mercoledì 1 aprile 2009

E' questa la decrescita?

Marco Cedolin

La crisi economica mondiale sta producendo una recessione che diviene ogni giorno più profonda. Stando alle stime dell’Ocse il Pil italiano scenderà del 4,3% (il calo medio previsto per l’area euro è del 4,1%) nel corso del 2009. La produzione industriale nel mese di marzo è diminuita del 20,1% rispetto a marzo 2008. Il tasso di disoccupazione è previsto in crescita nell’anno in corso dal 6,8 al 9,2%, per arrivare al 10,7% nel 2010. Perfino l’ottimismo modello Unieuro di Silvio Berlusconi sembra venire meno, di fronte al fatto che durante il G8 di Roma è stata ventilata la perdita di 20 milioni di posti di lavoro a livello mondiale entro il 2010.
Consumi che si contraggono notevolmente, fabbriche che chiudono o delocalizzano la produzione nei paesi a basso costo di manodopera, opportunità di lavoro che si riducono drasticamente, tenore di vita di molte famiglie in caduta libera, insofferenza sociale che in alcuni paesi (non l’Italia) sta iniziando a raggiungere il livello critico, sono tutti elementi di una nuova realtà, per molti versi antitetica rispetto a quella degli ultimi decenni del secolo scorso, vissuti all’insegna della crescita e dello sviluppo.

Alcuni elementi di questa nuova realtà, la diminuzione del Pil e della produzione su tutti, potrebbero indurre a credere che la profonda recessione (parola sdoganata solo di recente) in cui siamo entrati, somigli in fondo molto da vicino alla società della decrescita, teorizzata da lungo tempo da molti studiosi, fra i quali Serge Latouche, Maurizio Pallante, Nicholas Georgescu-Roegen, Alain De Benoist e Gilbert Rist. Sempre più frequentemente chi ha una conoscenza parcellare dell’argomento, non avendo potuto o voluto studiarlo più in profondità, sta maturando la percezione che la decrescita felice di Pallante o quella serena di Latouche non siano molto diverse dall’Italia (o per meglio dire l’Europa) che giocoforza sarà costretto a vivere nel corso dei prossimi anni.

Questa percezione, basata sul fatto che la diminuzione del Pil e la riduzione dei consumi superflui costituiscono parte integrante della filosofia della decrescita, risulta profondamente sbagliata, poiché il pensiero della decrescita rappresenta in realtà l’antitesi della situazione che stiamo vivendo, caratterizzata da una società profondamente malata che non riesce più a crescere, pur rimanendo fondata sui dogmi della crescita e dello sviluppo.
Nel pensiero di tutti coloro che hanno teorizzato e praticato fino ad oggi la decrescita, il calo del Pil e dei consumi superflui s’inserisce in maniera armonica all’interno di un contesto profondamente diverso da quello attuale ed è finalizzato ad ottenere un maggiore benessere individuale e ad una migliore qualità della vita. Il tutto ovviamente nell’ottica della consapevolezza che il pianeta non sarebbe in grado di sostenere a lungo (tanto ambientalmente quanto socialmente) una crescita bulimica come quella sperimentata nella seconda metà del 900.

