Marco Cedolin
I siparietti comici in grado strappare almeno qualche sorriso in salsa agrodolce non sono certo mancati negli ultimi mesi. Come dimenticare infatti l’invito dell’ad delle Ferrovie Moretti, l’iper tecnologico mentore dell’alta velocità, a portarsi da casa coperte e panini, per meglio fronteggiare i lentissimi viaggi sui convogli in panne nella neonata steppa padana lo scorso dicembre? La consegna del premio Nobel per la Pace al Presidente americano Obama, impegnato proprio in quei giorni nel rafforzamento del contingente militare in Afghanistan? Il ministro Rotondi che consigliava agli italiani di abolire il pranzo? La psicosi terrorismo costruita intorno alle mutande del nigeriano Umar Faruk Abdulmutallab? Il blocco del traffico domenicale presentato alla stampa con tronfi proclami da Chiamparino e dalla Moratti e poi rivelatosi un flop totale sotto ogni punto di vista?
Renata Polverini e Roberto Formigoni, candidati a “governatori” per le regioni Lazio e Lombardia con il PDL, sono però riusciti a superare i loro pur illustri epigoni, dando vita ad una vicenda degna di Zelig Circus ed estremamente indicativa della professionalità con cui si muovono i faccendieri della politica nel Belpaese.
La lista a sostegno della Polverini è stata infatti esclusa dalla competizione elettorale nella provincia di Roma, poiché i funzionari del più grande partito italiano non sono riusciti a presentare la stessa in tempo utile, dal momento che la persona deputata a farlo si era attardata a causa di uno spuntino. Quella a sostegno di Formigoni non è stata accettata, in quanto il più grande partito italiano non è riuscito a presentare 3500 firme regolari, essendo alcune centinaia di esse prive dei timbri regolamentari o addirittura appartenenti a persone decedute.
Di fronte alla situazione, per molti versi comica e per molti disarmante, la reazione dei due candidati e dell’intero PDL è scivolata in una commedia grottesca, condita da dichiarazioni prive di ogni logica e prese di posizioni assolutamente incomprensibili. A turno candidati, ministri e portavoce del partito si sono infatti scagliati contro la burocrazia, contro gli avversari politici e contro le regole elettorali (da loro stessi stabilite), arrivando a paventare un complotto volto ad impedire agli italiani di esercitare il proprio diritto di voto e ventilare gravi rischi per la democrazia. Senza mancare d’indire perfino una manifestazione che richiamerà questi temi e chiederà la riammissione delle liste, da tenersi giovedì 17 marzo. Il tutto nonostante la colpa dell’accaduto sia da ricercarsi unicamente nella maniera sprovveduta e nella supponenza con cui il partito ha gestito e sottovalutato le normali questioni burocratiche
Stupisce non poco tanta premurosa attenzione nei confronti del diritto dei cittadini ad essere rappresentati, esternata da chi, tramite gli sbarramenti imposti dalla legge elettorale, ha di fatto impedito che oltre 4 milioni di italiani votanti potessero venire rappresentati in parlamento, durante l’ultima tornata elettorale.
Ma stupisce ancora di più il pressappochismo ed il dilettantismo manifestato nell’occasione dal partito che guida il paese e nutre la velleità di guidarlo nel futuro. Vengono i brividi solamente a pensare che chi non è in grado (nonostante abbia alle spalle enormi disponibilità economiche) di presentare una lista elettorale entro mezzogiorno o produrre 3500 firme a fronte di milioni di elettori, abbia la presunzione di potersi confrontare con problemi come la crisi economica, la disoccupazione, i disastri ambientali e intenda perfino costruire e gestire in Italia nuove centrali nucleari.
Renata Polverini e Roberto Formigoni, candidati a “governatori” per le regioni Lazio e Lombardia con il PDL, sono però riusciti a superare i loro pur illustri epigoni, dando vita ad una vicenda degna di Zelig Circus ed estremamente indicativa della professionalità con cui si muovono i faccendieri della politica nel Belpaese.
La lista a sostegno della Polverini è stata infatti esclusa dalla competizione elettorale nella provincia di Roma, poiché i funzionari del più grande partito italiano non sono riusciti a presentare la stessa in tempo utile, dal momento che la persona deputata a farlo si era attardata a causa di uno spuntino. Quella a sostegno di Formigoni non è stata accettata, in quanto il più grande partito italiano non è riuscito a presentare 3500 firme regolari, essendo alcune centinaia di esse prive dei timbri regolamentari o addirittura appartenenti a persone decedute.
