Bisogna
convenire sul fatto che almeno verso la fine del suo mandato
(supponendo che esistesse un mandato) il premierino Matteo Renzi,
incallito giocatore sul telefonino, qualcosa di buono è riuscito a
combinarlo, anche se i più avrebbero giurato che non ne sarebbe
stato capace. Sulle ali della madre di tutte le riforme, fra una
comparsata al teatrino della Leopolda e una visita alla corte di
Obama, l'ebetino da Firenze ha riportato miracolosamente gli italiani
alle urne, compattando destra e sinistra nel rifilargli (l'accademia
della crusca non me ne voglia) un sonoro calcio in culo di quelli che
raramente si sono visti in questo Paese.....
Per
esprimersi sulla riforma con cui Renzi ed il suo governo intendevano
stravolgere la Costituzione, gli italiani hanno riscoperto il piacere
di recarsi alle urne e lo hanno fatto nella percentuale inedita
almeno in tempi recenti del 70%. Per mostrare il gradimento nei
confronti della riforma stessa e del suo governo, il 60% dei votanti
ha detto NO, rispedendo al mittente il compitino che Renzi aveva
scritto sotto dettatura dei propri padroni.
Tutto
ciò nonostante una martellante campagna mediatica condotta a favore
del SI, con l'ausilio di molto giornalismo compiacente e di folte
schiere di vip di ogni ordine e grado.
Con
tutta probabilità la giornata odierna non cambierà di una virgola
le sorti di questo disgraziato paese, ma anche un solo attimo in cui
gioire è un qualcosa di liberatorio che fa bene alla salute e ci
porta, almeno in nuce, a pensare che in fondo sorridere forse è
ancora possibile.
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