni caso quando la provincia di Torino sarà diventata così virtuosa, come i suoi stessi rappresentanti promettono, da raddoppiare l'attuale raccolta differenziata e così attenta, come l'Europa impone,da riuscire a ridurre considerevolmente l'attuale produzione annua di rifiuti, vedrà che il costruendo inceneritore risulterà eccome sovradimensionato, pur limitandoci a considerare la capacità di 421.000 ton. annue di rifiuti bruciati.

Non ho dubbi sul fatto che lei sia informato in merito agli inceneritori. Quello che mi stupisce è la sua convinzione che l'incenerimento non incida sulla percentuale di rifiuti differenziati destinati al riciclo. Una bottiglia di plastica o un bancale di cartoni o si riciclano o si bruciano nell'inceneritore, la cosa mi sembra di una semplicità disarmante.

Detto ciò sia chiaro che io non ho assolutamente l'ambizione d'insegnarle nulla, nè di convincerla di qualcosa.
Legga gli studi che più la stimolano e lo faccia sempre con lo spirito critico che le appartiene.

Non dimentichi però che nella scala delle nocività l'incenerimento sta sopra e non sotto al conferimento dei rifiuti in discarica, dal momento che riesce a trasformare in veleni altamente patogenici anche quei materiali (ad esempio una buccia di mela)che in natura non lo sono affatto.
Così come non dimentichi che l'incenerimento non costituisce comunque un'alternativa alle discariche, dal momento che il 30% dei rifiuti inceneriti si trasforma in polveri tossiche che necessitano di essere smaltite all'interno di apposite discariche per rifiuti speciali.

Marco

Anonimo ha detto...

Un giorno potremo leggere sui libri:

Incenerimento di rifiuti.
Archeologia industriale, vestigia di un epoca di follia, dove il profitto-a-qualunque-costo, annessa truffa da miliardi di euro con denaro pubblico, è stato anteposto alla VITA e al diritto costituzionalmente garantito alla salute.

La slide in ALLEGATO, diffusa da ISDE-Medici per l'Ambiente e nascosta accuratamente dai media è impietosa quanto sintetica:
http://www.chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.group/941/filemanager/Arpa_Piemonte,_impatti_sull.jpg

Tabella estrapolata dalla relazione "Effetti sulla salute associati alla residenza in prossimità degli inceneritori" del dr. Pietro Comba e della dr.ssa Lucia Fazzo del Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanità, e del dr. Fabrizio Bianchi dell'Istituto di Fisiologia Climatica, Sezione di Epidemiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, presentata al workshop "Gli impianti di termovalorizzazione dei RSU: aspetti tecnologici ed impatto sulla salute" tenutosi a Torino il 29 e 30 novembre 2007 ed organizzato da Arpa Piemonte.

Notare che l'ARPA Piemonte li chiama "termovalorizzatori", il termine illegittimo caro ai gestori e ai Realacci/Matteoli, ma il risultato è che anche l'Arpa ammette il disastro in atto nel Paese (esattamente come l'Ordine dei medici francese, che chiede al proprio governo di non costruire nuovi inceneritori).
Il documento che segue, basta leggerlo, fa rabbrividire.
Non bastano neppure le PROVE sul disastro in atto per smetterla, rimboccarsi le maniche, e agire in modo serio. Probabilmente un documento simile molti Sindaci non l'hanno neppure mai letto.
Per quello si fanno i "bignami" con le slide nei convegni...

...si fa ancora in tempo a fermare questa follia e non solo a Torino.

è semplicissimo in fondo: basta che l'informazione faccia il suo dovere di verifica sui FATTI e la carta del progetto dell'inceneritore di Parma potrà giustamente essere avviata a riciclaggio (ad altro non serve).

Roberto Pirani
www.buonsenso.info

Note di approfondimento

Uno fra tutti fra le centinaia di documenti scientifici che provano la non biocompatibilità degli impianti di incenerimento.
Come per l’amianto, siamo in grave ritardo (anche se la politica rinsavisse di colpo, domanimattina):

- Perizia nazionale del corpo medico francese relativa alle alternative all'incenerimento ed alle discariche. Aspetti ambientali, sanitari e socio-economici; chiedono al proprio Governo di NON permettere più la costruzione di inceneritori:
http://www.buonsenso.info/buonsenso/rapportodeimedicifrancesincenerimento.pdf

Anonimo ha detto...

