Non
possiamo negare di avere accolto la vittoria di Donald Trump alle
elezioni americane con la giusta dose di soddisfazione, commista ad
una ventata di buonumore di quello che ormai latitava da parecchio
tempo. Non tanto perché acritici estimatori del miliardario
statunitense o ingenui sostenitori del fatto che il risultato
elettorale avrebbe rivoluzionato le sorti del mondo, bensí in quanto
forti del convincimento che il trionfo di Trump abbia di fatto
scongiurato l'ascesa al potere, nella nazione più "pericolosa"
a livello mondiale, di un mostro psicopatico e sanguinario quale
Hillary Clinton e di tutta l'élite mondialista e globalizzatrice che
l'aveva scelta come portabandiera.....
Al
di là delle considerazioni politiche concernenti i bianchi, la
classe media, i laureati e non laureati, l'America profonda e quella
superficiale, di cui in tutta sincerità ci importa davvero poco, il
dato di fatto che emerge dal risultato di queste elezioni é di
un'importanza tale da travalicare perfino l'identità del nuovo
timoniere degli Stati Uniti e riguarda i manipolatori della realtà e
dell'immaginario collettivo ed i risultati del loro sporco lavoro.
Donald
Trump ha stravinto le elezioni americane nonostante il circo
mediatico statunitense ed internazionale si fosse schierato fin da
subito compatto contro di lui, denigrandolo ed insultandolo per mesi,
tentando di raffigurarlo ora come una macchietta, ora come un demone,
ora come un maniaco sessuale, sfruttando senza risparmiarsi ogni piú
becero artificio in possesso dell'informazione moderna. E come se
questo non bastasse a favore della Clinton si sono schierate (non
solo in America) praticamente tutte le persone "famose" in
grado di orientare il pensiero dell'opinione pubblica, dagli attori
ai cantanti ai vip di ogni genere e tipologia. Tutto ciò che poteva
essere utile per manipolare la sensibilità collettiva è stato usato
senza alcuna parsimonia, in una campagna elettorale condotta in
maniera frenetica con colpi sempre sotto la cintola, interamente
finalizzata a rappresentare la lotta del "bene" costituito
da Hillary che avrebbe operato per sconfiggere il "male"
incarnato da Trump e destinato a soccombere nel fuoco dell'Inferno.
Ebbene
nonostante siffatto coacervo di sforzi ciclopici, gli elettori
americani hanno risposto "me ne frego" ai giornalisti, ai
cantanti, agli attori ed a tutto il circo della manipolazione e
nell'intimità delle urne hanno scelto proprio Trump
"l'impresentabile", mandando a casa Hillary, il "bene"
e tutti i guitti da cortile che da mesi starnazzavano per la loro
padrona.
Si
tratta, in questo caso si, di una rivoluzione epocale, perché senza
l'ausilio dei manipolatori l'élite internazionale che di fatto
gestisce al ribasso la vita di noi tutti rischia di trovarsi
improvvisamente spogliata della sua forza, dal momento che la
manipolazione del pensiero rappresenta il punto cardine del suo
potere.
Se
il popolo pretende di decidere con la propria testa e si rifiuta di
ascoltare i consigli per gli acquisti forse significa che sta per
finire il tempo della democrazia e del suffragio universale, o
semplicemente che l'élite mondialista nella sua arroganza non è poi
così invincibile come supponeva di essere.
4 commenti:
Piena condivisione. Anche per quanto scrivi in "manipolatori della realtà".
Bentornato!
Maurizio
Bentornato!
Maurizio
letto solo oggi, wow, ben detto!!
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