L'intero
circuito mainstream ha ormai focalizzato da molto tempo la propria
attenzione sull'India, unicamente in relazione ai casi di violenza
sessuale, tratteggiando l'immagine di un paese senza diritti, dove la
donna è ostaggio del sistema delle caste, costretta a vivere in un
vero e proprio medioevo. Allo stesso tempo, sempre in India, è in
corso una vera e propria ecatombe, costituita dal suicidio (un
suicidio ogni mezz'ora) dei contadini indiani, a causa della Monsanto
e delle politiche industriali, senza che la stampa mainstream abbia
mai ritenuto giusto documentare quanto sta accadendo.
L'amica
Gloria Germani ha scritto una lettera indirizzata alla giornalista
Alessandra Muglia del Corriere della Sera, autrice dell'ennesimo
articolo
in materia di stupri, per esternare le proprie perplessità ed
avere delle risposte. Risposte che purtroppo fino ad oggi non sono
arrivate...
Gent.le dott.a Muglia,ho letto la pagina 14 di ieri sul Corriere Della Sera e la sua intervista a Arundhati Roy.
Sono una filosofa e scrittrice e da oltre 20 anni mi occupo di India e di cultura indiana. Ho scritto su Madre Teresa di Calcutta e su Tiziano Terzani. Da oltre 3 anni collaboro con l’associazione fondata in Italia da Vandana Shiva: Navdanya International ed organizziamo proiezioni di film.
In india - IL paese dove ancora esistono più contadini al mondo- è in atto un geniocidio spaventoso. Per colpa della Monsanto e delle politiche industriali OGNI MEZZ’ORA UN CONTADINO SI SUICIDIA. Esistono anche vari documentari su questo incredibile effetto che non ha precedenti nella storia dell’Uomo.
Perché il sistema dell’informazione a cui lei appartiene – non lo dice e non ne dà segnalazione???
Perché invece riempite i notiziari con i casi di violenza sessuale???
Sono donna e ho viaggiato in India per oltre 25 anni ( anche 2 mesi fa) e le assicuro che mi è sembrato una nazione veramente non violenta – alimentata da una cultura non violenta fatta del Ramayana, Mahabarata, etc… quella stessa cultura a cui si alimentava Gandhi e che riconosceva in lui la Grande Anima.
Ovviamente l‘impatto dell’industria dell’entertainment occidentale - individualistica e centrata sul richiamo sessuale - BEN LUNGI DAL RAPPRESENTARE UN “ EVOLUZIONE” - incrina i tradizionali rapporti tra i sessi… di una civiltà non sessuofoba come quella europea, ma che ha sempre esaltato la sessualità come forma di trascendenza- La nostra civiltà moderna è completamente individualista, anzi come scrive Latouche, ha inventato l’Individualismo, e da qui l’idea di diritto. Come hanno sottolineato vari antropologi francesi Mauss, Dumont, le altre civiltà, tra cui quella indiana,avevano una concezione molto più comunitaria ed olistica della vita. Che in questo passaggio, ci sia un progresso, è una verità oggi tutta da dimostrare. La crisi ambientale, la crisi economica, il crollo dell’etica, insieme alle crisi esistenziali dovrebbero metterci in guardia.
Come studiosa di Gandhi, sono in completo disaccordo con l’interpretazione di Arundhati Roy sulle responsabilità del sistema delle caste e chiedo al Corriere della Sera di aprire un dibattito adeguato su questi temi.
Non è possibile tacere e mascherare i tragici effetti dell’impatto del mondo industriale su civiltà diverse e ancora un po in armonia con la natura.
Rimaniamo in attesa di una concreta risposta
Gloria Germani
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