Marco Cedolin
Siamo finalmente giunti all’ultima settimana di questo teatrino pietoso chiamato campagna elettorale, finalizzato a partorire la “dittatura” di due partiti fotocopia intenzionati a legittimare attraverso il voto un pensiero unico che in realtà non corrisponde alla sensibilità dei cittadini italiani.
Gli ingredienti di questa alchimia sono di una semplicità disarmante, avendo come fulcro una legge elettorale finalizzata allo scopo, condita da un ricorso smodato alla disinformazione.
Gli sbarramenti precostituiti del 4% alla Camera e dell’8% al senato ora che tutti (o quasi) corrono da soli impediranno di fatto la possibilità di essere presenti nel prossimo Parlamento a qualunque voce fuori dal coro (solo la Sinistra Arcobaleno, l’UDC e la Destra possono forse aspirare ad ottenere qualche rappresentante) concentrando le scelte degli italiani verso l’unico “voto utile” a produrre rappresentazione parlamentare ed inducendo chiunque non si riconosca nel partito unico di Veltrusconi a disertare le urne senza avere possibilità d’incidere politicamente.
Che scenda dal pullman del PD o dal palco del PDL, Veltrusconi racconta tutto ed il contrario di tutto, di fronte ad un’esposizione mediatica totalizzante costruita per trasformare in verità anche le peggiori menzogne e contraddizioni.
Veltrusconi si presenta come il più grande ambientalista, ma anche come il più grande cementificatore, come fautore dell’ecologia, ma anche degli inceneritori, come l’amico degli operai, ma anche degli industriali, come il difensore dei diritti dei precari, ma anche della legge Biagi che li rende tali, come sostenitore della pace, ma anche delle missioni di guerra, come colui che getterà altri miliardi nel buco nero del TAV ma risanerà anche il debito pubblico, come il grande riformatore ma anche conservatore, come amico dell’energia pulita ma anche del petrolio e del nucleare, come fautore della riduzione del traffico ma anche dell’incremento nelle vendite delle automobili, come sostenitore degli aumenti salariali ma anche dell’incremento della produttività aziendale, come paladino della sicurezza ma anche della libertà, come colui che diminuirà le tasse ma comunque spenderà più denaro pubblico.
Durante questa ultima settimana di farsa elettorale il carattere ed il grado della manipolazione hanno raggiunto livelli parossistici e praticamente ogni cittadino viene imbonito attraverso la “promessa” di realizzare esattamente quello che desidera, poco importa se la realizzazione risulta impossibile ed i desideri sono spesso apertamente in contrasto gli uni con gli altri. L’importante è che ciascuno si senta promettere esattamente quello che vorrebbe sentirsi promettere, non sia così curioso da domandarsi cosa è stato promesso al suo vicino e non abbia alternative, in quanto gli altri che non arriveranno alla soglia del 4% di promesse “concrete” non potranno farne nessuna.
Giunti a questo punto l’unico vero problema di Veltrusconi è costituito dal fatto che gli elettori non si confondano mettendo la croce sul simbolo sbagliato e per evitare che questo accada il Viminale sta provvedendo, a spese dei cittadini, alla stampa di migliaia di manifesti e alla messa in onda di altrettanti spot televisivi che spieghino come votare correttamente. Dopo questo ultimo sforzo sia chiaro che chi per errore non avrà messo la X su Veltrusconi non potrà poi venirsi a lamentare dicendo che la lampada di Aladino non funziona, in quanto era stato avvertito prima e uomo avvisato...
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