mercoledì 27 agosto 2008

La rivista degli ingegneri

Marco Cedolin

Un amico, di quelli che hanno pochissimo rispetto per lo stato di salute del mio fegato, mi ha inoltrato gentilmente una copia dell’ultimo numero 345 di luglio della rivista “L’ingegnere italiano”, rivista ufficiale dell’Ordine degli ingegneri che arriva nelle case di 200.000 professionisti iscritti all’albo, scaricabile anche dal sito www.tuttoingegnere.it.
Le “perle” degne di richiamare l’attenzione, anche di uno scrittore dalle limitatissime competenze tecniche come il sottoscritto sono molte, così come molta è la disinformazione dispensata a piene mani ostentando estrema generosità.
Ne ho scelte due, con l’intento di essere sintetico e non tediare troppo il lettore, si tratta di uno sconcertante articolo che compare a pagina 2, avente per oggetto le grandi opere e di una suggestiva intervista al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo dalla quale si evince con estrema chiarezza quale sia il grado di competenza del personaggio per quanto concerne i temi ambientali che si presume dovrebbero costituire il fulcro intorno al quale opera il suo ministero.

Nell’articolo sulle grandi opere che si richiama ai temi emersi nel 5° forum di “edilizia e territorio” che ha fatto il punto sulle grandi opere, si citano parole del Sottosegretario alle infrastrutture Roberto Castelli che dopo avere ribadito la priorità della realizzazione dei corridoi I e V per inserire l’Italia nella competitività internazionale, esterna il convincimento secondo il quale “le merci via nave per arrivare dalla Cina all’Europa impieghino mediamente tre settimane, mentre in treno potrebbero giungere in una settimana, fatto che cambierebbe il valore del business”, aggiungendo poi che “mentre la Bundesbank starebbe già progettando l’asse Berlino – Pechino, l’Italia rischierebbe l’estromissione dai traffici internazionali, nel caso entro luglio non ci fossero segnali chiari e rischiassero di decadere i finanziamenti europei”.
A suffragare le parole di Castelli, al fine di non farle restare dei vuoti slogan, nemmeno l’ombra di un dato, nessuno studio che metta in evidenza quale rilevanza abbia la velocità del mezzo di trasporto sul computo del tempo complessivo del servizio di trasporto delle merci, nessun ragguaglio riguardo a quale linea ferroviaria dovrebbe servire allo scopo di trasportare via treno le merci dalla Cina all’Italia, nessun dato concernente i costi di una simile operazione, nessun confronto fra la spesa del trasporto via nave e quella di questo futuribile servizio su rotaia, nessuna ragione umanamente comprensibile che dimostri la necessità di investimenti miliardari di denaro pubblico per tentare di fare arrivare i prodotti cinesi in Italia più in fretta.
L’articolo continua poi offrendo le esternazioni dell’Amministratore delegato delle FS Moretti che loda l’estensione della legge obiettivo e dichiara che l’alta velocità “valorizza il patrimonio immobiliare locale”, constatazione che purtroppo alligna solamente all’interno del suo immaginario dal momento che innumerevoli studi stanno a dimostrare come infrastrutture ambientalmente impattanti quali il TAV determinino l’effetto Bronx che riduce i territori a corridoi di transito fortemente deprezzati anche dal punto di vista del valore immobiliare.
C’è spazio anche per le esternazioni del ministro delle Infrastrutture Matteoli che si dice pronto ad accogliere le esigenze delle comunità locali, ma solo blindando il confronto con la priorità del fare comunque l’infrastruttura, denotando un’apertura al dialogo veramente commovente che raggiunge il proprio acme nella constatazione che in Val di Susa i sindaci sarebbero disposti ad accettare il TAV in cambio di maggiori servizi locali. Peccato Matteoli e l’articolo in oggetto non si sentano in dovere d’informare gli ingegneri riguardo al fatto che in Val di Susa la stragrande maggioranza dei cittadini continua ad essere contraria all’alta velocità come e più di prima del confronto, che in realtà non c’è mai stato avendo coinvolto esclusivamente i sindaci che si sono guardati bene dal condividere alcunché con la popolazione.

