lunedì 6 giugno 2011

Minestrone di notizie in ordine sparso

Marco Cedolin
Fra i nuvoloni neri che solcano i cieli di questa tarda primavera un poco anomala, dando quasi l’impressione che in preda a un qualche pentimento la stagione intenda rifuggire la canicola dell’estate incipiente, per tornare alla chetichella sui propri passi, anche le notizie che si affastellano disordinatamente sull’albero marcescente dell'informazione, sembrano germogli destinati ad essiccare ben prima della fioritura.
La guerra contro la Libia continua con violenza sempre crescente, mentre la copertura mediatica risulta in progressivo declino. Ora le armate dei volenterosi , dopo avere iniziato il conflitto scientemente nascosti dietro il paravento della difesa dell’incolumità del popolo libico dalle stragi mai compiute da Gheddafi, bombardano sistematicamente Tripoli, facendo strage di civili che non verranno mai “raccontati” da giornali e TV
Il tutto mentre ieri, al confine con la Siria, l’esercito israeliano ha ritenuto giusto sparare su una folla di manifestanti siriani, ammazzando 23 persone e ferendone 200, senza che la comunità internazionale o volenterosi di sorta abbiano avuto nulla da eccepire……


In Italia, Sergio Marchionne, grande amico di Obama e novello benefattore a stelle e strisce, si è detto assai rammaricato dell’accoglienza tiepida riservatagli dal nostro paese, in profonda distonia con quanto invece avviene negli Stati Uniti, dove il manager viene sistematicamente acclamato in qualità di salvatore della patria. Non si può evitare di domandarsi per quale ragione di fronte a tanta irriconoscenza l'ad della FIAT  si ostini a mantenere a Torino la testa dell’azienda, ma forse l’abitudine a socializzare le perdite con lo Stato italiano, limitandosi a privatizzare i profitti, da sempre manifestata dal gruppo torinese, costituisce in sé già più di una risposta.
Quando parla Marchionne, in genere a ruota si esprime anche Confindustria, che non ha mancato anche in questa occasione di fare sentire la propria voce.  Annunciando che il “modello FIAT”,  quello più lavoro, meno salario e meno diritti, votato nei referendum farsa di Pomigliano e di Torino, sarà presto esteso anche alle altre categorie di lavoratori, così come era stato prevedibile fin dall’inizio dell’intera commedia.



Seguendo le orme dell’ormai famigerata bufala dell'influenza suina, il testimone dello “sterminatore”  sembra essere passato nelle mani del nuovo batterio killer dei vegetali che parte dalla Germania e già si sussurra di nuovi vaccini messi a punto per scongiurare il pericolo pandemia. Al momento sembra però difficile capire se si tratti di una vicenda destinata a “sgonfiarsi” in un battito di ciglia o se al contrario esista la volontà di riproporre il Kolossal catastrofico di un paio di anni fa.



Nel frattempo a catalizzare l’attenzione degli italiani ci stanno pensando lo scandalo del calcio scommesse, la paventata eliminazione di Anno Zero dal palinsesto autunnale della RAI ed i regolamenti di conti giornalieri all’interno del PDL e del PD, che dopo le ultime elezioni sono diventati particolarmente sanguinosi.



Fra tante cattive notizie, elicate fra le fronde, aguzzando lo sguardo, si riesce anche a trovarne una positiva. La cassazione ha finalmente deciso che il referendum sul nucleare si farà, nonostante i reiterati sforzi del governo per tentare di evitare un confronto che lo vede difendere una causa per troppi versi improponibile,  soprattutto dal momento che  dopo la tragedia di Fukushima, sempre più paesi (Germania e Svizzera in primis) stanno abbandonando l’atomo quasi si trattasse di una nave che affonda. Non ci resta dunque che andare a votare, per impedire che le scelte scellerate di un governo ormai in fase terminale riportino su quel relitto proprio noi che l’avevamo abbandonato a tempo debito.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sul blog di Paolo Franceschetti (riportato anche su "Stampalibera") c'è un bell'articolo a riguardo dei referendum che si fanno in Italia, a cosa servono e quanto valgano. Leggetelo e capirete molte cose che la stampa ufficiale non dice, andate comunque a votare (si mi auguro) anche solo per far capire al potere cosa pensa la maggioranza degli italiani. A titolo personale, non ricordo dove ho letto la notizia, sicura e documentata, faccio presente che la legge a riguardo della immunità parlamentare in assenza di referendum abrogativo approvato decade per legge un paio di mesi dopo la eventuale caduta causata dal referendum.

marco cedolin ha detto...

Gentile anonimo,
per quanto riguarda il referendum sull'immunità parlamentare le cose stanno esattamente come hai detto tu. In assenza di abrogazione la legge decadrebbe comunque entro pochi mesi.

Per quanto riguarda l'acqua pubblica ed il nucleare ritengo sia opportuno votare SI, con la consapevolezza che si tratta di un voto "politico" e non certamente di un'operazione risolutiva dal punto di vista formale.
Dal momento che tanto l'acqua pubblica quanto l'opposizione al nucleare andranno concretate sul campo con l'opportuna mobilitazione laddove sarà necessario.