La diminuzione del Pil a lungo auspicata dai fautori della decrescita non è quella determinata dalla chiusura generalizzata delle fabbriche e degli esercizi commerciali, che si traduce nella profonda disoccupazione, nella carestia e nell’emarginazione sociale. Bensì una riduzione del Pil ottenuta riducendo gli sprechi ed i consumi superflui, per indirizzare le risorse risparmiate verso la creazione di opportunità occupazionali più abbondanti e gratificanti di quelle finora offerte dalla società della crescita. Così come la diminuzione del consumo di merci (acquistate per mezzo del denaro contribuendo ad innalzare il Pil) non sottende stenti e privazioni, dal momento che esse saranno sostituite dai beni ottenuti attraverso l’autoproduzione, lo scambio ed il dono, che non incrementeranno il Pil ma risulteranno di maggiore qualità.
Nel pensiero della decrescita si auspica la costruzione di una società che sostituisca la macroeconomia globalizzata con microeconomie autocentrate, che valorizzi le risorse locali e le identità culturali, interpretando la diversità come un valore aggiunto da non disperdere attraverso l’appiattimento e l’omologazione.
L’individuo che attraverso l’autoproduzione, gli scambi non mercantili e la reciprocità, riduce la propria dipendenza da merci e servizi acquistati per mezzo del denaro è un individuo più felice e più libero. Acquistare in piccoli punti vendita di prossimità prodotti alimentari locali di qualità che non hanno compiuto viaggi di migliaia di chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole è sicuramente preferibile rispetto all’acquisto fra gli scaffali di un ipermercato di alimenti che arrivano dai quattro angoli del globo, trasportati da mezzi energivori ed inquinanti.
Ripopolare le campagne e le montagne riscoprendo un rapporto armonico con l’ambiente nel quale viviamo, recuperando la ciclicità dei ritmi naturali è certo più stimolante rispetto a continuare a vivere nelle periferie delle grandi metropoli atomizzate, incolonnandosi sulle tangenziali nelle ore di punta per poi rinchiudersi fra il cemento dei quartieri dormitorio.
Destinare i soldi delle nostre tasse alla creazione di occupazione che consenta di ridurre gli sprechi e gli impatti ambientali è sicuramente più costruttivo che dissiparli nella costruzione di ciclopiche opere cementizie che devasteranno i territori in cui viviamo.
Riscoprire i rapporti di vicinato, la convivialità, la capacità di donare e ricevere, accresce la nostra interiorità molto più di quanto non accada oggi nella nostra realtà quotidiana sterilizzata dove “gli altri” vengono considerati semplicemente degli avversari con i quali competere in maniera sfrenata. Lavorare in prossimità delle proprie abitazioni rifuggendo il pendolarismo esasperato, valorizzando le proprie qualità, in un clima sereno dove la cooperazione sostituisca la competizione, rappresenta senza dubbio un’esperienza più creativa rispetto a quella che generalmente sperimentano milioni di persone fra i gironi di quell’inferno dantesco che è il “mondo del lavoro” attuale.

In sostanza la decrescita è quanto di più lontano possa esistere dalla società basata sulla crescita e sui consumi smodati, che stiamo vivendo nella sua fase terminale, costituita da una profonda recessione. Al tempo stesso ne costituisce l'alternativa naturale, probabilmente l’unica in grado di fare fronte agli effetti devastanti determinati dal crollo di un modello di sviluppo dimostratosi impraticabile.

9 commenti:

Italo Romano ha detto...

Come darti torto! Ma penso che fin quando i ciclopi dell'economia siano ancora in piedi la decrescita su vasta scala sarà difficile da attuare! Speriamo bene.
Saluti
Italo

marco cedolin ha detto...

Caro Italo,
sono perfettamente in sintonia con il tuo pensiero. Attuare la decrescita su vasta scala (non ovviamente come scelta individuale di un ristretto numero di persone)è un'operazione in prospettiva molto difficile.

Un caro saluto
Marco

carlo ha detto...

concordo con le tue osservazioni e non replico come farebbe un critico marxista deluso e pentito, sostenendo che il capitalismo trova sempre il modo di uscirne e che le crisi sono previsioni cicliche dentro lo stesso sistema. Sullo sfondo adesso non c'è più l'idea di "l'infinito" che fu il vero motore della ripresa del 1929 e del bum economico più recente. L'ambiente, con la sua scarsità di risorse ed energia è oggi un muro dove tutto rovina rimbalzando tragicamente sugli esseri umani. L'unica via d'uscita è appunto la derescita. Per fortuna vanno facendosi strada nella scienza economica altri indicatori alternativi al PIL, tarati sul benesere della persona. Credo sia un punto importante che potrà indirizzare comportamenti di produzione (aziende) e di consumo (individui) su criteri molto diversi ed in coerenza con la decrescita. Un altro aspetto importante è la funzione della "moneta" che sempre più dovrà essere tarata, portare il segno particolare dell'economia locale che rappresenta. Una moneta che non appiattisca i valori territoriali ma che li esalti. ciao

Marcus ha detto...

E', in fondo, quello che accade - con le debite proporzioni - con il cosiddetto paniere dei prezzi. Dove vengono inseriti o tolti questo o quel prodotto per dimostrare, secondo le convenienze del momento, che l'inflazione aumenta o diminuisce. E' un sistema falsato da una falsa idea di mercato, fondata sul profitto e non sulla crescita, che ha portato alla crisi economica mondiale attuale. Ma, d'altronde, quando mai una rivoluzione economica o sociale ha avuto come faro il benessere della massa?
Un saluto.

marco cedolin ha detto...