Un giorno potremo leggere sui libri:

Incenerimento di rifiuti.
Archeologia industriale, vestigia di un epoca di follia, dove il profitto-a-qualunque-costo, annessa truffa da miliardi di euro con denaro pubblico, è stato anteposto alla VITA e al diritto costituzionalmente garantito alla salute.

La slide in ALLEGATO, diffusa da ISDE-Medici per l'Ambiente e nascosta accuratamente dai media è impietosa quanto sintetica:
http://www.chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.group/941/filemanager/Arpa_Piemonte,_impatti_sull.jpg

Notare che l'ARPA Piemonte li chiama "termovalorizzatori", il termine illegittimo caro ai gestori e ai Realacci/Matteoli, ma il risultato è che anche l'Arpa ammette il disastro in atto nel Paese (esattamente come l'Ordine dei medici francese, che chiede al proprio governo di non costruire nuovi inceneritori).
Il documento che segue, basta leggerlo, fa rabbrividire.
Non bastano neppure le PROVE sul disastro in atto per smetterla, rimboccarsi le maniche, e agire in modo serio. Probabilmente un documento simile molti Sindaci non l'hanno neppure mai letto.
Per quello si fanno i "bignami" con le slide nei convegni...

Roberto Pirani
www.buonsenso.info

Note di approfondimento

Uno fra tutti fra le centinaia di documenti scientifici che provano la non biocompatibilità degli impianti di incenerimento.
Come per l’amianto, siamo in grave ritardo (anche se la politica rinsavisse di colpo, domanimattina):

- Perizia nazionale del corpo medico francese relativa alle alternative all'incenerimento ed alle discariche. Aspetti ambientali, sanitari e socio-economici; chiedono al proprio Governo di NON permettere più la costruzione di inceneritori:
http://www.buonsenso.info/buonsenso/rapportodeimedicifrancesincenerimento.pdf

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Marco Cedolin, non penso che sia Saitta a "decidere" i dati della gestione rifiuti e della raccolta differenziata della Provincia e dei singoli comuni e, in ogni caso, le polemiche tra associazioni varie e amministrazioni pubbliche/aziende di settore su chissà quali alchimie usate dal "circo equestre" per alterare tale risultato cambia di poco (qualche punto percentuale) il dato finale. L'Europa impone di arrivare ad una percentuale definita ottimale di raccolta differenziata del 65% (anche raggiunta questa percentuale l'inceneritore del Gerbido continuerà a vivere tranquillamente e poco sovradimensionatamente con i soli RSU indifferenziati, di scarto, + derivati, prodotti dalla Provincia). Ma in ogni caso... vedremo cosa ci riserverà il futuro (nel mentre è sempre meglio cautelarsi).

A questo (e futuro) livello di incenerimento la convinzione che lo stesso "non incida sulla percentuale di rifiuti differenziati destinati al riciclo" è un'opinione confermata dai numeri (mal che vada si può sempre allargare il bacino di raccolta): i margini sono elevati, gli inceneritori odierni sono più performanti che in passato, meno schizzinosi in fatto di rifiuto bruciato e richiedono meno materiale d'innesco. Fossimo agli inceneritosi livelli svizzeri, olandesi, svedesi, danesi, giapponesi, ecc... la costruzione dell'ennesimo inceneritore non mi "convincerebbe" affatto. Ma non siamo assolutamente a tali livelli (per fortuna... o purtroppo).

Non ho mai affermato che l'incenerimento sia un'alternativa alla discarica, ho detto che è un'opzione che riduce il conferimento di rifiuti in discarica. Nella scala della nocività non mi risulta, monolitiche posizioni dei non venduti alle lobbies per quattro denari esclusi, che l'inceneritore stia poi tanto sotto alla discarica (studi vari nei workshop/convegni dell'Arpa e derivati letti e ascoltati)... come decine e decine di altre attività umane le cui emissioni risultano essere ben più pericolose ed impattanti per ambiente e salute. Anche una discarica da RSU, con il passare del tempo, può trasformare in veleni materiali che in natura non lo sono affatto... Anche in questo caso, senza opportuni accorgimenti o procedure corrette i rischi di inquinamento di terreno, falde acquifere e, vuoi mai, per la popolazione non sono meno "rilevanti".