Il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo intervistata in merito alle fonti energetiche rinnovabili afferma che “l’Italia è il Paese del sole e del vento in abbondanza, ma magari ha poca superficie per potere sfruttare appieno queste risorse”. Probabilmente il ministro pensa che lo sfruttamento dell’energia solare ed eolica possa produrre risultati solamente attraverso distese infinite di pannelli solari o torri eoliche, ignorando completamente che i risultati migliori in termini di rendimento si ottengono con i piccoli impianti di autoproduzione per i quali la superficie italiana è più che sufficiente.
Il ministro asserisce poi che “il nucleare è una scelta quasi obbligata nel momento in cui i ritardi accumulati negli anni rischiano di portare l’Italia alla paralisi energetica e produttiva con tutte le ricadute sulla vita quotidiana dei cittadini”. Nessuno evidentemente l’ha informata, forse dopo averla letta lo faranno gli ingegneri, del fatto che l’Italia secondo le sue parole prossima alla paralisi energetica sta apprestandosi a diventare il maggiore hub europeo nella distribuzione del gas, così come nessuno l’ha informata del fatto che le centrali nucleari determinano pesanti ricadute dal punto di vista ambientale ed è soprattutto di quegli impatti che lei in qualità di ministro dovrebbe occuparsi.
Imbeccata poi dall’intervistatore che mette in evidenza come circa il 20% del territorio nazionale sia destinato all’uso di parco con il sostanziale blocco di ogni infrastruttura, la Prestigiacomo si rammarica di questa realtà ed afferma che “l’eliminazione dell’uomo e delle sue attività da intere porzioni di territorio le sembra un impoverimento di quello stesso territorio”. Singolare il fatto che il ministro dell’Ambiente riduca l’ambito dell’attività umana alla sola costruzione d’infrastrutture cementizie e non riesca ad immaginare la possibile valorizzazione delle aree adibite a parco magari in chiave turistica, anziché attraverso l’edificazione di gallerie e viadotti che ben lungi dall’arricchire un territorio generalmente contribuiscono a distruggerlo.
L’ultima domanda è sulle problematiche concernenti i rifiuti, al riguardo la Prestigiacomo tenta di arrampicarsi sugli specchi profondendosi in esercizi dialettici privi di costrutto, parla di riciclo, di ambiente sostenibile, di ciclo dei rifiuti economicamente virtuoso, di posti di lavoro, di ritardo più amministrativo che tecnologico. Non offre un solo dato, non tratteggia neppure un programma di gestione della spazzatura che possegga un minimo di coerenza e soprattutto dimentica di menzionare la necessità di ridurre la produzione di rifiuti, come non solo la UE ma anche il semplice buon senso c’impongono di fare al più presto.
Dopo avere letto l’intervista mi assale il dubbio che in fondo la Prestigiacomo pensi di essere il ministro delle infrastrutture, ma allora all’ambiente chi ci penserà, dal momento che Matteoli non sembra propenso a ripetere l’esperienza ed è troppo impegnato a blindare i confronti con le popolazioni?

Se questa è la qualità dell’informazione che viene dispensata ad un’elite di cultura superiore alla media quali sono gli iscritti all’Ordine degli ingegneri, non oso veramente pensare cosa ci ritroveremo ben presto a leggere noi comuni mortali che agli occhi del circo mediatico non siamo in grado di distinguere la differenza esistente fra un parco ed un’infrastruttura per i treni ad alta velocità, veniamo destinati a confronti blindati e desideriamo ricevere dalla Cina sempre un maggior numero di prodotti nel minore tempo possibile, pur non essendo consci di avere questa aspirazione.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma così ti fai del male Marco..

