martedì 1 giugno 2010

Il Console italiano incontra i sei italiani deportati in Israele


Marco Cedolin
Il Console italiano, senza troppa fretta, è riuscito a verificare lo stato di salute dei connazionali rapiti in acque internazionali e detenuti illegalmente in Israele.
Nonostante il rapimento, la detenzione illegale e la privazione dei più fondamentali diritti spettanti a qualunque detenuto, il governo attraverso il ministro Frattini, si limita ad "augurarsi" che vengano rilasciati al più presto, senza sentirsi in dovere di esprimere alcuna condanna per l'accaduto e alcuna richiesta di rilascio immediato degli italiani deportati.
E finge d'ignorare che si trovano rinchiusi in un carcere, l'amica Angela Lano perfino in isolamento, dopo avere rinunciato al rimpatrio immediato che avrebbe comportato la sottoscrizione di un documento in lingua ebraica, attraverso il quale i detenuti sarebbero stati costretti ad accollarsi colpe e responsabilità che in realtà non avevano.


Stando alle ultime notizie si apprende che ad Angela in serata sarebbe stata consentita una telefonata di 30 secondi (come accade appunto ai rapiti) a suo marito, nel corso della quale parlando in inglese (perchè così le era stato intimato) ha dato rassicurazioni in merito al suo stato di salute ed annunciato che forse domani verrà rilasciata e potrà fare ritorno in Italia.


Tratto da Infopal
Finalmente è stato concesso al Console italiano a Gerusalemme d'incontrare i sei italiani che si trovano sequestrati e imprigionati dalle autorità israeliane in un carcere nel deserto del sud.
I cinque uomini sono nella sezione maschile, mentre la donna, Angela Lano, direttrice di Infopal.it, si trova "in isolamento" nella sezione femminile, "particolarmente provata", secondo quando affermato dal console stesso.
Non è stata autorizzata loro nessuna comunicazione all'esterno, sebbene ne abbiano diritto in base alla legge internazionale.
Neppure è concesso loro disporre di un avvocato, mentre rimane sconosciuto il capo d'imputazione.
Giova ricordare che le navi della Freedom Flotilla si trovavano in acque internazionali ed erano regolarmente registrate, quando dono state assalite nel cuore della notte dalle teste di cuoio dell’esercito israeliano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
marco cedolin ha detto...

S'invitano i commentatori ad esprimere le loro riflessioni con lo stesso linguaggio che userebbero discorrendo con la propria madre, evitando ingiurie ed offese di qualsivoglia genere.
Eviterete così che i commenti vengano eliminati e renderete un ottimo servizio alla lingua italiana.

Grazie
Marco Cedolin