Se esiste un tratto saliente che
contraddistingue gli ultimi decenni della civiltà occidentale,
questo è caratterizzato dalla sempre più marcata bulimia di leggi
e leggine che tentando di preservare
un’immaginaria libertà collettiva ha di fatto reso
obbligatorio tutto ciò che non è stato preventivamente vietato.
Nonostante fin dai tempi dell'antica
Grecia si fosse realizzato come il miglior governo sia quello che
riesce a mantenere l'ordine e la pace sociale attraverso il minor
numero di leggi possibile, tutti coloro che hanno governato e
governano le democrazie iper liberiste nelle quali viviamo, hanno
deciso di procedere in senso diametralmente
opposto rispetto a questa massima, calpestando in primo luogo
il buon senso, prima ancora dei diritti dei cittadini.....
Chiunque abbia vissuto, come il
sottoscritto, la propria gioventù a cavallo degli anni 70,
percepisce con chiarezza il peso sempre crescente di una vera e
propria jungla di leggi costruite con lo scopo dichiarato di
preservare la libertà, mentre al contrario di fatto ne provocano
l’eutanasia.
Possedere un’auto
e circolare con essa è ormai diventato un sacrificio che rasenta
l’autolesionismo. Fra tasse di circolazione, assicurazioni salasso,
revisioni obbligatorie, controlli dei fumi, zone consentite o meno a
seconda del mezzo (euro1-2-2-4-5), pedaggi per entrare nelle “città
stato”, cinture di sicurezza, autovelox, telecamere, palloncini,
parcheggi a ticket, quella che nell’immaginario collettivo era
stata veicolata come un simbolo di libertà si è ormai trasformata
in un mero esempio di coercizione all’ennesima potenza.
Ma sulla falsariga
di quanto accaduto con l’auto ogni aspetto della nostra
vita è stato è stato regolamentato da una marea di obblighi e
divieti che orientano ogni nostra azione, rendendoci simili a tanti
automi, deprivati del libero arbitrio e costretti a procedere su
binari predefiniti che altri hanno tracciato per noi.
Vietato fumare,
vietato vendere o consumare alcolici in
orari o luoghi non consoni, vietato dare da mangiare ai piccioni,
vietato sostare nei parchi la sera, portare gli zoccoli ai piedi,
passeggiare a torso nudo, baciare la fidanzata, giocare a pallone in
spiaggia e perfino fare i castelli di sabbia.
Obbligatorio tenere
le luci dell’auto accese anche di giorno,
vaccinare i bimbi, nonostante ci sia il rischio di farli ammalare
gravemente, avere un conto in banca anche se non lo si vuole,
compilare censimenti raccontando i fatti nostri e rendere conto a
terzi del nostro tenore di vita, nonostante si tratti di un fatto
privato.
Un divieto di qua, un
obbligo di là, il nostro percorso è ormai simile ad un vero e
proprio campo minato, dove il cittadino viene trattato alla stessa
stregua di un “bambino scemo” da monitorare e controllare 24 ore
su 24, affinché non compia l’errore di arrogarsi il diritto di
prendere in proprio una qualche decisione.
Ma davvero l’uomo
deprivato del libero arbitrio e della propria libertà, nel nome di
una presunta libertà collettiva può aspirare a diventare un uomo
migliore? E soprattutto può considerarsi ancora un uomo?
6 commenti:
il futuro sarà orribile per coloro i quali hanno gli occhi aperti, i lavati di cervello invece lo adoreranno...
lelamedispadaccinonero.blogspot.it
L'unica carta che possiamo giocare , e' allestire un educazione alternativa per i giovanissimi .Ma cominciamo a pensarci post Italiani......l'Italia contiene troppi traditori , sbiorri o altro , per sopravvivere e per raddrizzarsi .Quindi un educazione non Italiana , che prevenga il tradimento , la " competitivita' "....la sudditanza , il " lavoro dipendente " che ci taglia le gambe . Per una tribu' . Perche' l'Italia non ci rispetta .
La nostra società ha fatto il suo tempo. Molti parlano ancora di cose che non esistono più. Occorre investire nel futuro senza discriminare il passato. Occorre pensare un nuovo modo di vita. Ma dubito ne saremo capaci.
Buongiorno, due righe giusto sul soggetto "conto in banca". È possibile ricevere uno stipendio in contanti sotto una certa soglia che qui in Francia è di 1500 euro. Informandomi ed informando chi, con coscienza o non, cercava di convincermi dell'impossibilità d'essere pagato in tal modo, ho potuto, grazie comunque alla volontà del datore di lavoro, riscuotere il salario in liquidi restando sotto la cifra legale (dovendo rinunciare tra l'altro a qualche centinaio di euro). È un conformismo soffocante.
il mondo comunque è sempre fatto a scale e c'è sempre chi scende e chi sale... e' solo questione di culo!
Salve. Seguo da anni Marco Cedolin. come mai non ci sono piu' aggiornamenti ne' su questo ne' su altri blog? Grazie
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