Di fronte alla situazione, per molti versi comica e per molti disarmante, la reazione dei due candidati e dell’intero PDL è scivolata in una commedia grottesca, condita da dichiarazioni prive di ogni logica e prese di posizioni assolutamente incomprensibili. A turno candidati, ministri e portavoce del partito si sono infatti scagliati contro la burocrazia, contro gli avversari politici e contro le regole elettorali (da loro stessi stabilite), arrivando a paventare un complotto volto ad impedire agli italiani di esercitare il proprio diritto di voto e ventilare gravi rischi per la democrazia. Senza mancare d’indire perfino una manifestazione che richiamerà questi temi e chiederà la riammissione delle liste, da tenersi giovedì 17 marzo. Il tutto nonostante la colpa dell’accaduto sia da ricercarsi unicamente nella maniera sprovveduta e nella supponenza con cui il partito ha gestito e sottovalutato le normali questioni burocratiche
Stupisce non poco tanta premurosa attenzione nei confronti del diritto dei cittadini ad essere rappresentati, esternata da chi, tramite gli sbarramenti imposti dalla legge elettorale, ha di fatto impedito che oltre 4 milioni di italiani votanti potessero venire rappresentati in parlamento, durante l’ultima tornata elettorale.
Ma stupisce ancora di più il pressappochismo ed il dilettantismo manifestato nell’occasione dal partito che guida il paese e nutre la velleità di guidarlo nel futuro. Vengono i brividi solamente a pensare che chi non è in grado (nonostante abbia alle spalle enormi disponibilità economiche) di presentare una lista elettorale entro mezzogiorno o produrre 3500 firme a fronte di milioni di elettori, abbia la presunzione di potersi confrontare con problemi come la crisi economica, la disoccupazione, i disastri ambientali e intenda perfino costruire e gestire in Italia nuove centrali nucleari.
Tutte questioni che richiedono ben altra capacità rispetto a quella necessaria a depositare liste e firme nei tempi e nella forma disposti dalla legge. Un’operazione in fondo non così difficile neppure per i piccoli partiti che il paese non hanno mai nutrito l’ambizione di governarlo, ma presentano liste e firme correttamente, magari dopo dure settimane di pellegrinaggio a raccogliere gli “autografi” così come vuole la burocrazia.
17 commenti:
Certo allora la Democrazia si garantisce facendo le elezioni con un partito solo senza alternativa come nella Russia Stalinista. Ma non far ridere
Anonimo non ho capito il tuo pensiero....me lo puoi spiegare meglio?
ma scusa, credi seriamente che la non ammissione delle liste sia dovuta ad una questione di "incapacità"?
perchè il tipo preposto a consegnare il faldone ha fatto una "pausa spuntino" troppo lunga?
ti pare sia un caso che il tutto sia accaduto in lazio e lombardia????!?!
torno a guardare il tg di fede va, almeno li si vedono un po di chiappe al vento
Gentile anonimo,
sono molto stupito del fatto che si tema il debordare di questo disgraziato paese verso un sistema sullo stile della Russia Stalinista.
L'Italia è infatti già da tempo molto oltre, dal momento che esiste un monopartito unico che va da Di Pietro al PDL.
Un monopartito costituito da mafiosi (quelli veri) che finge di litigare a più non posso su ogni questione priva d'importanza, ma vota compatto ed unito che più unito non si può tutte (e sottolineo tutte) le volte che si affrontano i problemi importanti: vedi Trattato di Lisbona, finanziamento delle missioni di guerra, grandi opere, legge Biagi, privatizzazioni truffa ecc.
Se ne fai parte bene, anche se hai un partito dello 01%, altrimenti fuori dal parlamento, tu e tutta la gente che ti ha votato, anche se si parla di milioni di persone. Vogliamo parlare ancora della Russia stalinista?
Gentile Daniele,
Non credo personalmente che la questione delle liste sia dovuta a problemi d'incapacità, o meglio dell'incapacità di chi va a fare lo spuntino o dimentica di mettere i timbri. Questa è celia e proprio sul piano della celia l'articolo ha voluto rimanere.
Credo che dietro l'accaduto ci siano i giochi di potere mafiosi che caratterizzano tutti i grandi partiti (e spesso anche i piccoli)qualche avvertimento o qualche "vendetta" andati molto oltre quella che era l'intenzione. Tutto beninteso rigorosamente confezionato all'interno della casa delle libertà, delle ritorsioni e del braccio dei ferro fra aspiranti alle poltrone.
Detto ciò trovo semplicemente assurda e fortemente offensiva la pretesa da parte del più grande partito italiano di non rispettare (esso solo) quelle regole burocratiche elettorali da lui stesso definite per legge.
