La
politica rinchiusa dentro il proprio palazzo di vetro, impegnata
nella recita di corte e nelle relative cerimonie, e l'Italia che muore fuori, occupata a suicidarsi ed a prendersi a pistolettate,
nella guerra a perdere della disperazione, che ogni giorno miete nuove vittime, simili ad agnelli sacrificali da immolare sull'altare
dei grandi poteri finanziari e dei relativi camerieri.
Questa,
più di ogni altra, è l'immagine evocata alla mente da quanto
accaduto stamani dinanzi a Palazzo Chigi, dove mentre era in corso la
cerimonia di giuramento del nuovo governo Letta, un disoccupato di 49
anni ha esploso sei colpi di pistola contro i carabinieri che
presidiavano la piazza, ferendo due agenti, uno dei quali in modo
grave....
La
ricostruzione della sparatoria lascia al momento ancora alcuni punti
oscuri, dal momento che il discoccupato viene descritto dai propri
famigliari e conoscenti come persona che non ha mai manifestato alcun
disturbo mentale ed appare alquanto singolare il fatto che abbia
scatenato la propria furia contro i carabinieri, anziché contro i
politici che per sua stessa ammissione avrebbero costituito il reale
obiettivo del suo gesto. Forse nelle prossime ore sarà possibile
farsi un'idea più chiara dell'accaduto, o più probabilmente
l'evento verrà derubricato come il gesto di un folle che ha
funestato il giuramento del governo, testimoniando la necessità del
suo insediamento in tempi brevi, prima che la follia dilaghi.
Le
reazioni del mondo politico sono state al momento tutto sommato
contenute, oscillando fra la condanna di un gesto gravissimo al quale
è però necessario guardare con le lenti della comprensione e il
rifiuto della violenza, da portare con la consapevolezza che molti
disperati in questo paese domandano risposte immediate ai loro
problemi.
Non si
sono potuti apprezzare finora i "classici" tentativi di
strumentalizzare la sparatoria per evocare lo spettro del terrorismo
ed invocare nuovi strumenti di controllo e solamente pochi
decerebrati come Schifani o Alemanno hanno tentato di utilizzare
l'accaduto per demonizzare i propri avversari politici, nel tentativo
si sottrarsi alle proprie pesanti responsabilità e imputare magari a
Grillo la colpa di un paese ridotto allo sbando da una classe
politica di farabutti.
Dopo
avere prestato il giuramento, ora sarà la volta della fiducia delle
camere (tutto sommato scontata) e poi il nuovo esecutivo targato
Enrico Letta, spari o non spari, potrà prendere il volo ed iniziare
ad eseguire con condiscendenza gli ordini del padrone. Anche quando
rischiano d'incontrarsi per un attimo fugace, l'Italia che vive nel
palazzo e che quella che muore fuori, si manifestano estranee fin nel
profondo dell'anima e risulta fin troppo facile comprendere come in
realtà non s'incontreranno mai.
6 commenti:
Ecco, proprio questo è il problema, cioè che l'Italia del palazzo e quella fuori non si incontreranno mai. Due specie diverse non sempre vengono alle mani o si fanno la guerra, anzi per la maggior parte dei casi, una volta incontratosi collaborano....invece queste due Italia non si incontreranno mai....quindi una volta appurato che anche l'antibiotico più potente (le elezioni) non servono, che cosa ci resta?
Gentile Raffaele,
oltretutto il problema si pone su un piano inclinato dove una specie, ancorché composta da un esiguo numero d'individui, domina l'altra e gestisce il potere di determinarne i destini.
E' un problema che dovrebbe essere evitato da una adeguata educazione . L'aggressore fa pressione perche' il succube accetti l'educazione gestita da lui .....il succube lo ringrazia .
|E noi come contrabbattiamo ?
E' un problema che dovrebbe essere evitato da una adeguata educazione . L'aggressore fa pressione perche' il succube accetti l'educazione gestita da lui .....il succube lo ringrazia .
|E noi come contrabbattiamo ?
dentro l'inciucio e fuori l'inferno, quì non si può proprio dire che la verità sta nel MEZZO
Il Governo Letta dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, che la FARSA dell'ALTERNANZA, è finita; rimane la sua pallida caricatura.
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