Marco Cedolin
La notizia è stata battuta esattamente in questi termini:
WASHINGTON - Il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, ha ricevuto dalla Harvard Kennedy School e dalla Nieman Foundation for Journalism at Harvard un encomio per il ruolo svolto dal quotidiano "in un momento di grave pericolo per la liberta' di stampa in Italia'' si legge nella motivazione.
E la sua lettura suscita più di una perplessità fra chi si trova da alcuni mesi di fronte ad una delle peggiori stagioni del giornalismo italiano. Un giornalismo che spudoratamente e senza l’ausilio di alcun senso della misura ha sdoganato gossip e voyeurismo, trasportandoli dai rotocalchi in cui risiedevano abitualmente fin sulle prime pagine dei grandi quotidiani, al solo scopo di usarli come “armi non convenzionali” nell’arena dello scontro politico.
Ezio Mauro ed il giornale da lui diretto sono stati sicuramente i più grandi artefici (anche se non i soli) di questa nuova stagione di giornalismo “avvelenato”, all’interno della quale le paparazzate e le storie di escort e transessuali, riguardanti la vita privata degli uomini politici, hanno sostituito le critiche e gli attacchi che normalmente venivano portate entrando nel merito dell’attività politica degli stessi. Con la conseguenza di svilire ulteriormente il già non eccelso livello dell’informazione italiana, importando un modello “anglosassone” completamente avulso dal contesto del nostro paese. Una stagione che dopo i tanto veementi quanto infruttuosi attacchi nei confronti di Berlusconi, ha proprio in questi giorni prodotto la prima vittima illustre, sotto forma del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, letteralmente “cancellato” dalla scena politica, non a causa del suo assai discutibile operato nell’amministrare la cosa pubblica, bensì in virtù di una torbida storia privata, condita da rapporti extraconiugali con transessuali, ricatti e visite in auto blu ai consessi carnali.
Se l’encomio assegnato ad Ezio Mauro non può stupirci più di tanto, alla luce dell’abnegazione con cui ha lavorato e lavora nel tentativo di appiattire il giornalismo italiano sul modello di quello statunitense, a stupire sono invece le motivazioni addotte per giustificare l’encomio stesso e la natura del ruolo (giudicato meritevole) svolto da Repubblica nell’ambito di quello che gli statunitensi definiscono “un momento di grave pericolo per la liberta' di stampa in Italia”.
Se infatti è difficile credere che un qualcosa mai esistito salvo rare eccezioni, come la libertà di stampa in Italia, possa risultare oggi in grave pericolo, resta ancora più difficile identificare nell’operato di Ezio Mauro, imperniato su gossip e voyeurismo, un’azione salvifica volta a recuperare la perduta libertà. Basta infatti sfogliare anche distrattamente le pagine di Repubblica, per rendersi conto che all’interno del giornale, per quanto la si cerchi, non vi è taccia alcuna di un pur minimo anelito di libertà.
WASHINGTON - Il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, ha ricevuto dalla Harvard Kennedy School e dalla Nieman Foundation for Journalism at Harvard un encomio per il ruolo svolto dal quotidiano "in un momento di grave pericolo per la liberta' di stampa in Italia'' si legge nella motivazione.
E la sua lettura suscita più di una perplessità fra chi si trova da alcuni mesi di fronte ad una delle peggiori stagioni del giornalismo italiano. Un giornalismo che spudoratamente e senza l’ausilio di alcun senso della misura ha sdoganato gossip e voyeurismo, trasportandoli dai rotocalchi in cui risiedevano abitualmente fin sulle prime pagine dei grandi quotidiani, al solo scopo di usarli come “armi non convenzionali” nell’arena dello scontro politico.
Ezio Mauro ed il giornale da lui diretto sono stati sicuramente i più grandi artefici (anche se non i soli) di questa nuova stagione di giornalismo “avvelenato”, all’interno della quale le paparazzate e le storie di escort e transessuali, riguardanti la vita privata degli uomini politici, hanno sostituito le critiche e gli attacchi che normalmente venivano portate entrando nel merito dell’attività politica degli stessi. Con la conseguenza di svilire ulteriormente il già non eccelso livello dell’informazione italiana, importando un modello “anglosassone” completamente avulso dal contesto del nostro paese. Una stagione che dopo i tanto veementi quanto infruttuosi attacchi nei confronti di Berlusconi, ha proprio in questi giorni prodotto la prima vittima illustre, sotto forma del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, letteralmente “cancellato” dalla scena politica, non a causa del suo assai discutibile operato nell’amministrare la cosa pubblica, bensì in virtù di una torbida storia privata, condita da rapporti extraconiugali con transessuali, ricatti e visite in auto blu ai consessi carnali.
Se l’encomio assegnato ad Ezio Mauro non può stupirci più di tanto, alla luce dell’abnegazione con cui ha lavorato e lavora nel tentativo di appiattire il giornalismo italiano sul modello di quello statunitense, a stupire sono invece le motivazioni addotte per giustificare l’encomio stesso e la natura del ruolo (giudicato meritevole) svolto da Repubblica nell’ambito di quello che gli statunitensi definiscono “un momento di grave pericolo per la liberta' di stampa in Italia”.