Prova anche soltanto nelle elezioni comunali a presentare una lista dopo i termini consentiti o in maniera irregolare e poi raccontami se ti dicono che va bene lo stesso.
Riguardo a Fede mi sembra che ultimamente si dedichi soprattutto alla meteorologia e le chiappe al vento scarseggino anche lì :-)
La Democrazia si garantisce con il rispetto delle regole democratiche, e i cialtroni che non sono nemmeno in grado di presentare una lista (ai quali non darei da amministrare nemmeno un condominio) per il bene della Democrazia è meglio che cambino mestiere. Vorrei inoltre ricordare che se c'è un vero golpe bianco strisciante in Italia questo è dovuto alla legge elettorale-porcata di Calderoli, che permette ai cadreghinisti romanofili di presentarsi senza raccogliere firme, con le liste blindate, mentre chi è fuori deve confrontarsi con un numero di firme da raccogliere e soglie di sbarramento da rendere il sistema politico italiano di fatto fascistizzato in inamovibili oligarchie partitiche (per non parlare delle elezioni europee, dove le regole sono ancora più feroci con chi è fuori dal sistema). Sul perché siano saltate le liste, guarda caso nel PDL, conosco troppo bene i polli per non sapere il perché: sono così presi a farsi a pezzi tra loro per arrivare alla cadrega, così impegnati nei loro affarismi mafiosi, per porre troppa attenzione ed energie in un risibile dettaglio come il rispetto della legge e delle regole democratiche. Ma quello che li disturba di più è essere (temo solo per ora) fuori dalla spartizione di poltrone da diverse migliaia di euro al mese...
Ciao Marco e continua così.
Maurizio Gasparello
www.europadeipopoli.org
Un esempio su tutti è questo. Non hanno fatto loro le regole, ma le hanno rispettate alla virgola con una fatica enorme. E oggi possono concorrere come tutti gli altri per un diritto costituzionalmente garantito:
http://retedeicittadini.it/?p=1866
Chiunque altro sarebbe escluso dopo un pasticcio come accaduto a Roma.
Visto che chi fa le regole non le rispetta mai (o le riscrive) assistiamo al pellegrinaggio da Napolitano: voglio vedere se controfirma pure questa.
Nel magico mondo di gomma PD e PDL sembrerà normale fare scempio delle regole, in un Paese che abbia un minimo di capacità critica e media seri no. Chissà che i DeBortoli, Scalfari etc non abbiano un soprassalto di dignità, almeno stavolta.
ciao, Roberto
gentile signor Cedolin, mi permetto di intervenire sulla vexata quaestio delle figure di guano fatte dal PDL in quel del Lazio e della Lombardia. Vorrei però puntualizzare il fatto che dal 1993 noi facciamo esperimenti elettorali perchè a determinate centrali oligarchiche andava bene che venisse pian piano erosa la rappresentatitività del popolo italiano. Normalmente tutte queste mirabolanti riforme elettorali, nate per semplificare il quadro elettorale, venivano portate avanti da personaggi e da forze (?!?) politiche quali Mariotto Segni e il Partito Radicale che in regime veramente proporzionale contavano come il due di coppe quanto la briscola era denari. Ma che comunque erano espressioni di certi centri di potere anche loro non eletti da nessuno, ma che riuscivano grazie al controllo dei media, (evitiamo di farci ridere dietro parlando di Emilio Fede!, a lavare il cervello della nostra popolazione.
Cosicchè è passata sotto silenzio che con l'uninominale venivano eletti soggetti che in un sistema proporzionale non avevano peso politico, ma che grazie ad alchimie di natura strana venivano eletti; che quella legge fatta per semplificare il parlamento aveva sortito l'effetto opposto; tanto è vero che nel parlamento del 1992 c'erano un massimo di 9 gruppi parlamentari, mentre in quelli successivi i gruppi parlamentari si formavano in parlamento in piena legislatura con eletti che , vendendosi come le peggiori delle meretrici, passavano a schieramenti opposti a quelli nei quali erano stati eletti, ed eravamo giunti a 18 gruppi parlamentari e formazioni politiche elette da nessuno? i partiti politici ante '93 specialmente nelle ali estreme, erano formati si da carrieristi ma anche e soprattutto da gente che avevano dietro forti convinzioni, e per questo potevano arrivare a presentare liste, grazie anche alla militanza...questa gente invece di gruppi militanti non li ha, ma d'altronde perchè il militante dovrebbe rompersi le scatole per mandare gente che lui deve solo votare e non scegliere? mi scusi se l'ho tediata.
