mercoledì 8 giugno 2011

Il pasticcio dei referendum

Marco Cedolin
A scanso di ogni equivoco inizio col precisare che andrò a votare SI ai referendum del 12 e 13 giugno per l'acqua pubblica e contro il nucleare, e lo farò sperando vivamente di essere in compagnia di almeno il 51% degli italiani. Non ritirerò invece la scheda concernente il quesito sul legittimo impedimento, dal momento che abrogare oggi, una legge destinata a decadere comunque prima dell'autunno, ritengo costituisca una truffa messa in piedi dai promotori, al solo scopo di fare propaganda elettorale ed incassare il relativo rimborso, soprattutto alla luce del fatto che proprio Luigi De Magistris ha nei mesi scorsi vergognosamente fatto ricorso a quella stessa legge che il suo partito domanda di abolire.
Senza nessuna esitazione mi sento pertanto in dovere d’invitare tutti gli italiani ad andare alle urne per fare sentire la propria voce, in merito a due questioni che ritengo della massima importanza.
In una società che nutra l’ambizione di definirsi civile, un bene primario come l’acqua non può venire trasformato in una merce, ma deve restare nella disponibilità di tutti, a prescindere dalla capacità economica di ciascuno.
In una società che nutra l’ambizione di sopravvivere a sé stessa e di fornire una prospettiva di futuro ai propri figli e ai propri nipoti, non esiste spazio per una tecnologia come quella nucleare che produce scorie altamente radioattive, destinate a rimanere tali per decine di migliaia di anni, ed ha già ampiamente dimostrato tutta la propria drammatica inaffidabilità......


Un invito a votare SI, esperito però con la consapevolezza che si tratti di un pronunciamento dall’enorme valenza politica, cui farà da contraltare una praticamente nulla valenza giuridica, dal momento che tanto a causa delle anomalie insite nell'istituto referendario italiano (esclusivamente abrogativo) quanto in virtù degli articoli di legge sottoposti ad abrogazione, il raggiungimento del quorum e la vittoria dei SI non ci regalerà l'acqua pubblica e un paese denuclearizzato, ma solamente la dimostrazione che i cittadini vogliono che questo accada.

Perchè l'acqua smetta di essere una merce, non basterà mettere una croce sulla scheda, ma occorrerà l'impegno di tutti, onde evitare che la consorteria delle multiutility, indissolubilmente legata a quella dei partiti, continui a mascherare con la parola "pubblico" la gestione privatistica dei beni comuni.

Per mettere al riparo il nostro paese dalla costruzione di centrali nucleari, non sarà sufficiente infilare una scheda nell'urna, dal momento che nulla impedirà alla lobby dell'atomo di riproporre nuovamente lo stesso progetto scellerato, come già annunciato da più di un esponente politico.
Sarà necessario mettersi in gioco in prima persona ed essere disposti a tradurre in barricate quella che si è dimostrata essere la volontà popolare.

In buona sostanza domenica e lunedì facciamo sentire la nostra voce, come è giusto che sia, ma facciamola sentire con la consapevolezza che la sola voce non sarà bastevole e che se non sapremo difendere fattivamente le nostre scelte, rischierà di rivelarsi solamente un esercizio privo di costrutto.

18 commenti:

Ashoka ha detto...

[i]Perchè l'acqua smetta di essere una merce, non basterà mettere una croce sulla scheda, ma occorrerà l'impegno di tutti, onde evitare che la consorteria delle multiutility, indissolubilmente legata a quella dei partiti, continui a mascherare con la parola "pubblico" la gestione privatistica dei beni comuni.[/i]

No, serve un miracolo divino o il duplicatore molecolare di Star Trek. Altrimenti l'acqua rimarrà cmq sempre un bene economico (* ved. definizione di bene economico) sul quale possiamo discutere in merito a come gestirlo, etc. ma che risente sempre e cmq delle leggi dell'economia.