Se infatti è difficile credere che un qualcosa mai esistito salvo rare eccezioni, come la libertà di stampa in Italia, possa risultare oggi in grave pericolo, resta ancora più difficile identificare nell’operato di Ezio Mauro, imperniato su gossip e voyeurismo, un’azione salvifica volta a recuperare la perduta libertà. Basta infatti sfogliare anche distrattamente le pagine di Repubblica, per rendersi conto che all’interno del giornale, per quanto la si cerchi, non vi è taccia alcuna di un pur minimo anelito di libertà.
Lo stesso discorso vale naturalmente anche per gli altri quotidiani italiani, i cui direttori non sono però ancora stati insigniti di alcuna onorificenza da parte dei mecenati statunitensi. Coraggio, non vi avvilite, qualche intervista in più ad escort e transessuali, qualche scoop piccante concernente la vita sessuale di un politico che conta, magari una lista di domande da pubblicare ogni giorno per qualche mese e vedrete che prima o poi arriverà anche il vostro turno.
11 commenti:
almeno hanno Michele Serra
La Repubblica ha un concetto tutto suo della libertà di informazione.
Sulla vicenda nella quale il loro editore vuole imporre ad Aprilia una centrale turbogas, non hanno mai scritto nemmanco una BREVE.
Non pervenuti.
Parliamo di decine di manifestazioni con migliaia di persone, vittorie al Tar poi bypassate da "pareri del Consiglio di Stato" durante il governo Prodi, iter autorizzativi sui quali si sta ancora indagando...,
un presidio mantenuto per più di un anno da centinaia di volontari e attivisti della Rete cittadina, che venne sgomberato all'alba con il corollario della polizia in assetto antisommossa...
Niente.
La Repubblica su questo non ha nulla da scrivere per i propri lettori:
http://www.noturbogasaprilia.it/
e le ragioni dei cittadini di Aprilia non esistono.
Si è arrivati persino al ridicolo nel "Piano energetico della Regione Lazio" (...)
...nel "Piano" la Centrale Turbogas di Aprilia non risulta "necessaria" per il fabbisogno regionale, tuttavia, risulta comunque presente, in quanto "autorizzata".
(non è necessaria ma è autorizzata: geniale!, ma per LaRepubblica neppure questa è una notizia)
Altra perla:
la potenza installata nella produzione di energia nel Lazio è attualmente sufficiente per il fabbisogno regionale fino al 2020.
(una vera e propria emergenza, SOLO FINO al 2020! ndg)
Il Direttore Mauro dovrebbe a questo punto verificare perchè la redazione di Roma è così "sensibile" da non aver mai scritto una riga, neppure sulla cronaca locale:
http://www.noturbogasaprilia.it/.it/
Domenica ho scritto uno dei miei rari "articoli". La forma non è paragonabile lontanamente a quella di Cedolin. La volontà di diffondere fatti però è la medesima:
Peccato: non governava male (?)
http://italiopoli.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2365181
ciao, Roberto
Gentile Marco
concordo sostanzialmente con lo spirito del post e anche il commento di Roberto è condivisibile.
Tuttavia, è bene sottolineare che, nel caso di Berlusconi, non si tratta di semplice voyeurismo gossiparo, ma di qualcosa di più: di un capo di Governo che usa un palazzo dello Stato (Palazzo Grazioli) per scopi, diciamo così...non propriamente istituzionali; dell'uomo più potente d'Italia messosi nella pericolosa condizione di ricattato. Di queste cose bisogna parlare, visto che in Tv si è reticenti.
Repubblica, difettosissima senza ombra di dubbio,ha fatto bene a calcare la mano, colmando il vuoto dell'informazione (?!) televisiva sull'argomento. Non si è trattato di una semplice torbida storia.
Per il resto, possiamo attaccare il quotidiano e tutti i silenzi di cui si rende complice, ambiente in primis.
Grazie a presto
Io non ci vedo nulla di strano...
Ci sono le "guerre preventive" con a seguito "premi Nobel per la pace preventivi"...cioè nella speranza che si faccia qualcosa per la pace in futuro...visto che nel presente e in passato non è stato fatto NIENTE...
Questo riconoscimento deve essere visto sotto quest'ottica:
"Si spera che in futuro si faccia giornalismo"!
;)
Scusino i signori Lorenze e le loro monomanie berlusconiane. abbiate la compiacenza di rispondere perchè un giornale serio (non certo Repubblica che è carta per pulirsi il culo) dovrebbe parlare delle scapatelle di Berlusconi e non della corrotta e mafiosa amministrazione di Vendola in Puglia, dello stupratore del PD, della mafiosa amministrazione di Iervolino e Bassolino in Campania, non di meno del gruppo di assassini del PD nella stessa regione, del corrotto M'arazzo presidente della regione Lazio, della corruzione mafiosa a Palazzo Vecchi in quel di Firenze, per non dimenticare svariate inchieste in regioni, per corruzione e mafia, come Calabria, Liguria, Piemonte e in Abruzzo cosa vogliamo dire del crollo di edifici costruiti ora, come l'ospedale, sotto amministrazione di sinistra. E' strano come i farabutti di sinistra riescano ad accusare qualcuno senza uno straccio di prove quando loro invece sono ipercorotti. Signori Lorenzo non avete la statura morale per accusare un mostro pedofilo di niente perchè voi siete peggio.