Caro Carlo,
perfettamente d'accordo con il tuo pensiero che hai esposto in maniera chiarissima.

Caro Marcus,
credo che la metafora del paniere dei prezzi renda perfettamente il senso.

Anonimo ha detto...

Si, o sarà decrescita o ci sarà uno scontro sociale mai visto in questo Paese.
Ma vallo spiegare a PD-PDL e relative "opposizioni" (si fa per dire...). Come glielo spieghi che la devono smettere di alimentare la loro bulimia?

Loro, sui piccioli, sono sempre daccordo. Sempre.

"E' difficile far capire qualcosa ad un uomo (o ad una donna), quando lo stipendio di lui o di lei dipende dal fatto di non capire."

Inenascio Padidio ha detto...

La razionale "Decrescita serena" di S. Latouche con il programma delle 8 "r", si potrà praticare dopo che sarà riconosciuta VERA la geniale teoria economica del Chiar.mo Prof. G. Auriti con la restituzione della Proprietà monetaria al Popolo Sovrano, usurpata subdolamente dai mefistofelici potenti signori delle banche centrali. Questi satanassi saranno sconfitti dal sottoscritto, che risulterà l'uomo più ricco del Pianeta Terra, alla primaria condizione che nella Patria dello "Stato di diritto" Italiano, mi si riconosca la "Capacità di agire in giudizio", in quanto non sono persona interdetta e mai potrei esserlo, e si rispettino il "Diritto naturale" (Giusnaturalista) e il "Diritto positivo" vigente dal 1865 (Diritto soggettivo e interesse legittimo), onore e vanto della nostra Civiltà giuridica. Poi valga anche per me e funzioni la nostra benedetta Costituzione nei Principi fondamentali.
Altra secondaria condizione è che la Chiesa cattolica rispetti il "Codice di Diritto Canonico". Chiedo l'impossibile? Povero mondo!... È dall'inizio 2001 che ci provo. Non desisterò mai! Sono però tenacemente incoraggiato a farlo, perché da ben 8 anni, nella vita reale di tutti i giorni, risulto come Dio: Essere NON ESISTENTE. Dio SI che non si vede (a motivo della infinita Onnipotenza) ma io NO (a motivo della infinita Ognignoranza). Che IO SONO ineffabile e trascendente, al par di Dio, è di evidenza solare! Inconfutabile, incontrovertibile, termini evocati spesso dall'uomo più stolto d'Italia, che risponde al nome di Emanuele Severino, mio ex maestro del pensiero dal gennaio 1997, da me eletto "Amico particolare" nell’opera epistolare e profetica LA DIVINA COMMEDIA BIS, appena accennata su eascioblog nel gennaio 2008. Leggete, leggete, leggete! Conoscere per deliberare! Oh no?...

Anonimo ha detto...

sarà anche un utopia,ma a me questo modello piace,lavorare meno,consumare meno e meglio,sfruttare l'opportunità rifiuti ed energie rinnovabili pulite...si è vero, si perderanno un sacco di posti di lavoro,ma si ricalcola un modello più umano per trascorrere la vita,per rendersi proprio conto di essere umani e non automi...ma ai massoni chi glielo va a dire ? marco hai un idea ??

Inenascio Padidio ha detto...

Egregio utente ANONIMO di ieri, con il permesso di MARCO di cui ho tanta buona stima, ti rispondo al posto suo.

