Stando
ai dati che emergono dall'indagine effettuata dall'istituto di
Heildeberg,
riguardo ai conflitti internazionali, lo scorso anno 2013 sarebbe
stato quello che ha fatto registrare il maggior numero di guerre nel
mondo, dalla fine della seconda guerra mondiale.
I
conflitti a livello mondiale sono stati 414, quarantacinque dei quali
classificati come molto violenti e 20 di questi catalogati come
guerre, con un incremento di circa il 10% rispetto all'anno
precedente.....
Il
conflitto più violento, in termini di costo in vite umane, è stato
quello combattuto in Siria, seguito con assiduità dai media
mainstream, impegnati però più a distorcere la realtà, piuttosto
che non a documentare onestamente quanto stava accadendo nel paese.
Ma
moltissime vittime si possono annoverare anche in altri scenari,
mantenuti pervicacemente nel cono d'ombra dell'informazione. Primo
fra tutti in quell'Iraq devastato dalla guerra di distruzione
americana, dove la battaglia fratricida fra sciiti e sunniti è
arrivata a mietere mille vittime nel corso del solo mese di agosto.
Ma anche in Africa, dove nella sola regione sub sahariana si sono
potuti annoverare la metà di tutti i conflitti classificati come
guerre a livello mondiale. Almeno cinque situazioni di conflitto
armato del genere più violento hanno coinvolto il Sudan, mentre
nella Repubblica Democratica del Congo, in Mali, nella Repubblica
Centroafricana, in Nigeria ed in Somalia, sono state combattute delle
vere e proprie guerre.
Non
è andata molto meglio neppure nel resto del Medio Oriente, dove
oltre che in Siria ed in Iraq si è combattuto in Egitto, nello Yemen
ed in Afghanistan, ed in Asia, dove situazioni di guerra si sono
verificate in Pakistan e nelle Filippine. Solo il Messico, invece,
nell'intero continente americano, è stato sede di combattimenti
particolarmente violenti, nella maggior parte dei casi legati alla
lotta fra i cartelli che si disputano il narcotraffico.
Se
il numero delle guerre nel mondo ha raggiunto il proprio massimo dal
1945, anche i profitti dell'industria di morte, legata agli
armamenti, hanno continuato a prosperare, senza risentire minimamente
della crisi economica globale. Secondo il rapporto del noto istituto
di ricerca svedese Sipri, concernente l'anno 2012, la spesa militare
mondiale è infatti rimasta pressoché invariata rispetto all'anno
precedente, attestandosi a 1753 miliardi di dollari.
Dovrebbe
essere oggetto di riflessione il fatto che la maggior parte dei
conflitti armati presenti nel mondo, vengono documentati scarsamente
o non vengono documentati affatto dal circuito dell'informazione
mainstream, meritandosi a pieno titolo l'appellativo di "guerre
dimenticate". Spesso questo atteggiamento deriva dal fatto che i
governi dei paesi che gestiscono i media hanno pesanti responsabilità
che non gradiscono divulgare, nella creazione dei conflitti in
oggetto, altre volte si tratta semplicemente un puerile tentativo di
esorcizzare la morte e la distruzione, nascondendo la testa sotto la
sabbia dell'omertà mediatica.
3 commenti:
Senza nulla togliere alle vittime e alla morale umana,ci si potrebbe soffermare sulle conseguenze enormi che ha l'impatto di una guerra sull'ambiente!
Le migliaia di esplosioni, di detriti, scorie militari, perdite di liquidi tossici e cancerogeni. E la lista potrebbe essere molto molto lunga...
Vero Alex, le conseguenze ambientali delle guerre sono tutt'altro che trascurabili!
ma solo per quelli che sopravvivono . Non ce' niente da fare , e' un problema di insensibilita' delle masse . La maggioranza non ci tiene a vivere , e ancor meno a lottare per un Etica . I cosidetti intellettuali non hanno fatto abbastanza per incidere sull'indifferenza delle enormi masse , costituite in prevalenza da gente stupida , religiosa , brutta...che gravita verso il fatalismo , la riproduzione , la predazione . Non abbiamo neanche un meccanismo attraverso cui chi ha delle reazioni all'ingiustizia ..puo' intervenire . Almeno quello potremnmo metterlo su...
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