Lisa ha detto...

ma cosa c'entra il legittimo impedimento, che è pensato solo per il presidente del consiglio e i ministri, con l'immunità di europarlamentare che ha usato De Magistris? sono due cose distinte e separate, malgrado il Giornale cerchi al solito di confondere le acque.

marco cedolin ha detto...

Caro Marco, per destinazione divina l'acqua è un bene indispensabile alla vita, come l'aria e come il cibo.
Sono gli uomini che attribuiscono ai vari beni una destinazione economica o meno e che costruiscono leggi intorno alle quali far ruotare l'economia. L'operato dell'uomo stai pur certo che non ha nulla di divino, nè può vantare caratteristiche d'ineluttabilità ;-)

marco cedolin ha detto...

Lisa, potranno anche essere due cose separate ma il principio è lo stesso.
Detesto profondamente la maggior parte di quello che leggo su il Giornale, ma non ritengo assolutamente coerente il comportamento di De Magistris.

Lisa ha detto...

liberissimo di ritenerlo incoerente, ma non è comunque la stessa cosa. L'immunità riguarda tutti i parlamentari, il legittimo impedimento è stato costruito apposta per Berlusconi e i suoi. Più ad personam di così, è persino a tempo! è vero che decade ad autunno, ma se vincessero i sì decadrebbe a giugno... 3 mesi in più per portarlo in tribunale.

marco cedolin ha detto...

Lisa,
innanzitutto i mesi non sarebbero 3 ma al massimo 2, visti i tempi tecnici necessari all'abrogazione.
E mi vorresti dire che spendere il denaro dei contribuenti italiani per mandarli a votare un referendum concernente una legge che sta per decadere sarebbe una cosa corretta?

Per quanto riguarda De Magistris, ciascuno naturalmente può valutare il suo gesto come meglio crede, ci mancherebbe altro.
Il fatto che l'immunità parlamentare europea sia stata costruita a beneficio dei parlamentari europei, di cui De Magistris faceva parte, e che il legittimo impedimento sia stato costruito a beneficio di Berlusconi e dei suoi ministri, non cambia la sostanza delle cose.
Si tratta in ogni caso di privilegi negati al normale cittadino e chi ne usufruisce volontariamente dovrebbe almeno avere il buon gusto di astenersi dal pontificare in materia.

Anonimo ha detto...

Dapprima ho pensato di andare a votare quattro Sì ai referendum, pur sapendo di dover fare violenza contro me stesso perché provo un'indescrivibile ripugnanza verso la "casta" dei politici, ormai trasformatasi in "cricca".

Poi ho deciso di votare Sì solo per la messa al bando del nucleare e per l'abrogazione della legge sul "legittimo impedimento" (anche se destinata ad avere una vita effimera), e nel contempo di rifiutare le due schede sull'acqua perché non sono assolutamente invidioso se i privati si arricchiscono, purché, data la preziosità dell'elemento, non ne sprechino una sola goccia fino al contatore dell'utente.

Non sto qui a spiegare quanto sia inefficiente e corrotta la gestione pubblica di qualsiasi cosa le capiti a tiro perché bastano e avanzano le scandalose vicende messe in risalto da "Report" o anche dalle trasmissioni più "leggere" come Striscia o le Iene. Però, perché la gestione avvenga nel segno della correttezza e dell'onestà, ci vuole un "ente" irreprensibile e risoluto che ne controlli la conduzione senza connivenze ed inciuci di alcun genere. Ma questo, come tutti sanno, risulta impossibile nelle "moderne democrazie".

Dopo qualche ulteriore titubanza, mi è venuto in mente di considerare quanto sia perniciosa la dabbenaggine della italica gens (che non ha mai perso un'occasione per manifestarla), la quale non si merita affatto di vivere in un ambiente pulito e non contaminato.