Io ho molto, immensamente più di “un idea”, per inizializzare la ragionevole “decrescita” e risolvere nel contempo tutti i gravissimi problemi economici che angosciano l’Italia e il mondo intero, a causa della gigantesca TRUFFA del Signoraggio bancario e strapotere della “moneta debito”, appannaggio delle Banche centrali, che sono tutte “associazioni a delinquere”, iniziate nel 1694 dalla Banca Inglese e successivamente dalla FED Statunitense. Con la BCE sono tutte S.p.A. di anonimi azionisti privati che *prepotentemente* esercitano il “diritto fasullo della forza finanziaria” su tutti i Capi di Stato e Sovrani della terra (compreso il Romano Pontefice), i quali divengono taciti “camerieri” al servizio dei Governatori delle Banche centrali, sia chiaro, non per spirito servile ma per le regole diaboliche escogitate dalle potenti dinastie anglo-americane dei Rothschild e Rockefeller nel XIX secolo.
L’uomo da solo non potrebbe mai vincere questi mostri disumani. È indispensabile l’intervento della divinità cristiana, che però ha il Suo tempo d’azione, imperscrutabile, imprevedibile. Dio cammina con le gambe degli uomini e pensa con le menti umane. Lo stesso fa il Demonio ma con la sola arma della “menzogna”.
L’ARCOBALENO della Bellezza di Dio contro il solo colore NERO del Demonio. Si può avere dubbio su chi vincerà? NO assolutamente!
La Bellezza di Dio mi ha sedotto, come mi ha sedotto la bellezza fisica di Sabrina Ferilli. Sono rimasto affascinato che si è impossessato di me, a partire dal 25/10/1993 (come ha già fatto con tante altre persone in tempi storici diversi). Sono all’opera da oltre 15 anni, dopo appena 3 anni d’iniziazione cristiana (1990-1992).

Questo il FATTO (non idea, teoria od opinione) in estrema sintesi:
Informo per l’ennesima volta anche qui che, in data 13 giugno 1994, notificai con numerosi fax, seguiti da Raccomandata A.R., all’allora Ministro di Grazia e Giustizia, On.le Avv. Alfredo Biondi del 1° Governo di Silvio Berlusconi, che IO SONO un autodidatta “Maestro di Sapienza”, con acutezza mentale che parte da zero ed è sempre più divaricante, che impartisce “Lezioni di Sapienza” ‘semplice’ soggette all’onorario di Lit. 100 miliardi, e ‘speciale’ con l’onorario dell’intero patrimonio del ‘cliente’ o ‘paziente’. Lezioni finalizzate a guadagnare tanti soldi sufficienti ad estinguere il famigerato “Debito pubblico” dello Stato Italiano, da me ritenuto sin dal 1985 la causa principale da cui derivano tutte le sciagure del nostro Bel Paese, ridotto a “vicoletto USA” di pseudo o falsa democrazia.
Mi rivolsi a detto Ministro perché rivendicavo l’intero patrimonio del plurimiliardario Chiar.mo Prof. Vincenzo BONAVITA, scienziato neuropsichiatra di fama nazionale, il quale, a mia insaputa, la sera di mercoledì 2 marzo 1994, fornì ai miei familiari un terribile certificato neuropsichiatrico con la disposizione di T.P.O. per almeno 30 giorni nella clinica “Villa dei Gerani” a Capodimonte di Napoli, dove Egli prestava servizio. Una terapia allucinante a base massiccia di HALDOL ed altri farmaci neurologici. Questo perché la mia Caina sorella Mariagrazia insieme ad una mia cognata Grazia, entrambe assatanate del “dio Denaro”, riferirono di me al medico specialista, quando io, litigando con la sorella che gridava come una ‘pazza’, per vincerla, a motivo di assurde pretese, gridai molto più di lei, SIMULANDO così una persona con palese fratturazione dell’io, che in gergo psichiatrico si definisce affetta da “Psicosi delirante”, vale a dire pazza (irragionevole).
Avevo lavorato 30anni a 16 ore al giorno (1963-1993) per mantenere moglie casalinga e 3 gioielli di figlie agli studi universitari, nel 1994 rispettivamente di 19, 23 e 25 anni, spontaneamente desiderose di laurearsi. Unico reddito della famiglia era il solo lavoro delle mie braccia. Il medico Bonavita, avendo scambiato la mia FINZIONE per il sintomo della citata terribile malattia psichiatrica, costituiva per me come aver azzeccato un 13 arcimiliardario al totocalcio. Alle 3 figlie, oltre alla laurea avrei avuto l'opportunità di poter assicurare un palazzo da abitare con la felicità di tutti. Ero da sempre abituato ad essere assente in famiglia per lavoro e volentieri mi potevo ulteriormente sacrificare qualche anno a risultare come “morto civile”, presso mia madre, a causa del madornale errore del professore Bonavita, della cui terapia obbligatoria prescritta non volli acconsentire (grazie alla legge 180 di F. Basaglia), neanche con Lit. 50 milioni offertimi generosamente da un mio fratello Ciro, più stupido e ingenuo di me nel valutare la moralità delle rispettive mogli e mentalità femminile in genere.
Al Ministro Biondi feci presente che l’errore del professore gli costava, IURIS ET DE IURE, interamente il proprio patrimonio, quale mio ‘onorario’ per la “Lezione di Sapienza” impartita che nella fattispecie (riduzione a “morte civile” per moglie, figlie, parenti e conoscenti), egli era obbligato a risarcirmi «per non esserci alcuna legge che poteva porre un limite alla MIA LEGGE, per rimanere “persona viva”» [citaz. dall’esposto al Ministro giurista Avv. Biondi, unico a rispondermi con sollecitudine, augurandomi di poter ottenere al più presto quanto rivendicato dal Bonavita, dandomi cosi implicita certezza che i principi giuridici mi davano ragione].
Con i suddetti onorari praticati avevo trovato insperatamente un ricchissimo ‘cliente’ suo malgrado. Gli avevo insegnato, da artista improvvisato una SIMULAZIONE tanto perfetta da indurre in errore, anche oggi tutti i neuropsichiatri del mondo (per questo mi riservo di realizzare videoInenascio YouTube, magari con l’originalissimo regista Silvano Agosti che tanto ammiro e condivido le sue brillanti idee sulla vita umana).