Mi ricordi quando appena arrivato a Roma mi è capitato fra le mani StaffettaQuotidiana, il giornale dei petrolieri.
(un mondo parallelo....altro che Star trek)

Se 200mila persone (anche ingegneri non vuol dire che tutti abbiano cultura e buonsenso) si fanno abbindolare da fogli di nessuna consapevolezza e opinion leader che nemmanco Paperopoli, insomma, forse ce li meritiamo gli sviluppisti al potere. Ci meritiamo i BersaniScajola.

è tutto li il problema, di quando si va a tracciare una X alle urne.
Poi non ci si può lamentare che certi posti vengano occupati da chi non ha la più pallida idea del ruolo che dovrebbe svolgere.

La Prestigiacomo non fa che portare avanti la "cultura" della sua famiglia; sarebbe strano che nell'adempimento del suo ruolo si informasse, dal momento che è stata piazzata su quella poltrona proprio per non fare nulla, come il suo predecessore Matteoli.

Raccolta differenziata in Svezia:

http://www.youtube.com/watch?v=lgO2wkatwVE&eurl=http://www.marcoboschini.it/

eppure, www.comunivirtuosi.org
ci dimostra che un Paese diverso è possibile, ci si vive meglio in quei comuni.
In Italia, non solo in Svezia.

Gli italiani devono anche darsi una svegliata, non possono pretendere di fregarsene sempre e lasciare l'onere di fare qualcosa ai NoTav del caso.
O non ne usciremo.
Dati Istat dicono che 12 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà, di questo passo lo sviluppismo ci manderà in vacca tutti quanti.
Non credo che questo blog sia letto da PD-PDL-lini, ma nel caso, sommessamente, li invito a ragionare.

Per quanto monotematico, il mio sito è sempre a disposizione:
www.buonsenso.info

"Noi" Marco facciamo da tempo la nostra parte per "spegnere l'incendio", poi se almeno una buona parte degli altri non fanno la loro parte.... si emigrerà.

Un abbraccio, Roberto

Luca C. ha detto...

Questa del treno ad alta velocità che trasporta le merci italiane in fretta e furia dall'Italia alla Cina è veramente al di là di ogni immaginazione...

Anonimo ha detto...

Non ho parole, hai detto bene Marco: è sconcertante...la sfacciataggine nello sfoggiare tanta ignoranza. Abbiamo il ministro dell'ambiente che se ne frega dell'ambiente, quello della scuola che se ne frega della scuola, quello della giustizia che se ne frega della giustizia, ecc...
Sai cosa ti dico Marco?
(la verità è in questo video)
http://it.youtube.com/watch?v=YT_TtzX35Bk

marco cedolin ha detto...

Ciao Roberto,
in effetti talvolta sono preoccupato da questa mia propensione all'autolesionismo:-)

Condivido in pieno il senso del tuo commento, sicuramente occorre che la gente per molti versi inizi a svegliarsi, superando barriere politiche e retaggi culturali per tentare di gestire in prima persona il proprio futuro.

Un caro saluto
Marco

marco cedolin ha detto...

Caro Luca,
in effetti anche per me che ho ormai fatto il callo alle bufale concernenti il TAV, questa della linea ad alta velocità fra l'Italia e la Cina risulta essere una delle più spassose.

Cara Alba,
grazie per il video.
Alcune volte mi domando, vista la statura morale e le competenze tecniche dei ministri in questione,se forse il menefreghismo non sia in fondo l'atteggiamento meno pericoloso, il giorno in cui inizieranno ad interessarsi dei loro ministeri il danno rischierà di essere estremamente maggiore:-)

Anonimo ha detto...

Caro Marco....
Dato che ti sei (giustamente) stupito dello spazio concesso all'ignorante in camicia verde ed alla squinzia di marca sicula....
potrai sicuramente comprendere il mio stato d'animo nel leggere le "verità eterne" propalate dal presuntuoso idiota che all'anagrafe corrisponde al nominativo di franco battaglia (pur avendo ho scritto un e-mail di "congratulazioni! alla "nuova" redazione.... fino ad oggi nessuna risposta, ovviamente....)
Ciao.
Gio Cossu