I primi sono i cuccioli che vivono con noi ed allietano le nostre giornate con la loro compagnia.
I secondi la congrega di banchieri che senza averne diritto governa
questo disgraziato paese e lo prosciuga di ogni risorsa, attraverso
l'imposizione di una tale marea di tasse che avrebbe fatto
impallidire perfino un professionista come il povero Padoa Schioppa.
Fidando naturalmente sulla capacità degli usurai di Equitalia di
estorcere denaro anche a chi ormai sta letteralmente morendo di fame.
Per la seconda volta si sta
infatti tornando a parlare di un progetto di legge, mirato a tassare
i possessori di animali domestici, finalizzato dal "nobile
proposito" di rimpinguare le casse comunali, finanziando una
migliore gestione del randagismo.
Stando alle pagine di
Repubblica, leader indiscusso fra i giornalacci mainstream, la
proposta di legge in oggetto avrebbe in un primo tempo riscosso i
favori del governo, che si sarebbe poi però affrettato nel prendere
le distanze, per bocca (o meglio tastiera) del sottosegretario
all'Economia Gianfranco Polillo, che esprimendosi nel merito nel
luogo deputato a discutere le leggi, cioè twitter, avrebbe definito
l'appoggio precedentemente dato al provvedimento solamente una
"battuta"....
Riteniamo giusto, per amore
di decenza, non entrare nel merito dell'atteggiamento ambiguo con il
quale il governo ormai da alcuni mesi introduce e poi ritratta
l'argomento, dal momento che probabilmente si tratta solamente di
"salti mortali" finalizzati a trovare la strada giusta per
meglio indorare la pillola.
Ci preme invece soffermarci
un attimo sulle conseguenze lapalissiane che verrebbero ingenerate
dall'approvazione di un qualsivoglia disegno di legge che preveda la
tassazione degli animali domestici presenti nelle nostre case, anche
qualora l'introito venisse destinato a gestire il fenomeno del
randagismo.
In primo luogo verrebbero
colpiti dalla nuova tassa proprio quei soggetti (i possessori di
animali domestici) che prendendosi cura di cani e gatti
contribuiscono a ridimensionare il problema del randagismo,
devolvendo agli amici a quattrozampe una parte del loro reddito.
In secondo luogo la
tassazione provocherebbe una vera e propria escalation degli
abbandoni, da parte dei soggetti meno sensibili, determinando un
incremento esponenziale proprio di quel randagismo che la legge si
proporrebbe di combattere.
Insomma un vero
cortocircuito logico o se preferite una porcata, in conseguenza della
quale gli animali domestici verrebbero ulteriormente vessati ed
equiparati ad un'auto di lusso o ad una barca da diporto.
Con tutta probabilità, di
fronte alle molte alzate di scudi che questa notizia ha provocato, la
tassa verrà per il momento accantonata, per ricomparire entro breve
tempo una terza volta, magari già approvata e pronta per l'uso,
unitamente ad un nuovo disegno di legge che preveda di tassare le
proteste un tanto a parola, naturalmente per finanziare il diritto a
protestare, sancito dalla costituzione.
2 commenti:
Certamante questa metodologia del governare/sfruttare finisce qui . Ha raggiunto il capolinea .Bisogna pero' vedere se e' disponibile qualche energia alternativa . Abbiamo una Societa' ? Una Societa' che possa rilevare le funzioni governative necessarie dalle varie bande che si alimentano ancora dello "stato" conseguente alla seconda guerra mondiale ? Nel frattempo , la creatura di Grillo e' riuscita a instillare il dubbio in una parte della popolazione . Non la piu' talentuosa , ma la piu' perbenista . Non hanno mai smesso di esistere chiazze di realta' in cui la gente insiste a pensare che quel che fa ha un senso compiuto e che la situazione e' piu o meno sotto controllo . Nel tracollo , costituiranno una colonna di sostegno ? Riuscira' il popolino a trovare la forza di ammettere che pagare le tasse non e' da persone perbene ? Qualche testa calda nei ranghi della alleanza "globalizzatrice" dara' ordini stragisti ai militari o ai chimici ? Non sara' uno scontro alla pari , ma " the game is on " .
Fa parte di una precisa strategia di controllo delle masse, quel che è grave è che non si tratta nemmeno della più complessa. Infatti è facile fare accettare provvedimenti impopolari: 1) facendoli credere indispensabili; 2) posticipandone l'entrata in vigore nel tempo; 3) applicandoli gradualmente (vedi IVA al 23% che si mangerà le poche tredicesime di quest'anno)...
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