Da un
paio di giorni in molti si stavano domandando la ragione del
piagnisteo di Monti, trasformatosi per l'occasione in un epigono di
lacrima Fornero, riguardo alla perdita dell'appoggio dei "poteri
forti" di cui egli si reputava vittima.
La
risposta sembra essere arrivata questa sera, quando il contraltare a
tanti lai presidenziali si è concretato in un vero e proprio colpo
di mano, attraverso il quale l'usuraio di Goldman Sachs ha d'imperio
posto la RAI nelle mani dei banchieri, affinché ne facciano buon
uso.
Anna
Maria Tarantola, attualmente vice direttore generale della
Banca d'Italia, sarà la nuova Presidente della TV di stato, Luigi
Gubitosi di Bank of America diventerà il nuovo direttore generale,
mentre Angelo Marcello Cardani, bocconiano doc e grande amico di
Monti rivestirà il ruolo di nuovo Presdidente dell'Agcom.......
Non abbiamo mai apprezzato
un carrozzone come quello della RAI, deputato fondalmentalmente
all'orientamento del pensiero e al rincoglionimento di massa
atraverso la manipolazione dei TG ed i programmi spazzatura. Così
come mai abbiamo apprezzato il sistema mafioso di lottizzazioni,
attraverso il quale i partiti politici da sempre si spartiscono la
gestione di questo teatrino finanziato attraverso il denaro dei
contribuenti italiani.
Ciò non toglie che quanto
accaduto ci lasci almeno per un attimo basiti, non fosse altro per la
dimostrazione di forza data da Monti e da quei poteri che egli
lamentava non lo sorreggessero più adeguatamente.
Generalmente la nomina delle
cariche RAI era un tormentone infinito, durante il quale partiti e
partitini si scontravano all'ultimo sangue, contendendosi le poltrone
in maniera molto più truculenta di quanto non accada ad un gruppo di
iene con l'agognata carogna. E solo per sfinimento, al culmine del
tira e molla, i "fortunati" riuscivano a sedersi sulle
agognate poltrone.
In questo caso Mario Monti
ha scavalcato d'imperio tutto e tutti e approfittando del propio
(eterno) interim a ministro dell'Economia ha scelto personalmente i
nomi preposti a ricoprire le cariche che contano, relegando in un
angolo i partiti, da sempre padroni della RAI.
La proprietà della RAI,
dalle mani dei partiti passa perciò in quella delle banche, che dopo
avere assunto la guida del governo, fagocitano un'altra istituzione
del paese. Tutto sommato, trattandosi in entrambi i casi di
faccendieri e lestofanti di lunga data, per i cittadini non dovrebbe
cambiare granché, dal momento che il loro compito resta unicamente
quello di finanziare di tasca propria tutto il carrozzone. A voler
guardare il pelo nell'uovo, una differenza però ci potrebbe essere.
I partiti politici, almeno ipoteticamente, li potevano sempre
licenziare, semettendo di votarli. I banchieri non hanno bisogno di
nessuno che li voti e saranno refrattari anche a dispensare qualche
perlina colorata il giorno prima delle elezioni.
1 commento:
Ma e' la stessa somiglianza fiosionomica tra l'insetto velenoso e l'ente geomorfico a lasciar di stucco. Ci hanno lo stampo.
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