Marco Cedolin
E'
venerdì, su almeno mezza Italia un cielo cenericcio scarica la sua
dose quotidiana di pioggia autunnale, appena al di sotto del limite
di guardia oltre il quale altrettanto quotidianamente si diramano
allerte meteo di varia natura, che puntualmente precedono frane ed
allagamenti , somiglianti a bubboni purulenti, figli di un territorio
martoriato che ormai non ce la fa più.
Beppe
Grillo ci rende edotti di essere "stanchino" e decide di
nominare 5 eredi che non abbiano a risentire della stanchezza. Nel
frattempo fra faide ed epurazioni, tutto il Movimento 5 stelle
continua ad interrogarsi sulle cause del progressivo calo di consensi
che lo sta attanagliando sempre più, fra le
ipotesi più gettonate il troppo verticismo, le scelte strategiche sbagliate, l'esagerata sudditanza al PD, ma anche la troppa
intransigenza nel negarsi ad esso......
Probabilmente semplicemente Grillo
nelle piazze ha promesso (urlando) delle cose che il movimento in
questi anni non è riuscito a tradurre in pratica, neppure in maniera
minimale. Promettendo la "rivoluzione" ad un popolo
disperato è in fondo facile raccogliere grandi consensi, ma se poi
la rivoluzione non si fa è naturale che questi consensi evaporino
come neve al sole.
Non ci
interessa analizzare in questa sede le ragioni che hanno impedito ai
grillini di portare avanti la "rivoluzione" promessa da
Grillo con frasi come "Li manderemo tutti a casa",
"Chiederemo l'incriminazione dei vertici del PD", "Nessuno
verrà lasciato indietro" Sono morti, finiti e non se ne sono
accorti" e molte altre affermazioni sui generis che promettevano
una "nuova Italia" dove il malaffare e le ingiustizie
sarebbero state spazzate via, da un vento di onestà e giutizia
sociale, sulle onde di una crescita, non del pil, ma del benessere
personale e delle famiglie.
Ma è
un dato di fatto che vuoi a causa dei numeri, cospucui ma non certo
da maggioranza, vuoi per incapacità manifesta di chi è andato in
parlamento, vuoi per colpa di un'organizzazione interna mostratasi
assai farraginosa, o piuttosto semplicemente perché non si trattava
del vero scopo di chi tirava le fila del movimento, della
"rivoluzione" promessa non si è vista neanche l'ombra.
Dopo
che sono passati quasi 2 anni dal momento in cui i deputati grillini entrarono in parlamento con il 25% dei consensi, l'Italia è rimasta
quella di prima, anzi ha proseguito nel suo crollo progressivo. Il PD
ormai unito indissolubilmente con quello che era il PDL spadroneggia
indisturbato, le banche che sovraintendono alla UE dettano le regole
al governo, l'occupazione diminuisce ogni giorno di più, gli ultimi
(che non dovevano essere lasciati indietro) si suicidano al ritmo
scandito da Equitalia (che Grillo prometteva di smantellare) ed il
paese è allo sbando.
Domandarsi
perché Grillo stia crollando nei consensi mi sembra un eufemismo,
forse bisognerebbe domandarsi come mai qualche milione d'italiani
creda ancora in lui nonostante tutto.
2 commenti:
Premesso che sono il primo a criticare Grillo per le scelte strategiche sbagliate, come il disdegnare la TV, le espulsioni inopportune, o il modo di dire di no al PD, ecc... Tuttavia pretendere una rivoluzione da una forza politica che non è MAI stata al governo mi sembra un tantino eccessivo. Era ovvio che una volta dentro il parlamento le altre forze politiche gli si sarebbero coalizzate contro lasciandogli poco se non nessuno spazio di manovra. Se si va a vedere nelle amministrazioni comunali dove il M5S governa a me sembra proprio che la musica sia cambiata rispetto alla vecchia politica. Se si guarda il lavoro parlamentare dei deputati 5 Stelle mi sembra impossibile dubitare della loro buona volontà e della buona fede. Fermo restando gli errori di comunicazione e il resto gli Italiani non possono pretendere di votare il PD e contemporaneamente esigere che il Movimento 5 stelle faccia la rivoluzione. E' ridicolo.
Grillo ha p;romesso un cambiamento ,non un miracolo!
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