Per il resto non credo di aver dimenticato nulla... per 1 tonnellata di RSU inceneriti vengono prodotti 300 kg (circa) di polveri pesanti e 30 kg (circa) di polveri sottili. Le ceneri pesanti non sono propriamente rifiuti pericolosi e, se non finiscono debitamente stabilizzate in discarica, vengono trattate ed utilizzate nell'edilizia per la produzione di clinker. Sono le polveri sottili "che necessitano di essere smaltite all'interno di apposite discariche per rifiuti speciali" (non proprio "il 30% dei rifiuti inceneriti"). Senza dimenticare che oggi sta prendendo sempre più piede l'inertizzazione di tali ceneri (pesanti o leggere che sia) tramite vetrificazione... e a questo punto si potrebbe anche scomodare il termine "alternativa".
Un paio di link sull'argomento: http://www.dim.unipd.it/materiali/vetro/rifiuti.html / http://www.enco-journal.com/journal/ej26/appendino.html

Massimo

Anonimo ha detto...

Per Anonimo(?): estrapolare schematicamente tabelle, slegarle dal contesto, dimenticando quanto discusso in quella sede (è stato detto molto altro nel workshop dell'Arpa in quel di Torino), gridando a chissà quale occutamento mediatico e giocando all'allarmismo spiccio non credo giovi alla discussione (e rischia di minare la credibilità di chi grida sempre e solo 'Al Lupo! Al Lupo!'). Un pizzico di buon senso. Nel workshop sopracitato il dr. Pietro Comba, la dr.ssa Lucia Fazzo e il dr. Fabrizio Bianchi hanno detto ben altro (come altri esperti hanno fatto, strano che gli altri non vengano nemmeno citati), ecco l'abstract del loro intervento: http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/
Pubblicazioni/Gli_impianti_di_termo
valorizzazione_dei_RSU/Comba.pdf.pdf Stessa cosa dicasi quando si citano altre e più allarmanti (o presunte tali) tabelle. Altro che "l'Arpa ammette il disastro in tutto il paese!"

Riguardo all'illegittimo termine: inceneritori o "termovalorizzatori" che sia sempre di impianti di incenerimento rifiuti si tratta. Non mi pare, quando i gestori o i Realacci/Matteoli scomodano tale illegittima parola che si parli di margherite o rose. E il termine è comunemente utilizzato per identificare gli inceneritori di rifiuti con recupero energetico rispetto al ben più generico termine inceneritore che include anche altre tipologie di impianti.

Massimo

Anonimo ha detto...

ANCHE l'Arpa Piemonte non può che ammettere il disastro.
Confermo.
E basta leggere anche solo una slide (l'Italiano è una bellissima lingua ma l'interpretazione non può arrivare al punto di stravolgere quel che c'è scritto+:
http://www.chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.group/941/filemanager/Arpa_Piemonte,_impatti_sull.jpg

quando poi ci si prende il tempo di ricordare la storia, cosa è stato il PVC, cosa è stato il fumo di sigaretta, cosa è stato il DDT cosa è stato l'amianto etc etc etc ci si può rendere conto semplicemente che in corso non c'è alcun dibattito.
La nocività degli inceneritori -che approfittano anche dei buchi lasciati da una legislazione che non tiene neppure conto delle nanopolveri nonostante i pronunciamenti dell'OMS- è conclamata.
Non è mai avvenuto che Veronesi et altri accettassero un confronto coi medici ISDE.
...è dai tempi di Livia Turco Ministro della salute che l'ISDE attende di essere audita al Ministero. Era più facile per Bersani ordinare a Mastella di mandare ispezioni all'Ordine dei medici dell'emilia romagna perchè si pronunciavano contro l'inceneritore di Forlì.

Ognuno è libero di usare logica e valutare con la propria capacità critica cosa sta succedendo in Italia, dove non passa un mese senza un sequestro di una discarica e/o di un inceneritore.
Il diavolo fa le pentole, ma sui coperchi ha ancora da impratichirsi.

Ricordo che milioni di italiani dimostrano ogni giorno come si gestiscono correttamente i "rifiuti" e in cambio ne ottengono le tariffe più contenute.

