mercoledì 21 dicembre 2016

Incognita geoingegneria

Marco Cedolin

Fin dalla notte dei tempi l'uomo ha nutrito la presunzione di "sostituirsi a Dio" nel tentare di condizionare l'attività atmosferica ed i fenomeni meteorici ad essa collegati. Basti pensare che i primi rituali di "danza della pioggia" vengono fatti risalire perfino all'antico Egitto, anche se i più noti sono quelli che hanno avuto come protagonisti le tribù degli indiani d'America.
Nei tempi moderni danze e rituali hanno ceduto il passo agli esperimenti scientifici, ma la presunzione di base è rimasta sempre la stessa: condizionare il clima ed adeguarlo alle necessità umane, nei sogni più spinti effettuando una sorta di terraforming del nostro stesso pianeta.
Dalla metà del secolo scorso sono innumerevoli i progetti di varia natura miranti alla modificazione del clima, condotti con gli scopi più svariati da quasi tutti i governi del mondo, con la collaborazione di istituti privati, imprese statali e multinazionali. L'insieme di queste operazioni, alcune delle quali svolte alla luce del sole ed altre segretamente è noto come geoingegneria, consistente nell'applicazioni di tecniche artificiali d'intervento umano sull'ambiente fisico.....


Con l'inizio del nuovo millennio e lo spettro sempre più consistente dei cambiamenti climatici e del presunto riscaldamento globale, entrambi imputabili all'attività antropica, gli investimenti in progetti di bioingegneria si sono moltiplicati in maniera esponenziale, ma troppo spesso la loro natura è stata tenuta sottotraccia, impedendo all'opinione pubblica di prendere coscienza di quanto stava accadendo.
Le due operazioni più importanti ed anche più controverse riguardano senza dubbio Haarp e le cosidette scie chimiche.

Haarp, acronimo di High-Frequency Active Auroral Research Program è un progetto del Dipartimento della Difesa statunitense, coordinato dalla Marina e dall'Aviazione militare, operativo dal 1993 e con la base principale situata a Gakona in Alaska. Ufficialmente si tratterebbe semplicemente di un laboratorio scientifico preposto a sondare la ionosfera e la magnetosfera con lo scopo di studiare l'effetto delle onde elettromagnetiche sulle comunicazioni, ma in realtà sembra possedere le potenzialità per essere o diventare molto di più. Spesso molte fonti, alcune delle quali autorevoli, hanno messo in relazione i 180 piloni d'alluminio alti 22 metri presenti a Gakona con i progetti di "guerra ambientale" statunitensi, attribuendo all'impianto la capacità di influenzare e modificare il clima di specifiche aree del globo.
Naturalmente, anche grazie al fatto che i grandi media, i governi mondiali e la comunità scientifica si sono sempre disinteressati della questione, non esistono prove evidenti che possano mettere in relazione il progetto Haarp con specifici eventi climatici intercorsi nell'ultimo ventennio a livello globale. Ciò nonostante sembra essere evidente come almeno potenzialmente Haarp sia in grado di modificare il campo elettro-magnetico della terra, con tutte le conseguenze indotte o accidentali che un'operazione di questo genere può determinare.

Le scie chimiche sono costituite dall'irrorazione in atmosfera per mezzo di aerei civili e/o militari di tutta una serie di sostanze della più svariata natura, con lo scopo di condurre esperimenti concernenti la risposta degli ecosistemi agli stimoli indotti o con l'intenzione di cambiare le condizioni climatiche di alcune aree specifiche del pianeta, o ancora di veicolare vaccini ed agenti chimici presso le popolazioni.
A differenza di Haarp non si tratta di un progetto ufficiale, dal momento che nessun governo ha mai ammesso l'esistenza di operazioni di questo tipo, la comunità scientifica nega categoricamente la presenza del progetto stesso e l'informazione mainstream tratta chiunque si occupi dell'argomento alla stessa stregua di un avvistatore di Ufo.
Ciò nonostante esistono molti elementi concreti che dimostrano come esperimenti di questo genere siano stati compiuti già nella seconda metà del secolo scorso in svariati paesi (fra i quali gli Stati Uniti, l'Italia e la Russia) ed a partire dal 2002 tale pratica sia stata presa seriamente in considerazione proprio nell'ambito della lotta contro i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale.
Non si tratta solamente delle dichiarazioni di scienziati e uomini politici di rilievo, fra i quali lo scienziato della NASA Douglas Rowland e il Director of the White House Office of Science and Tecnhology Policy John Holdren, che hanno ammesso l'esistenza delle irrorazioni, ma anche di veri e propri progetti documentati come il progetto FSPE che dal 1 novembre 2004 al 30 aprile 2005 si è svolto in Puglia per l’incremento delle precipitazioni, o il test Climagri portato avanti dal 2001 al 2003 per ridurre le precipitazioni nell’area del sud della nostra penisola. Più importante fra gli altri è l'accordo denominato “Cooperazione Italia-U.S.A. su scienza e tecnologia dei cambiamenti climatici”, stipulato nel 2002 dagli allora Presidenti George W.Bush e Silvio Berlusconi nel quale si fa specifico riferimento allo "sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell’ecosistema" e alla "progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2".

La sensazione è quella che la scienza e la tecnologia abbiano ormai raggiunto un livello tale da essere in grado d'influire significativamente sulle condizioni climatiche, sia localmente che globalmente. La grande paura è che chi gestisce le sorti dell'umanità, nel tentativo di porre rimedio ai mutamenti climatici, provocati proprio dalla scienza e dalla tecnologia, possa crearne sempre attraverso di esse di ben peggiori nei decenni a venire.

3 commenti:

Flavio ha detto...

L'uomo si illude di condizionare il clima ma il massimo che riesce ad ottenere è distruggere il "proprio" habitat...

Rosario Marcianò ha detto...

Le operazioni di aerosol non sono destinate a modificare il clima per contrastare il riscaldamento globale e gli sconvolgimenti climatici, ma ne sono la diretta causa. Le motivazioni sono in primis di origine militare, come ampiamente dimostrato qui.

marco cedolin ha detto...

Grazie Rosario per le precisazioni!