Marco Cedolin
Ricordate lo slogan tanto popolare negli anni 80?
Anni in cui il partito radicale (non ancora asservito al capitalismo americano) e le forze di sinistra (che ancora parlavano un linguaggio di sinistra), fecero appello al buon senso degli italiani (che ancora ne avevano) e tramite un referendum (quel tipo di consultazione che ora la sinistra chic snobba) fu sancito "in Italia mai più centrali nucleari".
Ricordare in questo caso è quanto mai opportuno, poichè l'impressione dinanzi al putiferio estrogenato dell'interruzione di corrente a macchia di leopardo è, che al di là dell'estemporanea emergenza elettrica si nasconda un disegno ben preciso, avente lo scopo di ripristinare il nucleare in Italia.
Il sottosegretario all'economia con delega sulla privatizzazione dell'Enel, Gianluigi Magri ha già dichiarato che "occorre investire subito nel carbone e nel nucleare".
A fargli eco il forzitaliota Giampaolo Bettamio,, vicepresidente della commissione attività produttive alla camera ha dichiarato essere giunto il momento per riflettere seriamente sull'introduzione dell'energia nucleare in Italia.
Il governo Berlusconi, impegnato come non mai a smantellare con sistematicità certosina tutte le conquiste sociali ottenute dal popolo in più di mezzo secolo, sta insomma "preparando" l'opinione pubblica al fine di poter lanciare con successo la propria campagna pro energia atomica.
I cittadini e le industrie (ma queste sono in parte collaborazioniste consapevoli del governo) vengono improvvisamente messi dinanzi allo spettro del black out.
Il messaggio che si vuole instillare negli italiani, dopo averli resi con ogni mezzo "elettrodipendenti" al limite del parossismo è molto chiaro: "o risparmiate energia o si dovrà per forza di cose ricorrere a nuove soluzioni".
Parlare di risparmio energetico a tutti noi che ogni giorno veniamo indotti dalla pubblicità più sfrenata ad acquistare oggetti che consumano elettricità, suona in verità come un dileggio peraltro oltremodo offensivo.
Indurre al senso di colpa chi usa quegli oggetti che il consumismo gli ha venduto usando ogni tecnica di convincimento mi sembra una violenza psicologica semplicemente vergognosa.
Non siamo stati noi a diffondere le lampade alogene, la sovrappopolazione dei televisori, decoder, computer, telefonini, spazzolini da denti elettrici, climatizzatori, forni microonde, aspirapolveri e le mille voltaiche creature che accompagnano le nostre giornate.
Ci hanno pensato le politiche industriali dei grandi gruppi, gli esperti di marketing, i fautori del consumismo, finanziati dai governi, non è forse Gasparri ad offrire 165 euro ai giovani con meno di 16 anni che acquistano un computer nuovo?
Il governo ben sa che dato un giocattolo al bimbo (e in questo siamo tutti un pò bambini) questi se lo terrà ben stretto, l'appello al risparmio è perciò solo una mistificazione fatta con lo scopo di cadere nel vuoto.
Le "nuove" soluzioni che interessano alla congrega di capitalisti senza scrupoli che ardisce farsi chiamare Casa delle libertà si chiamano centrali termoelettriche e soprattutto nucleari.
Soluzioni che in verità sono "nuove" come lo può essere l'imperialismo.
L'obiettivo è riuscire a dare all'industria energia a basso costo, pagandola con la salute degli italiani.
A Berlusconi non importa nulla di condurre una politica diametralmente opposta agli accordi di Kyoto, dal momento che il nostro paese si erge a specchio scolorito degli Stati Uniti che quegli accordi non li hanno sottoscritti.
Il governo non si preoccupa minimamente d'investire in quelle fonti d'energia veramente innovative, quali l'energia solare ed eolica, che restano nel nostro paese marginali, poichè non considerate utili (in termini di convenienza economica) dagli industriali e dai gruppi di potere.
Occorre una risposta chiara, forte, inequivocabile a chi vuole ricattarci con un'energia che si ciama cancro, magari dicendo con lingua bifida che gli impianti moderni sono più sicuri. NON E' VERO ed esiste un'ampia letteratura in proposito. La risposta non può essere che quella del 1987 Energia nucleare? NO Grazie!
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