Ciao a tutti, Roberto
www.buonsenso.info

il mio sito, con contributi multidisciplinari di tecnici, esperti, sociologi, medici, è aperto ad ogni approfondimento sul tema.
Oltre al libro Grandi Opere che consiglio di leggere, scritto da chi ci ospita in questa discussione, segnalo anche il saggio collettivo "Lo stivale di barabba". I proventi di questo libro finiscono alla nanodiagnostics che non ha la fortuna di avere tutti gli sponsor che potete leggere sul sito della fondazione Veronesi

marco cedolin ha detto...

Gentile Massimo,
L'illusione che il megainceneritore del Gerbido (come qualsiasi altro inceneritore) possa vivere bruciando RSU indifferenziati, di scarto, + derivati, prodotti dalla Provincia non ha alcun riscontro nella realtà.
I forni inceneritori per funzionare hanno bisogno di materiali altamente calorifici, nonostante il copioso addizionamento di metano, ed i materiali altamente calorifici sono proprio quelli che si differenziano e si riciclano.

Detto ciò, come già ho sottolineato in precedenza, non nutro certo la presunzione di farle cambiare idea.
Se ritiene la costruzione del nuovo forno inceneritore a recupero energetico un'operazione virtuosa, dispensatrice di benessere per la comunità è naturalmente suo diritto esprimere questo convincimento.

Così come credo sia mio diritto quello di continuare a denunciare la costruzione di strumenti di morte di questo genere, attraverso i quali si riempiono le corsie degli ospedali e si svuotano le tasche dei cittadini.

Un saluto
Marco Cedolin

Orizzonte ha detto...

Oltre al discorso dell'inquinamento, bruciare rifiuti è veramente un'idiozia. Perchè oltre ad inquinare si distruggono materiali che sono in via di esaurimento (come la plastica derivato del petrolio, la carta derivat degli alberi e i metalli)Prendiamo ad esempio i metalli:grosso modo, in base alle quotazioni, una tonnellata di alluminio vale 1.850 euro, una tonnellate di rame 6.000 euro e una tonnellata di ghisa ( ferro) 509 euro. E sono tutti prezzi in forte aumento come quelli di tutti i metalli.
Nei nostri rifiuti ogni anno ci sono almeno 1,5 milioni di tonnellate di metalli. Fossero tutti ferro, il metallo che vale meno il loro valore sarebbe di 750 milioni di euro.
Ovviamente classificare come rifiuto qualcosa che vale 6.000 euro la tonnellata come il rame è un'idiozia suicida
Enrica

Anonimo ha detto...

Forse converrebbe ispirarsi al comitato Gestione corretta rifiuti di Parma, che, soprattutto in questo ultimo anno, è riuscito a mobilitare una grossa fetta degli abitanti della città e che continua a combattere contro la costruzione del nuovo inceneritore:
http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/07/15/foto/inceneritore_protesta_davanti_alla_barilla-5611024/1/

Eleonora

Davide. ha detto...

Ho seguito il dibatitto. Tuttavia volevo mettere in luce una parte apparentemente secondaria della discussione. Ossia che l'inceneritore sia stato inaugurato nella quasi indifferenza della gente.
Viviamo in un'epoca in cui nessuno sa più niente. La gente non riesce più ad essere realmente informata.
Il bombardamento mediatico, migliaia di notizie e di micronotizie delle più svariate, frullate tutte assieme tra cronaca gossip finanza politica, è un cocktail terribile. Uno non sa più dove guardare. A meno che non si fornisca di strumenti e il più grande è sempre la sua testa: se ha un minimo di consapevolezza e capacità di discernimento.

Aldo Olivero ha detto...

Mi permetto di inserirmi nella discussione per avanzare una piccola richiesta...
Sono un consigliere comunale del PDL di Grugliasco. Nel mio blog www.cambiamogrugliasco.blogspot.com ho recentemente pubblicato un post in cui ho formulato 4 semplici domande a 4 enti diversi (TRM, Comitato Locale di Controllo, Comitato "Rifiuti Zero" Torino e comitato "NO INCENERITORE").

Chiedo a tutti voi di intervenire per arricchire il dibattito, pregando però cortesemente, se possibile, di ragionare nello specifico di quei quattro quesiti. Non tanto per limitare la libertà di discussione ma più che altro per avere risposte su domande comuni e poterle confrontare.

Grazie in anticipo a chi vorrà contribuire alla discussione!

marco cedolin ha detto...

Caro Davide,
l'aspetto messo in evidenza da te è carico di significati e purtroppo tutt'altro che secondario...