A supporto di questa mia riflessione è sufficiente constatare che la maggioranza degli italioti è favorevole alla costruzione degli inceneritori e si mostra del tutto indifferente al problema dei rifiuti tossici, problema che considera "risolto" quando sente alla Tv che sono stati "smaltiti". E, qualora dovesse mai venire a conoscenza che invece sono stati sotterrati nei campi predisposti alle coltivazioni o nei pressi delle falde acquifere, purché non sottocasa, non prova alcuna indignazione contro quei farabutti e continua imperterrita a votare per dei politici incapaci e corrotti che si guardano bene dal promulgare leggi rigorose per la salvaguardia della salute di tutti. (Dove si trovano ora i mascalzoni che adulteravano il vino col metanolo?).

Dunque, avendo i miei cari compatrioti perso pure loro la mia stima, non vedo perché il sottoscritto, seppur col suo modestissimo ed insignificante voto, debba contribuire a preservare loro e la loro stirpe da una più che probabile morte radioattiva.

Se puntiamo il nostro sguardo oltre l'orizzonte temporale che racchiude la momentanea presenza dell'uomo su questo pianeta, vediamo che la terra ha ancora davanti a sé quattro o cinque miliardi di anni prima di essere dissolta dal Sole quando questo diventerà una gigante rossa. Dunque, anche se la presenza dell'homo sapiens su questo pianeta dovesse subire un blackout di qualche milione di anni, la cosa non inciderebbe minimamente sulla probabilità che possa rinascere una nuova razza meno scema della presente.

Se poi non sarà più cosi perché il destino ha voluto che l'esperimento si verificasse una sola volta, allora, a maggior ragione, nell'economia dell'intero Universo, le vicende umane su questo "atomo opaco del male" sarebbero ancor più insignificanti.

Dopo questa overdose di "ottimismo" mi accingo a non andare a votare per i referendum, cosi come già da diverso tempo mi tengo lontano dalle cabine elettorali allorquando i pifferi magici della democrazia suonano il flauto per radunare il gregge all'osservanza del rito grottesco delle elezioni.

-- Michele

enza raso ha detto...

@Michele: mi auguro di cuore che tu non abbia figli a cui rendere conto, visto che nei "loro" di cui parli quasi come tu fossi un osservatore esterno a questa galassia, sono ricompresi anche i nostri figli.

Anonimo ha detto...

sui vari Michele penso alla splendida canzone di Samuele Bersani "lo scrutatore non votante", e invito a leggere questo:
http://blog.ilcambiamento.it/petrolio/

Anonimo ha detto...

Sulla questione del recarsi o no alle urne, mi sono gia' espresso in passato, innescando peraltro una civilissima e costruttiva "polemica" con altri lettori del blog: pur rispettando chi ha deciso di non esprimere il proprio voto, non sono d'accordo.
O meglio, non e' che non sia d'accordo sulle motivazioni alla base di tale dicisione, ma ritengo che l'astensionismo giovi maggiormente all'attuale oligarchia dirigente, potendo quest'ultima perpetrare ogni tipo di nefandezza contando sulla totale collaborazione di chi, viceversa, dovrebbe rappresentare i cittadini e sulla passivita' di questi ultimi.
Due esempi per chiarire meglio: sulla questione del TAV, e qui riporto le parole di Marco "due consiglieri regionali del movimento 5 Stelle, Davide Bono e Fabrizio Biolè hanno provveduto a trasferire sui terreni medesimi una roulotte, trasformata per l’occasione nella sede regionale". Troppo poco? Forse, ma forse no: tant'e' che fino ad ora la TAV e' stata bloccata. Premettendo che io non voto il M5S, occorre dire che se al loro posto fosse stato eletto uno dei soliti noti o un loro un portaborse, invece di preoccuparsi della TAV sarebbe andato a sceglersi la tinta dei capelli per la prossima apparizione pubblica, o a farsi una bella gita in barca.
Sui referendum, sappiamo tutti benissimo che non basta mettere una croce su una scheda per bloccare il nucleare. Ma una vittoria schiacciante del SI, darebbe un'indiscutibile valore giuridico (oltre che morale)a chi, un domani, dovesse scendere in piazza per difendere quanto affermato per via referendaria; in fondo,nessuno puo' negare che anche la Repubblica in cui bene o male siamo nati e/o viviamo e' nata da un referendum. Stesso discorso per quanto riguarda l'acqua.
Ultima osservazione: se davvero i referendum fossero cosi' inutili, non si spiegano tutti questi tentativi di affossarli, ultimo dei quali il tentativo di invalidare, con bieche motivazioni formali, i voti dei residenti all'estero di cui faccio parte.
Saluti da San Francisco
Alessandro Salustri

Anonimo ha detto...