Oggi stavo leggendo un articolo che racconta come i servizi segreti italiani dalla mano della CIA boicottavano la campagna elettorale post-guerra contro i comunisti.
E' assai sorprendente scoprire che oggi le tecniche usate sono pressochè simili.
Non penso che ci sia dietro la mano della mafia....il PD, pur essendo -l, è frutto di uomini Bilderberg.....
Ma fondamentalmente credo che questo sia solo un altro teatrino. Tutti i partiti sanno che se ci si mettono a voler ricontrollare tutte le liste presentate, presenti e future, i cimiteri sarebbero di colpo vuoti......entro o no i termini.....
Grazie, Marco per questo articolo. Almeno, cerchiamo, per quanto dura, di farci due risate osservando questo spettacolo....dato che in più lo paghiamo profumatamente e molti continueranno a sostenerlo nelle Urne, tanto per ritornare al discorso cimitero....
Vane
LA coa più interessante e vera è questa: sulle questioni marginali (gay, pacs e stronzate simili) litigano inferociti, su quelle vitali votano compatti.
Armi di distrAzione di massa.
E purtroppo lo ha firmato.
Li chiami siparietti e non hai torto, ma quanto sconforto nel toccare con mano lo smantellamento di ogni regola del vivere civile.
Il mio voto andrà a un movimento di base, almeno mi illuderò di aver dato ossigeno a quella sinistra priva di paraocchi e rispettosa di madre terra.
Bastava scusarsi per i pastrocchi commessi e chiedere una soluzione bipartisan che consentisse a tutti gli elettori di votare, sarebbe stato un gesto democratico, no, hanno scelto l'atto di forza e "l'uomo del colle ha detto si", che squallore.
Buona domenica
Caro Roberto,
che dirti se non che condivido in pieno le tue parole.
Gentile Ettore,
grazie per le sue osservazioni che sono sempre intelligenti ed interessanti.
In particolare trovo giusto rimarcare la differenza fra la politica di oggi e quella di un paio di decenni fa. Allora perlomeno esisteva ancora qualche formazione politica che conservava il barlume di un'idea o di una convinzione. Oggi esiste solo la poltrona, mentre le idee costituiscono specchietti per le allodole da utilizzare alla bisogna e nulla più.
Cara Vane,
la beffa infatti è proprio costituita dal fatto che lo paghiamo profumatamente in maniera coercitiva, mentre forse avremmo diritto di poter scegliere (e pagare) altri spettacoli più edificanti.
Ciao Alberto,
le armi di distrazione di massa sono sempre le più pericolose....
Ciao Tina,
In effetti l'uomo del colle, ormai abituato a firmare qualsiasi porcata gli venga proposta, rappresenta l'elemento più patetico ed offensivo dell'intero siparietto.
Ma sarà mai possibile che noi si debba mantenere una persona del genere, buono solo per dispensare discorsetti senza senso e firmare leggi porcate?
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Mike
Caro Marco,
perdona l'OT ma ho bisogno del uo aiuto.
Da un mesetto contribuisco a linkare notizie sulle centrali a biomasse in un gruppo di facebook.
Si chiama: Una centrale a biomasse a Canale? Discutiamone,...ecc.
Tra i link, ho aggiunto un documento su carta del wwf che denuncia la scelta della regione piemonte di uno sfruttamento intensivo dei boschi per ricavare energia.
C'è, nel gruppo, chi dice che è anonimo perché non firmato e pieno di inesattezze.
Sono convinta che tu, essendo del luogo, sapresti vedere se ci sono inesattezze nella valutazione della situazione boschiva e dei veri intenti della nuova legge forestale. Il link: http://www.wwf.it/UserFiles/File/AltriSitiWWF/Piemonte/documenti/biomasse/20100301%20Biomasse_grande%20inganno.pdf
Mi daresti una mano ad aiutare quanti, di quel gruppo, si sta adoperando per proteggere la vallata del Roero?
Grazie, Sofia Astori.
Molto condivisibile, forse è ideale complmento da quanto scritto da Marco
"ILLEGALITA' NORMALE":
http://retedeicittadini.it/?p=2437
ciao, Roberto
PS
sulle centrali a biomasse, da you tube, un documento utilissimo:
http://www.youtube.com/watch?v=-nqvGSInHl8
Ciao Sofia,
appena trovo un attimo vado a leggere e ti esprimo il mio parere.
Ciao Roberto,
grazie per il link e anche per il documento riguardo alle biomasse.
good start
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