Gentile Aldo,
grazie per la segnalazione dell'iniziativa intrapresa sul suo blog, alla quale non mancheremo certo di partecipare.

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Marco: nemmeno io nutro la presunzione di far cambiare idea a chicchessia (e non ho nemmeno la bacchetta magica per prevedere più o meno ottimisticamente il futuro della gestione dei rifiuti in Italia). Mi limito a osservare numeri e dati (chiamiamole pure "illusioni che non hanno alcun riscontro nella realtà"... ah, beh!) e a valutare certi (ampi) margini di crescita: gli 800.000 RSU (e derivati) smaltiti in discarica nella provincia, la capacità massima del futuro megainceneritore del Gerbido (quella mi pare continui ad aggirarsi sulle 420.000 tonnellate/anno), la situazione in altri paesi europei ben più inceneritosi di noi che non ha impedito agli stessi di raggiungere ragguardevoli percentuali di differenziata, ecc... Riguardo al funzionamento degli inceneritori: gli addetti ai lavori che si occupano degli stessi (dati alla mano) mi sembra che dicano anche altro... lo so che non sono affidabili perchè venduti alle lobbies, ma se non mi fido nemmeno di quelli, per capire come funziona un'inceneritore da chi mi devo informare?

Il mio "convincimento" è quello che l'incenerimento sia un'opzione della filiera della gestione dei rifiuti da prendere in considerazione visto che riduce il conferimento di rifiuti in discarica" (mai parlato di benessere... o di malessere... per la comunità).


Gentilissimo Roberto: fino a prova (non slide) contraria l'ARPA (nemmeno quella piemontese) non ha ammesso alcun "disastro"... almeno a giudicare da quanto detto/scritto in quel workshop ed in altri convegni. Leggere(?) una slide di un singolo intervento dimenticando di riportare quando esplicitato per la stessa vuol dire interpretare una bellissima lingua al punto da stravolgere quanto (non) c'è scritto. Anche l'abstract che ho linkato mi sembra sia fatto in italiano ed elimina molte svariate possibilità "interpretative"... quelle precedentemente accennate, ad esempio. Non vorrei che altre tabelle, certi pronuciamenti dell'OMS e derivati siano state estrapolate in questo particolare modo (altrimenti, ripeto, ai miei occhi poco critici ed ingenui la credibilità dei veri esperti... diminuisce). Sulla polemiche e mancati incontri/scontri tra i Veronesi, i Montanari, i medici dell'ISDE, i Federambiente, ecc... non so che dire. La spaccatura delle due fazioni è netta e da sospettoso di natura non propendo a priori per nessuna delle due parti. Chissà chi si nasconde da chi... gli inviti a incontri pubblici li hanno lanciati vicendevolmente (e poco amorevolmente) ambo le parti... e non hanno risparmiato secche risposte alle rispettive posizioni o invettive.

L'affermazione che in Italia "non passa un mese(?) senza un sequestro di una discarica e/o di un inceneritore" (la gestione non corretta di una discarica o di un inceneritore è colpa di chi gestisce l'impianto... non dell'impianto in se! del resto si sequestrano anche impianti della filiera della raccolta differenziata, anche quelli sono "cattivi"!?!) cosa dovrebbe farmi criticamente supporre? Li hanno inventati in Italia (paese del magnamagna indiscriminato) gli inceneritori? Esistono solo da noi? Non mi risulta.

Massimo

Anonimo ha detto...

La capacità critica è una grande cosa.

(da quale parte sto io è intuibile: contro la nocività evitabile. e non c'è nulla di più inutile di un inceneritore basta informarsi)

Detto questo, l'italiano è una bellissima lingua.

Peccato che quella slide non sia interpretabile.
Neppure da me. In tutti quei casi l'innalzamento delle malattie causato dagli inceneritrori è documentato e provato. Punto.

Le accuse lanciate da ISDE a Veronesi et similia sono gravissime quanto documentate. Non risultano querele, ma sarà di certo un caso.
Buone cose, Roberto

enza raso ha detto...