Del patrimonio in migliaia di miliardi di vecchie lire svalutate del professore Bonavita (per sentito dire è proprietario di mezza città di Messina) avrei utilizzato una piccola parte per l’acquisto dell’abitazione a moglie e figlie, con il proposito poi di devolvere altra ingente parte sapientemente guadagnata, al Capo dello Stato, per iniziare una lodevole sottoscrizione volontaria, per raccogliere tra i ricchi italiani, quanto necessitava ad estinguere il “Debito pubblico” dello Stato Italiano, per il “bene comune” degli Italiani.
Che detto “Debito pubblico” è una gigantesca truffa delle Banche centrali, l’ho scoperto su Internet nello scorso mese di febbraio, dopo il compimento al 23/01/2009 dell’età di 70anni. Da inesperto in economia, ero convinto che il “Debito pubblico” fosse simile al comune debito del “Pater familias”. Quanta ingenuità! Quanta stupidità da parte mia! A riprova che Dio, per vincere gli uomini a Lui ribelli per superbia, stoltezza e cretineria (malvagità), si serve della Sua creatura +debole, +stolta, +pazza esistente. Ma Dio non si può discutere! Certo, deve restare fuori discussione!
Resta però il FATTO GIURIDICO tangibile che io, dal 1994, risulto ancora condannato di fatto a “morte civile”, emarginato e negletto in “manicomio privato” di mq 16, in CONTROVERSIA (da dirimere ineludibilmente) con tutti gli amati connazionali, i quali, per il loro benessere autentico, conviene essere onesti nel riconoscersi tutti miei provvidenziali ‘clienti’, da corrispondermi l’onorario di Lit. 100 miliardi, usufruendo della ricca franchigia di Lit. 3.000.000.000 da me istituita e notificata nella succitata Raccomandata A.R. del 13 giugno 1994 al Ministro Biondi. Franchigia oggi, dopo 15 anni, rivalutata il doppio e pertanto, ad esempio, il caro blogger Marco Cedolin mi dovrà corrispondere l’onorario di Lit. 100 miliardi. Se il suo patrimonio non supera l’importo di Lit. 6.000.000.000 di franchigia, la “Lezione di Sapienza” è del tutto GRATUITA per Amore, corrispondente all’Amore del postulato Dio Cristiano. Così sarà, presumibilmente, per oltre il 90% degli Italiani.
L’onorario “semplice” di Lit. 100 mld lo rimetterà una piccola percentuale di ricchi Italiani, che di certo non diverranno poveri, mentre l’onorario ‘speciale’ dell’intero patrimonio lo dovranno rimettere le 333 ‘privilegiate’ massime personalità (in rappresentanza del Popolo Italiano) che nel dicembre 2000 (nel 7° anniversario della mia nascita a “Pazzo di DIO”) ricevettero un bustone Raccomandata A.R. contenente la XIII Epistola dell’Opera epistolare e profetica «LA DIVINA COMMEDIA BIS», costituita di pp. XXXIV+88, con allegato il documento personalizzato intitolato «DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ»: ineffabile SFIDA all’intero Popolo Italiano, per addivenire all’inizio del 3° Millennio «ALLA TRASFORMAZIONE DEL PIANETA TERRA NEL “REGNO DELL’AMORE” A PARTIRE DAL BEL PAESE ITALIA».

