Marco Cedolin
Avrei voluto esserci anche io oggi accanto agli amici dei Grilli Treviso che insieme a Beppe Grillo hanno “festeggiato” la loro candidatura alle elezioni comunali, purtroppo dei problemi famigliari me lo hanno impedito ma è comunque come fossi stato lì con loro.
Avrei voluto esserci, oltre che per la profonda amicizia che mi lega a questo gruppo di ragazzi meravigliosi, anche per esprimere loro la mia gratitudine di cittadino per la strada (sicuramente in salita) lungo la quale hanno deciso d’inerpicarsi, rifiutando la condizione di sudditi silenti e mettendosi in gioco in prima persona per tentare di costruire qualcosa di diverso e migliore.
Loro, ed i tanti che in Italia (con o senza l’appoggio di Beppe Grillo) stanno maturando le stesse consapevolezze, rappresentano un esempio per tutti coloro che ogni giorno sono costretti a subire sulla propria pelle la prevaricazione messa in atto dai partiti politici e dai loro padroni ed hanno sempre pensato di non potere incidere sui problemi, lasciando che fossero i professionisti della politica a decidere in loro vece. Cittadini costretti a convivere con un ambiente devastato dalle colate di cemento, costretti a respirare i miasmi venefici degli inceneritori e degli impianti industriali, costretti a mangiare cibo “di plastica” ed a bere vino chimico costruito in laboratorio, costretti a subire il precariato che li condanna ad una “vita ad interim” senza prospettive, costretti ad accettare meccanismi disumanizzanti che li vogliono “capitale umano” senza identità e anonimi tubi digerenti della macchina del consumo.
Mettersi in gioco in prima persona, sia che si tratti di costruire una lista di cittadini per le elezioni comunali come hanno fatto gli amici di Treviso, sia che si tratti di bloccare fisicamente i cantieri del Tav come abbiamo fatto noi in Val di Susa, sia che si tratti di bloccare una base di guerra come a Vicenza, sia che si tratti di dare vita a movimenti ed associazioni finalizzate a creare conoscenza e consapevolezza, non solo si può ma è indispensabile se si aspira a cambiare qualcosa in questa disgraziata società della crescita e dello sviluppo che persegue la mercificazione di tutto l’esistente e la cosificazione dell’essere umano.
Tocca ai cittadini, alle “persone normali” uscire dalla gabbia dell’indifferenza e dell’inanità, dove si mugugna sottovoce, dove si vota “turandosi il naso”, dove si mormora “tanto io che ci posso fare”, dove ad ogni vessazione si risponde abbassando la testa, dove si rischia di perdere perfino il rispetto per sé stessi. Uscire dalla gabbia dell’indifferenza e prendere in mano la propria vita ed il proprio futuro, perché ci appartengono e nessuno, si tratti di un “Gentilini” o di una multinazionale, può venire a rubarceli per distruggerli nel nome del proprio profitto.
I Grilli di Treviso ci stanno provando, contro le logiche dei partiti che tentano di boicottarli in ogni modo, contro la macchina dell’informazione che cerca di renderli invisibili, contro i poteri economici che li osteggiano e contro l’indifferenza di chi preferisce restare silenzioso lasciando che le decisioni passino sopra la sua testa. Ci stanno provando anche e soprattutto per il loro concittadini, perché questa non è “antipolitica” ma l’unico vero modo di fare politica, spendendosi in prima persona e riappropriandosi della propria dignità.
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