Gentile Massimo, nenanche mi ci metto a competere con dati ed analisi che, da una parte e dall'altra, si confrontano o si sfuggono (come nel caso di veronesi e del dott. Montanari)da anni. Ripeto, la mia osservazione è molto più banale. Lei ha scritto:
"Per il resto non credo di aver dimenticato nulla... per 1 tonnellata di RSU inceneriti vengono prodotti 300 kg (circa) di polveri pesanti e 30 kg (circa) di polveri sottili"
Io Le chiedo: a parte che per ogni tonnellata di rifiuti occorre aggiungere un'altrettanta tonnellata di altre sostanze come acqua e calce, per realizzare la combustione, Lei indica in tutto 330 kg di polveri che si ottengono dall'inceneritore per 1 tonnellata di materia incenerita. Ora la domanda sarà pure banale ma non ho letto ancora la risposta. I 670 kg che mancano all'appello, che fine hanno fatto? Flogisto?

Anonimo ha detto...

Gentile Roberto, la capacità critica è proprio una grande cosa... e se nell'abstract sopralinkato in cui si analizza anche la slide/tabella sopra citata... che dimostra(?) che "anche l'Arpa ammette il disastro in atto nel Paese"... si parla, tra l'altro, di "la maggior parte di questi studi sono relativi a inceneritori di vecchia generazione, spesso ubicati in aree caratterizzate anche da altre sorgenti di emissioni"; "questo insieme di osservazioni mette in evidenza numerose questioni da chiarire, ma non consente di giungere a conclusioni certe per l’eterogeneità delle situazioni indagate, la mancanza di dati sui combustibili impiegati e le specifiche emissioni dei singoli impianti studiati, le tecnologie e sistemi di abbattimento utilizzati. In aggiunta si pongono problemi legati alle ridotte dimensioni numeriche delle popolazioni in oggetto, particolarmente rilevanti nello studio di malattie rare"; "il quadro delle conoscenze disponibili riguarda in particolare gli inceneritori che hanno operato negli anni Sessanta e Settanta, caratterizzati dall’eterogeneità del combustibile usato, dalle basse temperature di combustioni e dalla scarsa efficacia degli impianti di abbattimento. In quelle condizioni potevano verificarsi notevoli emissioni di numerosi agenti dal profilo tossicologico rilevante, e le ricadute potevano risultare localizzate in un territorio relativamente circoscritto."; "molto diversa è la situazione nelle aree ubicate in prossimità di inceneritori di nuova generazione... ...In questi contesti, se vengono puntualmente applicate tutte le procedure precedentemente descritte, non dovrebbero verificarsi emissioni di sostanze dal rilevante profilo tossicologico." La mia capacità critica mi fa osservare ben altro dell'impietosa quanto sintetica estrapolazione. Se poi vado a vedere come si è sviluppato il suddetto workshop dell'ARPA Piemonte sui "termovalorizzatori" l'idea che mi faccio è ben altra rispetto a quanto affermato qualche post fa. "Basta informarsi". Come vede per informarmi sono andato alla fonte della notizia (la conoscevo già). Più di così.

L'incenerimento è inutile rispetto a cosa? Al recupero dei rifiuti o alla discarica (devo ricordare quanti RSU finiscono DIRETTAMENTE in discarica in Italia?). L'Europa, tra le due opzioni, continua imperterrita a preferire l'inutile passaggio. La gestione dei rifiuti, da quel che ho studiato e ho imparato, mi pare ben più complessa di certe schematiche considerazioni (parte o non parte della barricata).

Le pesanti accuse lanciate dall'ISDE (e compagnia) ai vari Veronesi (e compagnia) saranno pure gravissime e documentate ma (guardiamo un pò l'altra faccia della medaglia?) non mi pare che, ad esempio, a livello ufficiale si sia mai sbloccato qualcosa a favore dei primi (che i secondi non abbiano mai sporto querela può essere interpretata in moltissimi modi), non mi pare che i vari ricorsi presentati in Italia (come in Europa) contro la realizzazione dei disastrosi inceneritori siano, alla fine dei conti, stati accolti; non mi risulta che, fino ad ora, gli studi e le ricerche fatte sulle emissioni da inceneritori (e qui bisognerebbe fare numerosi distinguo) abbiano portato a conclusioni certe, definitive e condivise dalla comunità scientifica/medica sul disastro (anzi)... sarà un caso?

