Marco Cedolin
Tre studenti dell’Università Cattolica di Milano dopo avere “studiato” a lungo il cantiere, situato a Milano in via Oglio 8, all’interno del quale la lega Cooperative sta costruendo i nuovi uffici della CGIL, oltretutto a poche centinaia di metri dagli uffici dell’Asl incaricata di vigilare in tema di sicurezza sul lavoro, hanno documentato attraverso filmati e fotografie una situazione parossistica nell’ambito della quale i muratori operavano senza rispettare neppure le più elementari norme di sicurezza.
Lavoratori sospesi sulle impalcature senza imbracature e senza casco, ponteggi non a norma e molte altre infrazioni sono state annotate e documentate all’interno di un dossier che gli studenti hanno consegnato al Corriere della Sera e alle organizzazioni sindacali.
La reazione dei sindacalisti della CGIL, sempre pronti a strumentalizzare la piaga delle morti sul lavoro quando la cosa giova al loro tornaconto, ma molto meno frequentemente disposti a mettersi in gioco in prima persona per produrre qualcosa di concreto è risultata a dir poco disarmante. Semplicemente una sorta di scaricabarile nei confronti della Asl preposta ai controlli e delle cooperative rosse incaricate dell’appalto, che a loro volta hanno accusato le cooperative alle quali era stato assegnato il subappalto, che per finire hanno scaricato ogni responsabilità sui lavoratori incoscienti e poco disposti a rispettare le regole di sicurezza.
Come sempre in un sistema come quello dell’edilizia, basato sui subappalti al massimo ribasso e con larga presenza di lavoratori in nero, le responsabilità costituiscono una sorta di miraggio evanescente assolutamente impalpabile e gli unici colpevoli alla fine risultano essere quegli stessi lavoratori la cui vita viene messa seriamente a repentaglio dalla massimizzazione del profitto operata da tutti quei soggetti abituati a maramaldeggiare sopra le loro teste.
La CGIL e le cooperative rosse, abituate da sempre a predicare bene ma razzolare male, non rappresentano certo un’eccezione in questo senso, ma sarebbe bene mandarlo a memoria quando in occasione del prossimo incidente mortale sul lavoro i loro leader torneranno a presenziare sopra a un palco pontificando in difesa dei lavoratori che hanno perso la vita, quegli stessi lavoratori che nei loro cantieri in fondo il pericolo “se lo stanno cercando”.
2 commenti:
bè adesso bisogna vedere come ne escono fuori, ad organizzare concerti e gite son proprio bravi vediamo se per una volta nella loro storia faranno davvero valere il diritto fondamentale dei lavoratori, quello alla vita!
questi muratori irresponsabili, eh ?!
grande ancora una volta marco
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