Parafrasando il galantuomo Chiar.mo Prof. Giacinto AURITI (conosciuto su YouTube in febbraio 2009), del quale devo essere ritenuto come un Suo fratello minore, che vive unicamente per il medesimo ideale di nuovo corso storico circa la “Sovranità Popolare della Moneta”, anch’io orgogliosamente esclamo: «SONO RASSEGNATO A STRAVINCERE!» in detta SFIDA al Popolo Italiano.
Per questo voglio qui accennare ancora che, IN NOME DEL POPOLO ITALIANO «il Giudice di Pace della II sezione penale, Avv. Laura CANCELLI del Tribunale di Roma, alla pubblica udienza del giorno 8.5.2006 (...) ASSOLVE Inenascio Padidio dal reato ascrittogli perché commesso da persona non imputabile.», accogliendo le conclusioni della difesa d’ufficio [con spese a carico dello Stato] e del Pubblico Ministero: «N.D.P. per incapacità d’intendere e volere» (sentenza emessa sulla base del certificato del Bonavita risalente al 2.3.1994. Quando io, appunto, nella citata Raccomandata A.R. del dicembre 2000 ad oltre 333 massime personalità (ben 6 anni prima della sentenza del Giudice), ho proclamato IN NOME DI ME STESSO, tutto il mio amato prossimo «Totalmente incapace d’intendere e liberamente volere». Pertanto, se dal 3.3.1994 ancora vivo negletto, emarginato in “manicomio privato” di mq. 16 e ritenuto abominevole “morto civile” per tutti i familiari d’origine e superstiti 2 figlie (primogenita VALERIA, classe 1966, sociologa in Roma dal 1994 e CINZIA, classe 1972, coniugata casalinga in Napoli dal 2004), io di alcunché posso imputare o giudicare chicchessia: per me TUTTI innocenti! Irresponsabili, ai sensi di legge e comune ragione. Così mi ritrovo un gradino SOPRA Dio, pur ritenendomi un emerito IMBECILLE, unico al mondo, per avere la Fede cristiana senza il dubbio.

Termino questo lungo commento, di circa 12.500 battute, per informare che, con la mia sortita, tutti i 222 siti che continuano la mortale finale “battaglia auritiana del sangue contro l’oro” dei banchieri, potranno ben sperare nella mia persona.
Sul pianeta Internet ho iniziato a commentare sul Forum ATTUALITÀ la7 il 25/1/2007 da neofita di PC, informatica e senza conoscere l’inglese. Grazie a YouTube (canale Inenascio, da incrementare prossimamente) ho conosciuto una moltitudine di galantuomini intellettuali, esperti di Economia innovativa, come Serge Latouche, l’antropocratico Nicolò Mallia, Eugenio Benetazzo, Nereo Villa, Sandro Pascucci, Paolo Barnard, Rocco Carbone e tanti altri. Con me le geniali teorie dell’AURITI, per superare felicemente la grave crisi mondializzata, diverranno praticabilissime. Tutta la moneta EURO in circolazione non sarà più gravata da DEBITO (= “sangue avvelenato”), per cui si vive da “sudditi schiavi” e non da “uomini liberi” in autentica “democrazia integrale”.
Si può ricominciare a ben sperare, perché sono strumento di Dio, attestato da FATTI inopinabili, tutti verificabilissimi in maniera solare.
Per ulteriori dettagli della mia inaudita vicenda, iniziata il 25/10/1993, ancora raccomando di leggere “Eascioblog” di Blogger e «Provvidenziale “Pazzo di Dio”» di Splinder, dove da 17 mesi, ho ricevuto commenti che si contano sulle dita di una sola mano, pur avendo lasciato illimitata libertà di commentare e domandare per ulteriori chiarimenti, comprensibili dubbi, perplessità, precisazioni e quant’altro, essendo io persona indotta, non scrittore e privo d’ogni dottrina. Non ho mai cancellato alcun commento e mai potrei farlo, anche se di tono volgare, perché sono persona inoffendibile. Offendere me equivarrebbe a sputare in Cielo.
Grazie di avermi letto.

Un caro saluto, auguri e complimenti a Marco Cedolin per i Suoi ottimi blogs, di sano contenuto sociale e concordanti con tutte le reti italiane della ragionevole “decrescita”.