Marco Cedolin
La figuraccia inattesa aveva già coinvolto poco tempo fa Rai 1 e Silvio Berlusconi, additato dagli italiani come l'archetipo degli uomini politici che dicono e non fanno, ricordate?
Ma questa volta l'imbarazzante siparietto ha coinvolto l'intera Unione Europea, allorchè alla domanda su "quale fosse nel globo la nazione più pericolosa nel compromettere la pace mondiale" la maggior parte degli europei ha dato ad Israele (e al boia Sharon che lo governa) la proprio non ambita palma.
Agli uomini politici contemporanei, sempre troppo indaffarati nel curare l'immagine ed il proprio appeal in TV deve essere sfuggito un particolare piccolo ma pregno di significato.
Quando si governa nel nome dei popoli facendo e dicendo cose che i popoli non condividono, bisogna evitare di proporre e rendere pubblici sondaggi di qualunque genere essi siano, onde evitare di venire smentiti clamorosamente.
Il problema è tutto qui, non alligna nell'antisemitismo di noi europei e neppure in un sondaggio che qualche uomo politico sull'orlo di una crisi di nervi ha tentato d'interpretare come tendenzioso e neanche in uno sbaglio nella composizione del campione.
Il problema nasce e muore dentro la realtà di questa oligarchia che siede sul trono d'Europa senza altro scopo se non quello di essere il braccio politico delle multinazionali e perseguire una strada utilitaristica che con gli interessi e la volontà del popolo nulla ha da spartire.
Se si fosse fatto un sondaggio sul collaborazionismo dell'UE all'invasione americana dell'Iraq la posizione dei governi sarebbe stata clamorosamente smentita.
Se si chiedesse agli italiani quanto sono "felici" della riforma Biagi, di quella della scuola, del grande benessere conseguente all'introduzione dell'Euro o della nuova "geniale" riforma delle pensioni i risultati sarebbero tali da far sprofondare in una melma di cocente imbarazzo un'intera classe politica.
La "gente" per quanto la si bombardi con una disinformazione mediatica scandalosa, la si "impasticchi" di pubblicità idiota dal mattino alla sera, la si ricatti con il miraggio evanescente dell'agognato arricchimento, un minimo di raziocinio è riuscita comunque a mantenerlo.
Quando le si pongono domandine facili facili e risponde in sincerità non può fare altro che additare Israele come il paese che più di ogni altro si manifesta guerrafondaio, arrogante, prevaricatore e quanto mai lontano dall'essere una democrazia.
Nelle democrazie i criminali di guerra vengono processati e poi tradotti alle patrie galere, non incensati e lasciati con potere assoluto alla guida del paese.
Quante figure patetiche si stanno dibattendo in questi giorni nel tentativo di screditare in qualche maniera i risultati di un sondaggio che non avrebbe dovuto stupire nessuno.
Dal misrabbino Fini Gianfranco a quel Romano Prodi scelto dalla sinistra chic per compiere la "missione impossibile" di riuscire a perdere perfino le prossime elezioni, dalle metastasi di democrazia cristiana come Follini e Casini, fino ad un uomo come Marcello Pera che per conservare un minimo di dignità dovrebbe restare sempre in silenzio.
Tutti a vaneggiare ancora una volta di antisemitismo, tutti a cercare di difendere l'indifendibile Sharon, tutti a combattere con indignazione quello che è in effetti il loro unico nemico: il pensiero del popolo.
Siccome stamattina nel leggere quattro pagine della Stampa (dico quattro e le prime quattro oltretutto) dedicate esclusivamente all'argomento, sono rimasto per un attimo incredulo e basito vorrei permettermi, con l'umiltà che da sempre contraddistingue noi persone comuni, di dare un piccolo consiglio a lor signori.
Il lodo Maccanico è ormai caduto nel dimenticatoio, la vostra propensione a vietare tutto e il contrario di tutto è fuori discussione, perchè dunque non promuovere una bella legge che vieti i sondaggi a qualunque titolo e in qualunque forma?E' l'unico modo, datemi retta,per evitare non solo di sprecare inutilmente fiato prezioso, ma anche per far si non si palesi quello che in fondo in fondo è il vostro vero grande problema: il fatto di non rappresentare in realtà niente e nessuno, tranne i vostri padroni.
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