domenica 28 aprile 2013

Giuramento a mano armata

Marco Cedolin
La politica rinchiusa dentro il proprio palazzo di vetro, impegnata nella recita di corte e nelle relative cerimonie, e l'Italia che muore fuori, occupata a suicidarsi ed a prendersi a pistolettate, nella guerra a perdere della disperazione, che ogni giorno miete nuove vittime, simili ad agnelli sacrificali da immolare sull'altare dei grandi poteri finanziari e dei relativi camerieri.
Questa, più di ogni altra, è l'immagine evocata alla mente da quanto accaduto stamani dinanzi a Palazzo Chigi, dove mentre era in corso la cerimonia di giuramento del nuovo governo Letta, un disoccupato di 49 anni ha esploso sei colpi di pistola contro i carabinieri che presidiavano la piazza, ferendo due agenti, uno dei quali in modo grave....


La ricostruzione della sparatoria lascia al momento ancora alcuni punti oscuri, dal momento che il discoccupato viene descritto dai propri famigliari e conoscenti come persona che non ha mai manifestato alcun disturbo mentale ed appare alquanto singolare il fatto che abbia scatenato la propria furia contro i carabinieri, anziché contro i politici che per sua stessa ammissione avrebbero costituito il reale obiettivo del suo gesto. Forse nelle prossime ore sarà possibile farsi un'idea più chiara dell'accaduto, o più probabilmente l'evento verrà derubricato come il gesto di un folle che ha funestato il giuramento del governo, testimoniando la necessità del suo insediamento in tempi brevi, prima che la follia dilaghi.

Le reazioni del mondo politico sono state al momento tutto sommato contenute, oscillando fra la condanna di un gesto gravissimo al quale è però necessario guardare con le lenti della comprensione e il rifiuto della violenza, da portare con la consapevolezza che molti disperati in questo paese domandano risposte immediate ai loro problemi.
Non si sono potuti apprezzare finora i "classici" tentativi di strumentalizzare la sparatoria per evocare lo spettro del terrorismo ed invocare nuovi strumenti di controllo e solamente pochi decerebrati come Schifani o Alemanno hanno tentato di utilizzare l'accaduto per demonizzare i propri avversari politici, nel tentativo si sottrarsi alle proprie pesanti responsabilità e imputare magari a Grillo la colpa di un paese ridotto allo sbando da una classe politica di farabutti.

Dopo avere prestato il giuramento, ora sarà la volta della fiducia delle camere (tutto sommato scontata) e poi il nuovo esecutivo targato Enrico Letta, spari o non spari, potrà prendere il volo ed iniziare ad eseguire con condiscendenza gli ordini del padrone. Anche quando rischiano d'incontrarsi per un attimo fugace, l'Italia che vive nel palazzo e che quella che muore fuori, si manifestano estranee fin nel profondo dell'anima e risulta fin troppo facile comprendere come in realtà non s'incontreranno mai.

6 commenti:

RaMeTo ha detto...

Ecco, proprio questo è il problema, cioè che l'Italia del palazzo e quella fuori non si incontreranno mai. Due specie diverse non sempre vengono alle mani o si fanno la guerra, anzi per la maggior parte dei casi, una volta incontratosi collaborano....invece queste due Italia non si incontreranno mai....quindi una volta appurato che anche l'antibiotico più potente (le elezioni) non servono, che cosa ci resta?

marco cedolin ha detto...

Gentile Raffaele,
oltretutto il problema si pone su un piano inclinato dove una specie, ancorché composta da un esiguo numero d'individui, domina l'altra e gestisce il potere di determinarne i destini.

marco schanzer ha detto...

E' un problema che dovrebbe essere evitato da una adeguata educazione . L'aggressore fa pressione perche' il succube accetti l'educazione gestita da lui .....il succube lo ringrazia .
|E noi come contrabbattiamo ?

marco schanzer ha detto...

E' un problema che dovrebbe essere evitato da una adeguata educazione . L'aggressore fa pressione perche' il succube accetti l'educazione gestita da lui .....il succube lo ringrazia .
|E noi come contrabbattiamo ?

nonno enio ha detto...

dentro l'inciucio e fuori l'inferno, quì non si può proprio dire che la verità sta nel MEZZO

Pierre ha detto...

Il Governo Letta dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, che la FARSA dell'ALTERNANZA, è finita; rimane la sua pallida caricatura.