@ Ashoka
Quello che occorre evitare e' che l'acqua divenga un bene economico nell'accezione dell'economia malata nella quale siamo immersi: trasformare un bene vitale in un bene economico da cui trarre profitto.
Una legge basilare dell'economia e' quella secondo cui un bene e' tanto piu' prezioso quanto e' raro ed inaccessibile.
Cedendo l'acqua (bene vitale per antonomasia) in mano a privati che operano solo ed esclusivamente per profitto, e' abbastanza facile intuire quale piega prendera' il futuro dell'acqua, e le ripercussioni (per me tutte negative) sulla vita di milioni di persone.
Oltre al miracolo divino da te evocato, occorre una diversa presa di coscenza e percezione dei concetti di bene pubblico e di interesse pubblico, una vigilanza serrata su tutti gli sprechi (piccoli e grandi) e, per quanto mi riguarda, una bella croce sul SI al referendum.
Chissa' se quel miracolo di cui tu parli non si avveri.
Cordialmente
Alessandro Salustri

Roberta da Sydney ha detto...

Non capisco! Io, che vivo all'estero e potrei altamente disinteressarmi di quanto succede in Italia, dei referendum, del nucleare, dell'acqua, del legittimo impedimento e di tutto cio` che vi concerne, non solo ho votato 4 SI, ma ho anche convinto altre persone che non votavano mai, a votare 4 SI`.
Il perche` e` semplice: perche` la risposta a queste follie italiche puo` essere solo una: abrogazione.
Il fatto che Lei Marco, non voti per il legittimo impedimento, e`, per me, una grande delusione e la sua giustificazione, secondo me, non e` convincente, perche`, comunque, e` una questione di principio l'abolire. al piu` presto, questa anomalia anti democratica.
Non votare, o votare no e` come darsi la zappa sui piedi. E` come approvare il disordine e il caos provocati da questo vostro governo di incompetenti e corrotti.
A questo punto posso solo augurarmi che la maggioranza degli italiani sia dalla parte della legalita` e della ragione.
Buona fortuna Italia!

marco cedolin ha detto...

Caro Michele,
rispetto naturalmente il tuo punto di vista, nonostante pur condividendo il tuo sconforto, non condivida in egual misura le conclusioni a cui lo sconforto ti porta.
Personalmente, per quanto riguarda il nucleare e l'acqua, ritengo sia di gran lunga preferibile andare a votare, dal momento che un mancato raggiungimento del quorum finirebbe per ritorcersi non solamente contro quelle persone che "meriterebbero" un futuro fatto di nucleare ed acqua venduta al prezzo del petrolio, ma anche e soprattutto nei confronti di tutti coloro che si spendono per difendere quel poco di ambiente e di diritti che ancora restano in vita.
Dal momento che il mancato raggiungimento del quorum verrebbe letto e propagandato da stampa e politica come la dimostrazione che gli italiani vogliono le centrali nucleari e l'acqua privata, veicolando un messaggio pericolosissimo, oltre che fondalmentalmente sbagliato.

Un abbraccio
Marco

marco cedolin ha detto...

Cara Roberta,
mi dispiace profondamente di averti delusa, ma la mia intenzione, con le poche qualità e lo scarso spazio che ho a disposizione, è quella di produrre informazione ragionando con la mia testa in completa autonomia, senza ideologie politicamente corrette da seguire come un mantra.
Sicuramente in occasioni come questa sarebbe più semplice limitarsi a fare il manifesto elettorale, urlando a squarciagola “votate 4 SI” e vi libererete del nucleare, dell’acqua privata e magari pure di Berlusconi, pur nella consapevolezza di mentire spudoratamente, ma cosa importa in fondo se si mente a fin di bene?

