Neppure
in un Paese del quarto mondo (o del quinto nel caso esistesse) può
accadere di entrare con la propria auto in autostrada, pagando un
pedaggio faraonico, e ritrovarsi a morire ammazzati nel crollo del
ponte che si sta attraversando in tutta tranquillità. Ma purtroppo
in Italia succedono anche queste cose.
Nel
Paese dove sono stati spesi ad oggi decine e decine di miliardi di
euro per costruire linee ad alta velocità destinate ad una esigua
minoranza dei passeggeri ed a merci di fantasia che non ci sono mai
salite, mentre i pendolari spesso sono costretti a viaggiare su
littorine diesel a 42 gradi d'estate e prossime allo zero d'inverno,
il più delle volte su tratte a binario unico, può accadere anche
questo.
In un
Paese dove larga parte della rete autostradale italiana, costruita
con i soldi dei contribuenti e non dei privati, da decenni è stata
regalata (o se preferite data in concessione a prezzi ridicoli) a due
famiglie di ladroni....
che
mentre riducevano all'osso le spese di manutenzione e gestione della
stessa, aumentavano i pedaggi in maniera esponenziale può accadere
anche questo.
In un
Paese sempre disposto a dilapidare i miliardi depredati al
contribuente in grandi opere tanto faraoniche quanto inutili, dal TAV
al MOSE, passando attraverso altre decine di progetti demenziali, me
restio ad investire anche una sola lira nel patrimonio
infrastrutturale esistente che ormai sta cadendo a pezzi può
accadere di tutto. Anche che quaranta persone montino in macchina la
mattina, per ritrovarsi a volare giù da un ponte che crolla come un
castello di sabbia, perché nessuno di coloro che avrebbero dovuto
farlo si è preoccupato di metterlo in sicurezza, nonostante da tanti
anni e da più parti si fosse domandato loro di farlo.
Oggi
che per la prima volta dopo 25 anni l'Italia ha di nuovo un governo e
non una congrega di ladroni genuflessa di fronte alla mafia del
tondino e del cemento ed impegnata esclusivamente a dispensare favori
agli amici degli amici, il lavoro che attende il Premier Conte ed il
ministro Toninelli è per molti versi ciclopico, ma al tempo stesso
assolutamente indispensabile.
Occorre
bloccare immediatamente qualsiasi nuovo progetto non sia necessario
ed abbia un rapporto costi/benefici insoddisfacente. Occorre
immediatamente estromettere le famiglie dei ladroni da qualsiasi tipo
di concessione abbia per oggetto infrastrutture costruite con i soldi
dei contribuenti.
Occorre
drenare ogni risorsa disponibile per valutare lo stato dell'intera
rete infrastrutturale italiana ed intervenire laddove è necessario
(e si tratta di molti laddove) per metterla in sicurezza o quando è
il caso ricostruire ex novo le infrastrutture non più recuperabili.
Occorre
soprattutto cambiare radicalmente mentalità, dichiarare guerra alla
mafia del tondino e del cemento ed iniziare ad investire il denaro
dei cittadini con l'intento di fare il loro interesse, anziché
quello degli amici degli amici. Solo così, ammesso che ce ne sia
ancora il tempo, sarà possibile costruire un'Italia diversa, dove
non muori ammazzato perché il ponte dell'autostrada crolla sotto di
te risucchiando la tua vita.
7 commenti:
Durante la famosa "Austerity" dell'immediato dopoguerra, per pagare i debiti di guerra agli USA, qui in GB tralasciarono le manutenzioni e diversi ponti caddero. Ora durante l'"Austerity" imposta dalla EU all'Italia, crollano ponti in Italia. Quelli che detengono il record pero' sono sicuramente gli Americani: in USA e' stato un accadimento abbastanza comune specie all'inizio del secolo, che ha senso, essendo la maggior parte delle infrastrutture state costruite una ventina d'anni prima che in Italia e la manutenzione abbandonata dagli anni '70 in poi. L'unica differenza e' che in questi paesi non si paga per accedere alle autostrade e non sono concessionarie di "amici degli amici" a lucrare sulla mancata manutenzione. Non che faccia differenza quando sei su una macchina che vola in verticale verso il basso dove usava esserci un ponte, ma fa anche un po' incazzare che qualcuno di guadagni sempre, sulle disgrazie, nel paese della mozzarella di bufala puttana.
Pero' , cosi' come e' "spin" far credere che la ricostruzione sia virtuosa ... ( e la ricostruzione instantanea serve ad impedire lo sviluppo di idee migliori…) , e' "spin" anche accusare Benetton , e non chi accetto' di far erigere un acquedotto al posto della strada .
non ce ne sono autostrade nei paesi del cuarto o quinto mondo.Solo nel mondo europeo le autostrade esistono per allegria delle tasche dei ladroni europei
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Grande Pike, sempre preciso.
Lanzo
Come protesta per tutti i disservizi denunciati giustamente nell'editoriale io ho deciso da anni di non pagafe più il biglietto dei treni (tanto sono nullatenente). I padroni del vapore sono dei criminali autorizzati, putroppo in taluni casi anche dal popolo. Da quando non pago più il biglietto non mi sono arrivati a casa nessun verbale...!MI chiamo Alberto Campedelli e vivo a COrreggio RE
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