Ci troviamo oggi di fronte ad una serie d’investimenti
di portata epocale, operati da parte dello Stato e finalizzati alla
costruzione di nuove infrastrutture ferroviarie. Per avere un’idea
delle grandezze economiche oggetto della questione, basti pensare che
i costi della sola tratta TAV Torino – Milano – Napoli si aggirano sugli 80 miliardi di euro, ai quali andranno
aggiunti gli 11 miliardi di euro (previsti quindi soggetti ad
incrementi esponenziali) della linea Torino – Lione, più altri investimenti nell’ordine delle decine di miliardi di
euro per la futura tratta Milano – Venezia – Trieste e per il
terzo valico Milano – Genova.
Le
infrastrutture per i treni ad Alta Velocità dovrebbero rappresentare
comunque un valore aggiunto all’attuale rete ferroviaria italiana,
non potendo vantare caratteristiche funzionali atte a migliorarla, né
tanto meno a sostituirla. Senza soffermarci ad analizzare la mancanza di
motivazioni che sostengano la necessità delle nuove infrastrutture,
dovrebbe essere prerogativa imprescindibile di ogni investimento
aggiuntivo il fatto che la rete ferroviaria oggi operativa sia
perfettamente funzionante, il più possibile sicura, sufficientemente
moderna, e totalmente in grado di rispondere alle normali esigenze
del traffico su rotaia.
Facciamo
dunque un breve viaggio all’interno delle ferrovie italiane per
renderci conto in quale stato di salute versino e se veramente
possiamo permetterci di destinare le risorse altrove.....