A me, non volermene,importa, ed è proprio per una questione di principio che mai potrei mettere nell’urna la scheda concernente il legittimo impedimento, dal momento che questo quesito referendario è stato proposto con la cattiva fede da chi già al momento della raccolta firme era a conoscenza del fatto che la legge in oggetto sarebbe comunque decaduta quasi in concomitanza con la probabile data di un eventuale referendum.
Se esiste una questione di principio concernente le leggi ad personam (e ci mancherebbe altro) esiste anche una questione di principio che riguarda la salvaguardia del denaro dei contribuenti italiani, denaro che in caso di raggiungimento del quorum andrebbe sperperato per finire nelle casse del comitato promotore, che fin dall’inizio dell’operazione era consapevole sia dell’inutilità del referendum stesso (se non ai fini di propaganda politica di partito) sia del tornaconto che avrebbe ricevuto in cambio.

Un caro saluto
Marco

Anonimo ha detto...

@amici del blog
Nel mio precedente intervento mi sono accorto di non aver specificato che in cuor mio, ma senza fare il tifo più di tanto, spero nel quorum e che vincano i Sì. (Purtroppo sarà una vittoria di Pirro che farà gioire le "sinistre", proprio quelle che ora stanno governando le città dove l'acqua è stata "privatizzata"...).

@enzabc
Cara Enza,
ammetto di non avere una prole numerosa e nemmeno dei nipotini cui lasciare un mondo pulito, ma ciò non vuol dire che io mi sia da sempre disinteressato dei destini dell'umanità. In occasione del referendum sul nucleare del 1987 sono andato a votare Sì col sano entusiasmo giovanile di chi spera di cambiare il mondo. In meglio.

Quando a causa di un avverso destino, la Grecia "classica" si è trovata a dover fronteggiare la decadenza che l'ha poi portata all'Ellenismo, i filosofi, i poeti e tutti i cittadini perbene che si erano dedicati attivamente ed onestamente alla gestione della "res pubblica", in preda alla più grande delusione di come si erano messe le cose e dopo aver constatato la loro reale impotenza nell'arginare il declino, si sono ritirati nel loro privato per applicarsi alla lirica, alle nugae, alle piccole faccende quotidiane.

Lungi dal volermi paragonare a quei saggi, mi sono tuttavia persuaso che il tracollo della nostra "civiltà" sia ineluttabile, per cui, invece di indirizzare i miei pensieri sugli argomenti che scaturiscono dalla piatta mentalità dei nostri politici, cerco di vedere le cose da un punto di vista diverso e più "alto". Ritengo che sia l'unico modo per non essere coinvolti nella mefitica spirale di pensiero involutivo in cui ci vogliono infilare quelli che mirano a governare i destini del mondo.

Dopo varie elucubrazioni mi sono reso conto che, al punto in cui siamo, la "catastrofe" non può più essere evitata. Non saranno di certo il nucleare con le sue mortali radiazioni o il persistente avvelenamento dell'ambiente naturale che ci porterà alla distruzione. La catastrofe prossima ventura che coinvolgerà tutti quanti sarà l'incontrollata crescita demografica.

(continua)

Anonimo ha detto...

Attualmente l'Africa è popolata da circa un miliardo di individui i quali si riproducono al tasso netto del 2,5% annuo. Se fai il conto (1mld * 1,025^15) di quanti saranno alla fine dei prossimi 15 anni (cioè domani!) scoprirai che nei dintorni del 2026 il Continente Nero raggiungerà il traguardo di 1,5 miliardi di persone. Il che vuol dire che rispetto ad oggi gli Africani saranno aumentati di 500 milioni. L'equivalente di un'intera "Europa" in più!