Tante buone cose anche a lei



Gentile enzapbc: per ogni tonnellata di rifiuti non occorre proprio aggiungere un'altrettanta tonnellata(?) di altre sostanze come acqua e calce (almeno questo dicono/dimostrano/documentano gli addetti ai lavori da lobbies e derivati che si occupano di inceneritori), la calce utilizzata viene, nella maggior parte dei casi, recuperata... e i 670 kg che mancano all'appello finiscono in emissioni gassose/volatili (non tutte inquinanti, non tutte dannose o potenzialmente dannose per la salute).
"Ora la domanda sarà pure banale ma non ho letto ancora la risposta." Eh?!?

Massimo

enza raso ha detto...

Gentile Massimo, come già detto non sono affatto un'addetta ai lavori e quindi non ci penso nemmeno a contrastare quanto da Lei affermato con tanta sicurezza. Della tonnellata di acqua, calce, ammoniaca ecc. occorrente nel processo di incenerimento ho letto in vari siti ma certo non potrei giurare sull'entità. Anche nel sito dell'Aprica spa si afferma che viene utilizzata una miscela di acqua ed ammoniaca prima e calce idrata successivamente, per il trattamento dei fumi ma certo non specificano in quale quantità. Del resto, anche non volendo ammettere che non si tratti di un'altra tonnellata di materiale ma qualcosa di meno, la sostanza non cambia. Quello che Lei afferma con tanta sicurezza a me infonde comunque inquietudine:
" 670 kg che mancano all'appello finiscono in emissioni gassose/volatili " Non so in base a quali conoscenze Lei possa affermare la non nocività di tali emissioni . Non sono una chimica, non sono una scienziata ma non credo di poter essere smentita se affermo che, come me, nessun altro è in grado di conoscere a priori ciò che verrà fuori da quei camini, dal momento che si bruciano insieme decine e decine di sostanze che si possono combinare nelle più svariate modalità. Vale quindi il principio di precauzione per cui se un'operazione non è sicuramente innocua va evitata. Se di quei 670 Kg/Ton anche solo una parte fosse nociva a chi tocca respirarsela? Per quanto riguarda le ceneri inerti utilizzate allegramente nell'edilizia, Lei potrebbe veramente giurare che non siano nocive e che negli anni non rilascino polveri pericolose? Ci costruirebbe la casa per la sua famiglia? Io no.

Mauro Bonino ha detto...

Vorrei rispondere a tutte le argomentazioni di anonimo con una solo parola: Vedelago.

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

Sono sinceramente atterrita dall'atteggiamento distaccato su un tema di tale importanza. Forse chi porta dati e numeri rassicuranti non abita vicino al suddetto impianto. Personalmente non mi basta sapere che l'incidenza delle patologie è minima, non sono disposta a rischiare la salute dei miei figli o la mia per diventare parte delle statistiche. Come al solito anzichè intervenire a monte e quindi produrre meno rifiuti, si pensa a come smaltirne sempre maggiori quantità in maniera dubbia. Questa mercificazione di ogni cosa si trovi sul pianeta mi disgusta!

Gianrico ha detto...

ciao marco,

intanto grazie almeno qualcuno ne parla, l'ho vista comparire quasi all'improvviso quella torre e nessuno sapeva dire cosa fosse. Io abito al fondo di corso Unione Sovietica a Torino. A un niente da quell'aggeggio. Sto pensando al da farsi.

Quanto a questa discussione ha un che di surreale, mi domando quanti di voi abitino così vicini a un inceneritore e quanti sarebbero pronti a correre il rischio di fidarsi di burocrati come quelli che la politica italica mette così copiosamente a nostra disposizione e che spesso non sanno fare nemmeno una o col bicchiere.

Detto questo, siccome non mi basta quello che sento dire vorrei capire se marco volesse mettercele a disposizione quali siano le sue fonti.

grazie
Gianrico Gambino

MAREASISTEMI ha detto...

Gentilissimo Marco Cedolin, la ringraziamo per il suo articolo di cui ne siamo completamente d'accordo.
Ringraziandola per il suo lavoro, mettiamo alla sua attenzione un nostro articolo sugli inceneritori.

http://www.mareasistemi.com/ARCHIVIO/Mi%20fumo%20l%27inceneritore.pdf

MAREASISTEMI ha detto...

Gentilissimo Marco Cedolin, la ringraziamo per il suo articolo di cui ne siamo completamente d'accordo.
Ringraziandola per il suo lavoro, mettiamo alla sua attenzione un nostro articolo sugli inceneritori.

http://www.mareasistemi.com/ARCHIVIO/Mi%20fumo%20l%27inceneritore.pdf