Dopo anni ed anni passati a
paventare il dramma della caduta in un pozzo senza fondo, devo
confessare come abbia un che di liberatorio ritrovarsi a scrivere
abbarbicati alla meglio proprio alle pareti di quel pozzo, dove se
guardi su puoi vedere quello che eravamo, mentre se guardi in basso
non vedi proprio nulla, la qual cosa, se possibile, fa ancora più
paura.
L'Italia di questo ultimo
anno non ha smesso di precipitare verso il basso, semplicemente ha
smesso di tentare di aggrapparsi a qualcosa che potesse rallentare la
caduta, ritenendola di fatto inesorabile e soprattutto irreversibile.
Ha smesso di sperare in una ripresa economica che alla luce di queste
premesse non arriverà mai, ha smesso di credere alle parole degli
imprenditori, presidenti delle coop, comici e millantatori vari che
hanno a più riprese promesso rivoluzioni e cambiamenti epocali mai
verificatisi, se non intesi come peggioramento della situazione. Ha
smesso di aggrapparsi, ritenendo che una caduta libera sia in fondo
più dignitosa dello scivolare sulle unghie e tutto sta a dimostrare
lo stato delle cose.
Il fatto che a votare per le
elezioni regionali in Emilia Romagna (terra notoriamente con
un'altissima partecipazione al voto) si siano recati solamente il 37%
degli aventi diritto....
dimostra senza ombra di
dubbio questa resa in maniera inequivocabile, anche se i commentatori
della TV e gli imbrattacarte della stampa di regime fingeranno
proprio di equivocare l'accaduto, mentre la classe politica dei
camerieri di Bruxelles lo ignorerà bellamente, impegnata nella conta
delle poltrone raccolte.
Gli italiani, questo è
l'unico dato di fatto degno di essere letto, stanno smettendo di
credere alle meravigliose sorti progressive della democrazia, alle
promesse della UE, dell'euro e del mondialismo (peraltro mai
mantenute) alla favola del multiculturalismo, alla chimera del
modernismo progressista, al mantra della flessibilità e delle
riforme che distruggono il presente, ma solo per costruire un futuro
migliore. Stanno smettendo di affidare i propri sogni a politici e
comici che urlano nelle piazze, di sperare che partecipando ad un
corteo o ad una manifestazione possano risolversi gli incubi che li
attanagliano, di partecipare a questa sorta di teatrino elettorale,
utile solamente a distribuire scampoli di potere ad una classe
politica eterodiretta da poteri che albergano altrove e perseguono
interessi antitetici rispetto a quelli dei cittadini.
Smettere di aggrapparsi con
le unghie e con i denti al bordo del pozzo, non deve essere
necessariamente un qualcosa di negativo, probabilmente accelererà la
caduta, ma esiste anche la possibilità che si arrivi prima al fondo,
da dove chi ne avrà la forza potrà sempre provare a risalire.
3 commenti:
Assolutamente condivido il pensiero ma.. mi spaventa l'apatia con cui subiamo tutto ciò.
Lo so Marinella, spaventa anche me.
Più che di apatia, temo si tratti d'ignavia.
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