Non
possono che strappare un sorriso amaro le parole del segretario
generale della Fiom Maurizio Landini, pronunciate nel corso di un'intervista su Rai3, riguardo alle proteste in Francia dei
lavoratori di Air France, durante le quali la sede del gruppo è
stata presa d'assalto dai dipendenti, dopo l'annuncio del taglio di
2900 posti di lavoro.
Lontano
senza dubbio anni luce dai lavoratori francesi (così come
altrettanto lontani lo sono gli italiani), Landini da buon
cerchiobottista condanna l'aggressione ai manager della compagnia
francese, ma si dice pronto ad occupare le fabbriche per difendere il
lavoro, naturalmente pacificamente e democraticamente, come a suo
dire il sindacato da lui rappresentato avrebbe sempre fatto....
E'
impossibile non domandarsi in quale maniera Landini intenderebbe
occupare una fabbrica pacificamente e democraticamente in un paese
come l'Italia, dove le forze dell'ordine ti bastonano ed i tribunali
ti rovinano la vita anche solamente se blocchi una strada o una linea
ferroviaria.
Ma è
ancora più difficile non chiedersi quali fabbriche intenderebbe
occupare Landini, dal momento che anche grazie alla supina
condiscendenza di sindacati come il suo, le fabbriche da occupare
ormai hanno chiuso da tempo o sono state delocalizzate all'estero,
ragione per cui nel migliore dei casi ci vorrebbe un viaggio aereo
per andarle ad occupare. E ancora con quali "armate"
Landini intenderebbe mettere in atto l'occupazione democratica e
pacifica, dal momento che con Marchionne, ad di una delle ultime
grandi industrie che possiedono ancora qualche stabilimento in Italia
(perché finanziato dallo stato), il suo sindacato non è stato
neppure in grado di "convincere" i lavoratori a pretendere
qualche briciola di pane in più.
Le
parole di Landini, in tutta evidenza spaventato dal fatto che
oltralpe possano esserci lavoratori che fattivamente tentano di
linciare i manager, fanno in fondo molta tenerezza. Sicuramente Marchionne
ed i manager italiani non hanno mai rischiato neppure di
venire spettinati dalla protesta dei loro lavoratori, grazie alla
supina rassegnazione che si è ormai impadronita del popolo italiota
e dell'opera di "mediazione" di un sindacato molto più
impegnato a raccogliere mazzette da governo ed industriali, piuttosto
che a difendere i diritti di chi lavora. E altrettanto sicuramente in
Italia non vedremo mai Landini che alla testa di una qualche armata
Brancaleone procede (democraticamente e pacificamente)
all'occupazione di una fabbrica, a meno che si tratti di una di
quelle centinaia che giacciono chiuse da anni a triste ricordo di un
tempo che fu.
Però
se ci fosse un'immagine che davvero ci solleticherebbe vedere sarebbe
quella di un sindacalista (magari proprio della CGIL) che con la
giacca e la camicia strappate, come il manager di Air France, cerca
di mettersi in salvo dalla folla inferocita dei lavoratori presi per
il naso da una vita, che lo insegue per linciarlo, mentre
democraticamente e pacificamente ci auguriamo che alla fine lo
acchiappino.
1 commento:
Per completare, con questa mia, quanto scritto nell'ultimo paragrafo, finisca pure come Mussolini senza passare per l'impiccagione.
Poi una puntualizzazione, anche se si evince dal suo scritto, in Francia, se si è arrivati a ciò, è proprio per la mancanza di capacità di dialettica sindacale, se non l'assenza stessa di una forza contrapposta alla globalizzazione del diritto industriale.
Invece nel tempo non ha saputo costruire, se non per accomodamenti propri, la continuazione di valori, oggi ormai assenti anche tra gli stessi lavoratori.
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