Di
fronte al tragico caso della bimba di Trento morta di malaria, senza
mai essersi recata in Africa o in un altro luogo dove la malattia
fosse endemica, continua a regnare grande confusione. Il Ministero
della Salute, in questi giorni con il fiato corto per lo sforzo
ciclopico di trasporre sul campo la marea di vaccini destinati ai
bambini italiani, sembra avere accolto questa nuova "tegola"con
grande fastidio, a maggior ragione dal momento che da più parti orde
di razzisti, populisti e complottisti iniziano ad insinuare che
l'immigrazione selvaggia abbia (fra le altre malattie) riportato in
Italia anche la malaria, nel nostro Paese debellata definitivamente
almeno dagli anni 70....
Dal
momento che la malaria non è una malattia contagiosa, ma si contrae
solamente tramite la puntura di una zanzara infetta o eventualmente
il sangue di una persona che ne è affetta, le varie ipotesi
ventilate dagli esperti sono per forza di cose piuttosto fantasiose.
Dal
momento che la povera bimba fu ricoverata per un certo lasso di tempo
nello stesso ospedale dove erano presenti due bambine che avevano
contratto la malaria nel Burkina Faso si è supposto che una zanzara
portatrice della malattia potesse essersi annidata nei bagagli ed
essere sopravvissuta al viaggio aereo dall'Africa. Ma in tutta onestà
l'ipotesi sembra non stare in piedi e oltretutto le trappole
posizionate nel reparto per catturare la zanzara colpevole hanno
tutte dato esito negativo.
Sempre
supponendo un contagio all'interno del reparto è stata ventilata
l'ipotesi che una normale zanzara Anopheles autoctona abbia potuto
pungere prima la bambina infetta e poi la sfortunata Sofia
infettandola. Ma non esistono evidenze scientifiche che provino che
una zanzara autoctona sia oggi in grado di trasmettere un Plasmodio
di origine africana.
Ancora
ipotizzando un contagio all'interno dell'ospedale sta prendendo forza
la supposizione di un errore umano, costituito dal fatto che qualcuno
abbia praticato alla bimba un'iniezione con la stessa siringa usata
per una delle bambine infette. Ma si tratterebbe di un errore
madornale, oltretutto al limite dell'impossibile, dal momento che in
ospedale si usano le siringhe monouso e neppure un ubriaco potrebbe
fare uno sbaglio del genere.
Infine
esiste l'ipotesi che la bimba possa avere contratto la malaria per la
puntura di una zanzara mentre era in campeggio a Bibione, dal momento
che i tempi d'incubazione della malattia sono compatibili con le date
in cui la piccola Sofia era al mare. L'ipotesi in effetti regge più
di tutte le altre, ma questo significherebbe la presenza a Bibione di
zanzare infette, cioè il riaffacciarsi della malaria in Italia dove
era stata eradicata da almeno 50 anni.
Portata
dai turisti come suppongono i giornalisti della sinistra radical
chic? Portata dall'immigrazione selvaggia come sostengono i razzisti
ed i complottisti che hanno sempre pensieri cattivi?
Difficile
a dirsi, ma sicuramente una spiegazione deve esserci, anche se
probabilmente quella vera, soprattutto se fosse scomoda,
probabilmente non la sapremo mai.
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