L’organizzazione e lo svolgimento di un grande concerto che
ha come protagonista una star musicale fra quelle che raccolgono un notevole
seguito è senza dubbio un evento che determina un impatto di un certo rilievo. Si
tratta di movimentare decine e decine di camion, mettere al lavoro almeno un centinaio di
operai e alla fine del tutto gestire alcune decine di migliaia di fan eccitati
ed entusiasti per la gioia di trovarsi al cospetto del proprio idolo.
Proprio per questa ragione, fino ad oggi, i luoghi
generalmente deputati ad ospitare queste kermesse, con qualche eccezione
illustre e non esente da polemiche come Woodstock, sono sempre stati gli stadi
da calcio o (quando la quantità dei fan lo permetteva) i palazzetti dello sport. Luoghi costruiti con lo scopo
precipuo di ospitare migliaia o decine di migliaia di persone all'interno di
uno spazio ristretto. Anche in questi casi spesso le polemiche non sono mancate,
ma hanno riguardato quasi esclusivamente lo stato dei terreni di gioco, spesso
devastati in profondità dai fan e resi inagibili prima che venissero portati a
termine i necessari interventi di manutenzione....
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, noto cantante che in
Italia è famoso da una trentina di anni, nel momento di organizzare il proprio
tour per l’estate del 2019 deve avere pensato che gli stadi o i palazzetti
dello sport fossero dei luoghi troppo angusti e scarsamente ameni per riuscire
ad esprimere appieno il proprio estro ed ha così deciso di sostituirli con alcune
fra le più belle spiagge della nostra penisola ed altri spettacoli della natura
come il Plan de Corones in Alto Adige. E’ così nato il Jova Beach Party 2019,
un tour itinerante in molte delle più belle spiagge italiane che il poliedrico
artista ha deciso d’intraprendere per la gioia dei propri fan.
Un tour che lo stesso Jovanotti ha scelto di “dedicare ”al rispetto
dell’ambiente, messo seriamente a repentaglio dalle velenose scorie del
progresso, riuscendo perfino ad ottenere la sponsorizzazione del WWF. Come dice
un vecchio adagio non tutte le ciambelle però nascono con il buco ed in tutta
evidenza Lorenzo nell'entusiasmo per la propria idea non deve avere considerato
che le spiagge (soprattutto le più belle) sono costituite da ecosistemi
estremamente fragili che già soffrono pesantemente per la presenza dei bagnanti
nei mesi estivi e potrebbero venire messi ancora più gravemente a repentaglio
dalla macchina organizzativa di un concertone e dalla relativa invasione di
decine di migliaia di fan inebriati di musica. Per non parlare della condizione
della viabilità nelle località balneari, durante l’estate già precaria e congestionata
di suo e del tutto inadeguata ad accogliere eventi di questa portata.
Nonostante la sponsorizzazione del WWF il Jova Beach Party 2019
ha così urtato la sensibilità di molte associazioni ambientaliste, Legambiente
in testa, preoccupate innanzitutto per la sorte del fratino, un uccello a
rischio di estinzione che durante l’estate nidifica proprio su molte delle
spiagge inserite nel tour, ma più in generale per le conseguenze che eventi di
massa come questi possono avere all'interno di ecosistemi tanto delicati. E non
sembrano essere state entusiaste neppure molte delle autorità deputate a
gestire la viabilità e la sicurezza nelle località interessate dal tour, così
come alcuni personaggi di spicco, primo fra tutti Reinhold Messner che si è
detto non entusiasta di un concertone di queste dimensioni all'interno di uno
dei paradisi alpini, dove a regnare dovrebbe essere solamente la musica della
montagna, costituita dal vento e dai rumori della natura.
Il Jova Tour Beach è così iniziato fra le polemiche che non
sono certo state stemperate dal successo di pubblico, alcune località sono
state cancellate su istanza delle associazioni ambientaliste ed altre ancora potrebbero
esserlo nelle prossime settimane.
Un filo molto sottile separa un'iniziativa affascinante da
un'idea strampalata ed è forte la sensazione che Lorenzo Cherubini, trascinato
dall'entusiasmo per la prima stia rischiando sempre più seriamente di scivolare
maldestramente nella seconda.
Se il Jova Beach Party si fosse sviluppato nella maniera
canonica all’interno degli stadi, anziché nelle spiagge da sogno, sicuramente avrebbe
posseduto meno fascino e non si sarebbe parlato così tanto di Jovanotti, però
inutile negarlo, si sarebbe trattato di un’operazione probabilmente più banale
ma sicuramente più intelligente, soprattutto per un personaggio che come il
nostro Lorenzo dichiara di avere a cuore l’ambiente, fino al punto da farsi
sponsorizzare dal WWF.
Fonte Dolcevita online
Nessun commento:
Posta un commento