Mi aspetto che arrivi qualche premio a Feltri dall'Università Statale di Mosca. Il multipolarismo deve pur pagare qualche mazzetta ogni tanto :)
Tullio
Marco guarda caso proprio oggi ho mandato una mail alla Repubblica per quanto riguarda la suina ... vado un po OT ma il concetto è lo stesso , la libertà di stampa ad uso e consumo dei padroni ma non di sicuro per noi , questo e il testo che ho mandato :
Buongiorno ,
mi chiamo Fabrizio Santoro e curo un piccolissimo blog :http://lalternativaisaia.blogspot.com/
vi scrivo per protestare contro la vostra posizione sulla "fantomatica" influenza H1N1.
E mai possibile che un giornale come il vostro mantenga una posizione come quella che state tenendo con i vostri articoli su questa schifezza mondiale chiamata H1N1 ?
Ma non vi vergognate nel diffondere allarmismo e preoccupazione fra la popolazione con le notizie false che provengono dall'OMS e dal nostro ministero della sanità ?
Proprio voi che sbandierate ai 4 venti la vostra posizione libera ?
Vi invito a riconsiderare la vostra posizione , non fosse altro che anche voi immagino avete famiglia , oppure avete a disposizione anche voi dei vaccini diversi da quelli previsti per la popolazione come gli alti dirigenti tedeschi ?
http://www.youtube.com/view_play_list?p=D970EB57532ACBFC
http://www.youtube.com/view_play_list?p=33178AB702E408DB
http://www.youtube.com/view_play_list?p=BBE07FB136E82A62
http://www.youtube.com/view_play_list?p=08F8A05D0864BD92
http://www.youtube.com/view_play_list?p=7003245DC26C7853
http://www.youtube.com/view_play_list?p=519D89C396007EFF
questi sono solo alcuni link presenti su Youtube dove viene ampiamente spiegato quello che potrebbe succedere a tutti quanti , compresi voi cari giornalisti ...
Se avete un minimo di amor proprio per voi e la vostra famiglia dategli un'occhiata , non si sa mai che vi svegliate !
Vergogna comunque e rabbia per la campagna di DISINFORMAZIA che state portando avanti , alla faccia del popolo che VOI stareste proteggendo .
Comunque tranquilli che il BILDERBERG vi premierà di questo passo , statene certi .
Vergogna !
Anonimo
non antepongo il "sig." al suo non-nome perchè non lo merita. Avevo scritto un post pacato senza attaccare nessuno (se non Berlusconi, o meglio ciò che avrebbe fatto) e invece mi sta vomitando tutta una serie di insulti che spero Marco Cedoin possa stigmatizzare quanto prima.
Ho solo scritto che, nella fattispecie,Repubblica ha fatto bene a parlare dei fatti di Palazzo Grazioli. Ha ascoltato le testimonianze e la stessa ex moglie del Premier ha lasciato intendere la bassa caratura morale del suo illustre ex consorte.
Ma non è un problema di caratura morale, bensì di opportunità (l'uso improprio di Palazzo Grazioli) e di ricattabilità di un personaggio che, fino a prova contraria, è innocente ma che, visto "l'alta considerazione" che ha delle donne, si ha tutto il diritto di detestare.
Per il resto Repubblica è totalmente attaccabile e l'articolo di Marco è
del tutto condivisibile.
Provi, utente anonimo, a parlare di fatti pertinenti e di entrare nel merito, piuttosto che sputare insulti alla cieca, senza neppure conoscermi.
Gentili amici,
voglio sottolineare come il corrosivo sia e voglia essere uno spazio "libero" all'interno del quale confrontare le nostre idee, magari con quell'enfasi che spesso accompagna ciò che ci appassiona, ma sempre con il dovuto rispetto nei confronti degli altri interlocutori.
Proprio per questa ragione ho deciso di lasciare la libertà dei commenti anonimi, che però non devono mai essere occasione per offese personali, insulti o quant'altro, anche qualora riferiti oltre che ad altri commentatori anche a personaggi pubblici, giornali o istituzioni.
Detto ciò mi sento di auspicare che il confronto d'idee prosegua con rinnovata passione e con il giusto rispetto, tanto per il pensiero di Lorenzo, quanto per quello di tutti gli altri.
Grazie
Marco Cedolin
Grazie, Marco
continuerò a scrivere con la stessa passione, senza cadere negli insulti, sperando che lo stesso faccia l'anonimo utente.
Lorenzo
Grazie Lorenzo per il buon senso dimostrato, di cui darà prova certamente anche il suo anonimo interlocutore.
E grazie a tutti per i commenti, come sempre molto interessanti ed istruttivi.
Ho apprezzato particolarmente la lettera di Fabrizio che per molti versi sembra avermi letto nel pensiero.
Marco
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