La
strage avvenuta a Parigi, dove una presunta cellula terroristica di
Al Quaeda ha ucciso 12 persone all'interno della redazione del
giornale satirico Charlie Hebdo, e tutta la grancassa mediatica che
ha fatto da corollario al massacro, alla caccia all'uomo in stile
hollywoodiano, alle sparatorie, agli ostaggi, all'indignazione
popolare, sembrano ricalcare la trama di un b - movie raffazzonato e
scarsamente credibile. Senza dubbio si potrebbero scrivere pagine e
pagine analizzando le incongruenze che trapelano dalla ricostruzione
ufficiale della vicenda, tentando di comprendere la reale natura dei
mandanti dell'attentato, sforzandosi di cogliere il cui prodest che
alligna alla base dell'intera vicenda.....
Molti hanno tentato di farlo,
alcuni arrivando a conclusioni interessanti, altri meno, ma
personalmente preferisco risparmiarvi riflessioni in questo senso.
Il
punto sul quale invece mi preme riflettere è l'ologramma di questa
Europa, rappresentata in maniera immaginifica dai 2 milioni di
persone che hanno sfilato a Parigi dichiarandosi Charlie Hedbo, che si erge
a paladino della libertà di espressione, disposta anche ad
immolarsi, purchè a ciascuno sia garantito il diritto di esprimere
ciò che pensa.
Un'Europa
o un occidente che si schierano a baluardo della libertà, a fare da
contraltare al resto del mondo, imbestialito dalla barbarie,
intransigente, ottuso, che necessita di venire civilizzato.
Nulla,
ma proprio nulla, è più lontano dalla realtà di questo
fotomontaggio patinato che racconta un'Europa culla della civiltà.
L'Europa la libertà non sa neppure dove stia di casa, sempre che non
si tratti di reclamarla per i propri amici.
Senza
neppure doversi muovere dalla Francia, basterebbe chiedere
all'umorista Dieudonné, accusato di "apologia del terrorismo"
per avere fatto una battuta su facebook, di quanta libertà il suo
paese gli abbia fatto dono, sicuramente riscontrabile in tutte le
inchieste penali di cui è stato fatto oggetto ogni qualvolta ha
osato esprimere il proprio pensiero.
Oppure
si potrebbe domandarlo ai gestori di siti web che nei prossimi mesi
potranno venire chiusi arbitrariamente senza neppure la necessità
del mandato di un giudice. O ancora alle persone che sistematicamente
vengono bastonate a sangue dalla polizia ogni qualvolta tentano di
far valere i propri diritti, in Francia, come in Val di Susa, in
Germania o a Bruxelles. O per finire alle decine di professori e
studiosi messi ai ferri dall'Europa della libertà per avere osato
fare del revisionismo storico.
Purtroppo,
come dovrebbe esserci fin troppo chiaro, non siamo tutti Charlie
Hedbo neppure se volessimo esserlo, la libertà è un qualcosa di
molto sfuggente e in Europa capita davvero molto raramente di
vederla, soprattutto se non sei schierato dove è politicamente
corretto che tu sia.
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