E questo incremento non lo puoi fermare ora nella speranza che i tuoi nipotini possano vivere in un mondo pulito, sereno e meno denso perché sarebbe come tentare di frenare nello spazio di una stazione ferroviaria una locomotiva che sopraggiunge a 200 Km all'ora.

Allora puoi renderti conto che le attuali tre barchette stracolme di donne gravide accompagnate dai loro fecondatori che approdano a Lampedusa (sulla cui apparizione si innescano infiniti dibattiti), non sono che le prime avvisaglie di uno tsunami di smisurate proporzioni. Quando il motore è la fame o anche il solo vivo desiderio di vivere all'occidentale non puoi fare più nulla!

Fra 15 anni (forse) qui da noi saranno attive le 4 centrali nucleari che ora turbano le nostre notti. Queste copriranno il fabbisogno energetico per una modestissima percentuale perché anche con il "risparmio" non si può scendere più di tanto, dato che nessuno di noi è pronto a rinunciare alle attuali comodità. Come si può rapportare il previsto fabbisogno d'energia con le moltitudini di individui che nel frattempo avranno travalicato gli argini e si saranno addensati in massa sul nostro territorio? Non mi si venga a dire che tutta l'Europa dovrà farsi carico dei nuovi arrivati perché l'Europa Unita non esiste. (Solo Maroni, Frattini e gli irriducibili euroentusiasti continuano a piagnucolare sperando nei suoi aiuti). Ma anche se l'Europa unita esistesse, come potrebbe organizzarsi di fronte ad un repentino raddoppio della popolazione?

Sono questi i problemi veri che i nostri stupidi governanti cercano di evitare, sia perché la loro patologica miopia ne impedisce la visione, sia perché, qualora dovessero avvertirne la presenza, scemi come sono non saprebbero assolutamente come risolverli.

Mi fermo qui perché ormai appare del tutto evidente che con o senza le centrali atomiche (costruende?), con o senza la privatizzazione della fornitura dell'acqua, i nostri immediati discendenti non moriranno per le fughe radioattive o per l'esorbitante bolletta dell'acquedotto, perché queste minuzie, se confrontate col resto, saranno per loro un problema del tutto marginale.

Più in là il destino giace sulle ginocchia degli dei.

-- Michele

marisaconese ha detto...

Documentatevi.L'ACQUA è già PUBBLICA e tale rimane con qualsiasi risultato del referendum.Si vota sui servizi(Asl Aqp, Amiu ecc.,se dovranno essere gestiti dallo strapotere dei politici con nomine insindacabili anche di persone equivoche(clan nelle aziende) come avviene ora.(leggi gli incapaci nominati dai politici www.barisera.net) o con gare pubbliche trasparenti(l'europa lo chiede),dove oltre che il privato può partecipare il pubblico.o anche pubblico privato.Chi è politicamente impegnato,fa finta di non capire o non vuole e confonde le idee.I REFERENDUM SONO UN IMBROGLIO E' PREVISTA L'ASTENZIONE ,SE VADO MI DEVO TURARE IL NASO ,NON ME LO HA ORDINATO IL MEDICO ...IO NON VOTO

Anonimo ha detto...

Caro Marco lei è male informato, o almeno voglio credere che lei sia in buonafede, a differenza del Giornale di casa Berlusconi.

L'immunità parlamentare per i parlamentari europei scatta automaticamente sui reati di opinione.
Luigi de Magistris non ha chiesto nulla, è il Parlamento europeo stesso che interviene nel merito.
I reati penali non c'entrano nulla.
Il legittimo impedimento salva Berlusconi non c'entra nulla, ed il solo accostamento delle due cose è vergognoso.

Su Luigi de Magistris non si è ancora trovato qualcosa di fondato per scatenare la macchina del fango, quando qualcosa di concreto ci sarà, sarò il primo ad attaccarlo, ma fino ad allora per cortesia, evitiamo di applicare il metodo Boffo.

Saluti, Andrea.